Da sabato 5 settembre a lunedì 7 torna Soave Versus, appuntamento dedicato alle eccellenze enologiche del Soave e dei sui "gran cru", in abbinamento con i prodotti tipici veneti, che avrà luogo all’interno del palazzo del Capitano, nel centro storico di Soave.
Padroni di casa saranno gli stessi produttori chiamati a descrivere a giornalisti, appassionati e ristoratori, tutte le sfumature dei loro Soave, presenti sui banchi di assaggio attraverso mirati percorsi di degustazione che abbineranno i differenti cru alle eccellenze della tavola locale.
Per l’edizione 2009 della manifestazione è prevista anche una degustazione di Lessini Durello doc.
Info sul sito www.ilsoave.com.
Sono stato ieri sera al Versus e devo dire che i venti di crisi si sentono anche sulla manifestazione. Le degustazioni dei piatti erano incomplete (niente fritto di Goro, niente oca e anche qualche altra degustazione che ora non ricordo più), per quanto mi riguarda, mi sono accreditato come giornalista e non ho pagato e dunque mi sono fermato alla delusione, ma chi ha pagato l'ingresso, gli sono stati consegnati i biglietti per il fritto di pesce e non l'ha trovato cosa dovrebbe dire?
RispondiEliminaCapitolo a parte i Soave. Quest'anno i produttori presenti erano in numero inferiore rispetto alle passate edizioni, ma soprattutto sono mancati i "nomi". Tra le eccellenze era presente solo Gini, a cui affiancherei Ca Rugate e Vicentini, ma poi non molto di più. tante dunque e di peso le defezioni. Perché? Bisognerebbe chiederlo ai produttori, magari un motivo c'è, io non lo conosco.
Alberto Tonello
Anche a me è sembrato un Versus in tono un po' minore, e in effetti alcune assenze "di peso" si sono fatte sentire (tra i big presenti citerei almeno anche Coffele e Cantina del Castello, in ogni caso). La pattuglia dei vigneron era comunque piuttosto ampia, e tutto sommato i piccoli produttori, i nuovi arrivati nel settore dell'imbottigliato e gli emergenti di valore (vedi Balestri Valda e Monte Tondo, giusto per citarne un paio, che ormai sono delel belle realtà) hanno in qualche modo beneficiato della latitanza di qualche nome più famoso, da cui avrebbero rischiato di essere in qualche modo oscurati in termini di visibilità.
RispondiEliminaA zoppicare, concordo, è stata la sezione gastronomica: lo stand dei tortellini, in particolare, aveva un livello di inefficienza da manuale, e francamente dopo l'incavolatura che mi son presa tentando (inutilmente) di averne una porzione non ho minimamente guardato cosa ci fosse scritto sui tagliandini che mi hanno consegnato. Me ne sono semplicemente andato a cercar qualcosa da mangiare altrove.
Ti sei perso un "supert" tortellino Avesani.
RispondiEliminaAlberto Tonello
mi spiace alberto e angelo che a voi siano pesate piccole sbavature in una maniefastazione che ormai annualmente dal 2001 riesce a calamitare 3000 e più appassionati del soave, quest'anno quasi interamente paganti
RispondiEliminai produttori di soave che contano c'erano eccome, oltre 100 vini in degustazione, soprattutto quelli che si presentano per le prime volte al pubblico, le assenze quindi si riducono a pieropan che non ha mai voluto partecipare, a suavia e prà per la prima volta
indubbiamente la crisi mette a dura prova i nervi di tutti ma se proprio in questi momenti non si trova il giusto stimolo a condividere azioni promozionali per me obbligatorie in un territorio come il nostro, non vedo come poi lamentarsi delle quote di meracto rosicchiate da chi può produrre di più, a minor costo e magari senza arte ne parte
la manifestazione non è nata ne come sagra paesana ne per sfamare la gente, è stata ideata e continua ad essere un momento di incontro unico con tutte le sfumature del soave nelle varie eccellenze presentate direttamente da i loro produttori, tutti assieme in un contesto unico per suggestione e con "il taglio" alle piacevoli e molteplici degustazioni con delle pietanze tipiche della trazione locale invece di pane e grissini
peccato che a lamentarsi sia sempre chi non paga una lira
luca elettri
@luca elettri,
RispondiEliminaspiace che un ragazzo sagace e intelligente come luca non abbia altri argomenti che il biglietto pagato o l'accredito non pagato a cui attaccarsi. Non credo che in momenti di crisi si debba chiudere gli occhi e lasciar passare senza rifletterci, sulle cose che non vanno poi così bene. Soave Versus nasce da un'idea di indubbio valore, la location (non è certo merito degli organizzatori) è di straordinaria bellezza, l'organizzazione un po' meno. Non capisco perché ci si debba indispettire se lo si evidenzia. Mica le allergie Berlusconiane alle critiche avranno fatto proseliti fin nel Soave? Quest'anno la manifestazione è un po' sottotono, credo che ammetterlo faccia onore a tutti, organizzatori come Luca in primis, perchè capire il motivo per cui le cose vanno meno bene aiuta a farle meglio l'anno successivo, dirsi invece "siamo i milgiori" non aiuta per nulla. Qualche defezione eccellente c'è stata, ed è un peccato, e la colpevole assenza di punti degustazione, elencati nei biglietti (vedi i fritti dei pescatori di Goro o l'oca in onto per citarne due) una questione non di poco conto per chi ha pagato il biglietto sonanti euro.
Pretendere poi che un giornalista, regolarmente accreditato, soltanto per il fatto che non paga il biglietto d'ingresso non possa esprimere la sua delusione per una organizzazione che ha avuto qualche lacuna, è quantomeno singolare. Se l'organizzazione decide, sponte sua, che i giornalisti possano accreditarsi e non pagare, poi deve anche accettare le riflessioni postume all'evento che sovente sono positive, perché sono molti gli eventi (compreso il Versus in passato) organizzati bene, e a volte lo sono meno.
Impariamo a confrontarci e ad accettare le critiche senza per questo farne una questione di lesa maestà.
Con simpatia.
Alberto Tonello
ancora, mi spiace alberto, le tue critiche non erano e non sono costruttive, anzi ... per la cronaca, anche se la tua onestà non lo ha colto, i menù della gastronomia non sono mai stati resi pubblici all'esterno della manifestazione, e i tagliandi che tu citi erano già stampati al momento della scelta definitiva, il pubblico pagante non ha subito alcun torto, ha solo trovato delle pietanze diverse da quelle stampate sui tagliandi che gli sono stati consegnati all'ingresso
RispondiEliminanon credo che chi ogni anno lavora per sostenere iniziative come la nostra si sia mai detto "siamo i migliori", bene lo sa chi si prodiga ancora a darci una mano, meno chi puntualmente vive speculando sul lavoro altrui
quanto al "regolarmente accreditato" spero che chi ti ha accreditato rifletta sulla tua esposizione e si ravveda ... almeno lui!!
con sempre meno simpatia, luca elettri
@luca elettri,
RispondiEliminaallora i timori erano fondati, le critiche fanno straparlare (o strascrivere), mi pare che il tenore della discussione sia scaduto alle minacce e dunque prima che peggiori ancora mi ritiro in buon ordine, nella speranza che chi avrà la pazienza di leggere tutto questo post si renda conto che nei miei scritti non c'era alcuna critica calunniosa o non costruttiva, tutt'altro. Due erano i fatti: 1) i grandi nomi quest'anno erano meno degli anni scorsi e ponevo il quesito per aprire una discussione (come si fa regolarmente nei blog di questo genere senza che alcuno gridi allo scandalo); 2) sui biglietti acquistati all'ingresso c'erano cibi non presenti all'interno. Se discutere di queste cose non si può, al punto tale da spingere il vendicativo luca elettri a sperare che il prossimo anno l'organizzazione non mi accrediti più... tranquillo, nella stragrande maggiranza dei casi mi pago il vino che bevo, il conto dei ristoranti dove vado e... chi mi conosce può esserne buon testimone, non sono mai stato un presenzialista alle manifestazioni dove si "scroccano" (lo scrivo in maniera simpatica, tanto per far capire e senza alterigia) cene e bevute. Per cui se sarà mi pagherò il biglietto e se la manifestazione tornerà ai livelli che merita ne scriverò bene anche... da non accreditato.
Con simpatia confermata, in quanto nel mio caso non c'è nulla di personale.
Alberto Tonello
ri-ripeto, i piatti presentati erano sostitutivi di quello che era stato stampato sui biglietti, e che tutti potevano conoscere solo dopo avere pagato ed essere entrati, quindi solo un semplice refuso
RispondiEliminatornando al "grande nome" assente anche quest'anno, ti assicuro che come me tutti quelli che vogliono bene al soave continuano a sperare che in futuro ci sia, ma proprio per questo raccontano a chi non è ancora venuto al soaveversus cose ben più gratificanti per chi tanto ha lavorato, di quelle che avete raccontato voi
luca elettri
@elettri,
RispondiEliminacribbio mi tocca non mantenere la promessa fatta ma quello che scrive luca non corrisponde al vero. I piatti presenti erano solo una parte dei piatti elencati nei biglietti, cioè non c'erano piatti nuovi non presenti nei biglietti che sostituivano piatti presenti nei biglietti (che già questo non andrebbe bene perchè se vado al ristorante e chiedo risotto e costata e mi portano pastasciutta e lavarello non è che perchè sono piatti sostitutivi a me stia bene), c'era insomma soltanto meno offerta rispetto a quanto scritto sui biglietti. DAVVERO NON CAPISCO PERCHE' CI SI RIFIUTI DI AMMETTERE UN DATO DI FATTO.
Anche sulla seconda questione una precisazione: mai parlato di grande assente, ma di produttori di fama in numero inferiore rispetto al passato (plurale e non singolare).
Che ci siano persone infine che raccontano cose gratificanti sul Soave Versus mi fa piacere, questo è il bello della democrazia, dove ognuno, prendendosene la responsabilità, scrive e dice quello che pensa e vuole, lasciando ovviamente la libertà anche ad altri di esercitare il diritto di critica che, vivaddio, in Italia, è ancora consentita, anche nei confronti di chi tanto ha lavorato e che in futuro lavorerà ancora di più per fare sempre meglio.
Alberto Tonello
a questo punto sono io che mi rifiuto di continuare ... spero che ci sia qualcuno che magari ha pagato per entrare a continuare a portare una democratica visione alternativa alla tua
RispondiEliminaluca elettri
@luca: perché tanta acrimonia? Soave Versus è indubbiamente una bella manifestazione, che quest'anno è risultata ad Alberto - e in parte anche a me - un po' sottotono rispetto al passato, e può succedere. Mi pare legittimo dirlo, fatto salvo che ci sarà ovviamente qualcuno - e magari sono moltissimi - a cui invece è piaciuta, e magari gli è piaciuta moltissimo. C'è a chi piace una canzone e a chi no, a chi piace un libro e a chi no, a chi piace un vino e a chi no. Si tratta di pareri soggettivi, e come tali vanno presi: tutto qui. Che poi per esprimere il proprio soggettivo parere occorra o no aver pagato il biglietto, be', mi pare proprio una forzatura: vuol dire che gli invitati devono per forza essere contenti? che devono star zitti? che a caval donato non si guarda in bocca? Non mi pare proprio debba essere così, sennò tanto vale non farli, gli inviti.
RispondiEliminaIo ero tra gli invitati, e dunque non ho pagato, ma se qualcuno mi ha invitato, probabilmente è perché gradiva che presenziassi. O devo pensare che gli inviti vengono fatti con casualità?
Il fatto che chi partecipa ad un evento esprima la propria impressione, positiva o negativa che sia, dimostra un autentico, reale interesse per quell'evento, per quella situazione, per il suo soggetto. E dunque è un elemento positivo: l'interesse è un valore importante. Il guaio sarebbe se chi partecipa non esprimesse alcun parere: vorrebbe dire che l'iniziativa è risultata del tutto insignificante.
Per parte mia, ovviamente sarei ben felice che tanti scrivessero qui le loro impressioni, positive o negative che siano. E soprattutto parlassero di quei tanti piccoli produttori che si sono affacciati alla scena del Soave anche grazie al Versus. InternetGourmet è a disposizione: coraggio!
Caro Luca mi sembra che la “crisi” abbia avuto l’effetto di spostare il punto di partenza dei ragionamenti del tuo amico Tonello dalla testa alla panza.
RispondiEliminaOccasionalmente mi son trovato subito dopo di lui ad assaggiare un Soave e mentre si accomiatava lodando il prodotto ho consigliato di sostituire la bottiglia perché sapeva di tappo.
Vorrei puntualizzare che:
1) Tu conosci le ragioni di qualche defezione illustre, se lo ritieni utile spiegaglielo, io direi di no. Non ne vale la pena!
2) I bollini di vari colori consegnati all’ingresso servivano solo per limitare il ritiro dei prodotti gastronomici e il colore per indirizzare all’abbinamento eno-gastronomico.
Le scritte sul retro erano inesatte e le ragazze all’entrata lo spiegavano chiaramente.
Purtroppo la tipografia non ha fatto in tempo a consegnare i bollini aggiornati perché ha chiuso per ferie.
3)Spero tu ti convinca che quelli che vengono al Soave Versus per abbuffarsi e “BERE” sempre dai produttori storici, ignorando la presenza e l’apporto dato da produttori emergenti o per la prima volta presenti al Versus del calibro di Battistelle, Sandro de Bruno, Mainente, Mosconi ed altri, non sono assolutamente utili alla manifestazione. Forse lo fanno per bere più in fretta senza sorbirsi la presentazione del vino e dei sistemi di vinificazione, perché loro sanno già tutto.
4) L’obiettivo della manifestazione è sempre stato quello di veicolare il Soave nel modo più efficace: mettere a contatto il pubblico con i produttori in modo che avvenga quello scambio culturale tale da permettere al consumatore di capire e valutare, senza l’aiuto di guide redatte dai soliti super esperti, quali siano i grandi nomi e vini a loro più consoni.
L’effetto collaterale, ma desiderato, è creare dei “missionari del vino Soave”.
5) L’edizione 2008 è stata criticata dai produttori del Soave per l’ esagerata proposta di prodotti gastronomici tanto da far passare quasi in secondo piano il Soave. Sono certo che la manifestazione sarà perfetta quando la gastronomia quantitativamente raggiungerà un equilibrio di proposte tra l’edizione 2008 e le ciotole di salatini che spesso accompagnano le degustazioni.
6) Non si deve tenere conto di questi che vengono per mangiare il pesce fritto, i cui profumi hanno infastidito i degustatori professionisti lo scorso anno generando le lamentele dei produttori, ma di quelli che hanno consigliato di toglierlo.
7) Costatato che non sono arrivati i bollini con le scritte aggiornate, al tuo amico potevi dire a voce che lunedì i pescatori di Goro cucinavano 350 kg. di vongole e a fine manifestazione l’eccedenza veniva distribuita come cotillon.
L’avresti fatto felice!
8) Consiglio: offrigli un paio di cene, vedrai che la prossima volta scriverà (su che giornali fammelo sapere) bene del Soave Versus. Ciao Luca, Carlo Colla
Considerazioni:
RispondiEliminaIl fuoco del caminetto è una cosa piacevole intima accaldante, l'incendio bisogna spegnerlo sul nascere.
Mi riferisco a quanti prima di me hanno scritto su Soave Versus appena conclusosi con critiche talune costruttive (tagliandi Menù) altre non proprio confacenti con lo spirito della manifestazione.
Nella mia ormai lunga carriera ho sempre degustato il vino con l'olfatto e con il gusto l'etichetta è sempre stata di seconda importanza.
Ringrazio i bravi 26 produttori del Soave in rappresentanza dei 13 Comuni del territorio di produzione del vino Soave che ci hanno onorati della loro presenza e della loro alta professionalità. (gli assenti hanno sempre torto).
Fortunatamente in questa edizione non abbiamo avvertito "puzza" di fritto. Quest'anno nell'ultimo giorno della manifestazione gli amici di Goro ci hanno deliziato con la grande vongolata finale.
In sostituzione del fritto e dell'oca in onto abbiamo degustato le delizie dei formaggi del Veneto e il Prosciutto Veneto.
E' giusto fare tesoro di alcune critiche costruttive, sempre nell'ambito della correttezza e nel rispetto delle persone che lavorano disinteressatamente per tener alto il nome di quel meraviglioso vino che è il Soave.
Mepa
@Colla,
RispondiEliminaincredibile davvero, altro che crisi, qui Berlusconi fa proseliti, chi critica muore, però meglio così, dopo il gatto ecco che se ne viene fuori la volpe e fa piacere constatare che i sepolcri imbiancati che ti sorridono davanti e poi magari alle spalle chissà cosa dicono, hanno talmente i nervi scoperti che basta una semplicissima, direi anche civilissima riflessione sull'ultima edizione del Soave Versus, per scatenare ire, ironia fuori luogo (perché per fare ironia bisogna esserci portati, altrimenti è meglio stare dietro ai fornelli) e buone ultime offese gratuite.
Punto per punto per la gioia di chi ci legge
1) Qui Berlusca docet: sapete i motivi per cui alcuni grandi hanno sdegnato il Versus e non li volete dire? Pazienza nessuno passerà alla tortura per farvi confessare portateli nella tomba i motivi. Almano una cosa però, implicitamente l'avete ammessa: la prima mia riflessione era esatta, alcuni grandi nomi rispetto alle edizioni passate non c'erano, lo dice il maestro Colla e io mi fido.
2) Cito: "Le scritte sui bollini erano inesatte" (anche queste sono parole di Colla) e dunque si spiega il problema che si è creato all'interno del Versus di chi cercava questo o quel cibo fidandosi dei bollini per constatare che i vari piatti non c'erano. Il giallo è risolto ma resta il problema che una manifestazione come il Versus un incidente del genere poteva evitarselo. E dunque già col punto due sono soddisfatto, entrambe le riflessioni che facveo hanno trovato puntuale riscontro nelle parole di Colla, dunque per quale motivo offendersi? Per quale motivo offendere? Davvero una reazione incomprensibile se non per i nervi tesi e la stanchezza seguenti all'evento andato meno bene del previsto.
Però mi vedo costretto a replicare anche alle offese gratuite. La prima è all'inizio dello sconclusionato intervento del signor Colla che testimonia di avermi pedinato nelle degustazioni e di aver sentito il tappo in una bottiglia che io avrei magnificato. Credo che il mondo enologico sia zeppo di dispute su pregi e difetti dei vini, si sono accapigliati i migliori critici e la disputa tra me e Colla sul fantomatico vino, ammesso sia vera, non è nè la prima nè l'ultima. Io posso solo dire di non aver bevuto alcun Soave che sapesse di tappo. E la considerazione di Colla non porta a nulla anche viene usata nel tentativo di deridermi, perchè se l'affermazione la capovolgiamo e partiamo dal presupposto che invece ho ragione io, il signor Colla avrebbe sentito tappo su una bottiglia in realtà buona a dimostrazione che magari è lui a non capire nulla di vino.
SEGUE
SEGUE
RispondiElimina3) Mai stato un appassionato delle abbuffate e delle bevute a sbaffo, oltre che la mia parola lo testimonia il mio fisico in perfetta forma. Ne avrei la possibilità perchè inviti ne ricevo molti, quasi tutti di ottimo livello, la maggior parte dei quali mi tocca declinare in quanto al Giornale gli orari poco si conciliano con cene e pranzi. Scelgo, con parsimonia e curiosità, come ho fatto per il Versus quest'anno. Quindi tranquillo signor Colla da questo punto di vista ha preso un abbaglio colossale.
4) Nulla da eccepire più che legittimo l'obiettivo, si tratta di capire se con una edizione come quella 2009 lo si può raggiungere.
5) Non so chi abbia fatto quella critica per cui non mi riguarda.
6) Non tenere conto delle critiche invece è arrogante e poco lungimirante, se il signor Colla condivideva l'osservazione sul pesce doveva stampare bigliettini senza il pesce e dunque senza illudere i paganti (tralasciamo che per legge quello che si promette per scritto è contrattualmente vincolante e un cliente avrebbe potuto pretendere la restituzione dei soldi per inadempienza contrattuale) che ci fossero cibi che poi in realtà non c'erano.
7) Ho constatato anch'io che i bollini non erano aggiornati, almeno su una cosa siamo d'accordo, ma a me a voce nessuno doveva dire nulla prima perchè decido io quando venire delle tre serate al Versus e il lunedi chiudevo al Giornale e dunque finivo troppo tardi, ma soprattutto non è il sottoscritto di cui ci si doveva preoccupare, ma rispettare i diritti delle persone che hanno pagato il biglietto e che magari gli giravano anche sapendo che il pesce sarebbe sì arrivato, ma il giorno successivo.
8) L'ho già scritto sopra, ma evidentemente al signor Colla difetta comprendonio o memoria, nella stragrande maggioranza dei casi cene e vini me li pago e su 10 inviti dove (come elegantemente dice il signor Colla) ci si abbuffa, a malapena riesco, per colpa mia si intende, ad accettarne uno, massimo due, dipende i periodi dell'anno, quindi mi perdonerà sia il signor Colla, sia il signor Luca se mi vedo costretto a declinare l'invito per le due cene, dovendo preferire situazioni più piacevoli, in compagnia di persone con cui mi trovo più a mio agio. Del Versus, se avrò occasione continuerò a scrivere, ricordando al signor Colla che l'universo mondo, imperfetto quanto si vuole, valica i seppur saldi confini de L'Arena.
@Mepa,
mi associo al ringraziamento ai produttori presenti, taluni bravi produttori con ottimi prodotti, non è vero che gli assenti hanno sempre torto, ha volte hanno motivazioni valide per non essere presenti. Nessuno ha ricordato con nostalgia la puzza di fritto dello scorso anno, si è solo detto delicatamente che se si scrive che c'è il fritto su un biglietto pagato il fritto DEVE essserci, altrimenti non si scrive. Personalmente ho preferito anch'io l'assenza di odori pregnanti. Prosciutto e formaggi non erano in sostituzione in quanto anch'essi presenti sui bigliettini, non capisco perchè esprimere un'opinione in maniera civile, se non è celebrativa debba per forza non essere rispettosa del lavoro altrui. Sul fatto che le persone lavorino disinteressatamente non ci credo, ognuno nel suo piccolo ha un interesse, nobile fin che si vuole, ma sempre di interesse si parla.
Alberto Tonello
E quando noi saremo famosi?
RispondiEliminaMi pongo questa domanda alla luce dei commenti che ho letto "Mancano alcune eccellenze del vino". Come si fa a definire eccellenza qualcosa che non c'è? Perchè non dare risalto e soddisfazione anche a chi partecipa con umiltà e propone i suoi vini? Cosa vi fa pensare che l'assenza di nomi noti renda inferiore la presenza di chi c'è, i cui vini non avete neppure assaggiato perchè stavate cercando quelli "importanti"?
Assaggiate tutti i vini, magari senza neppure guardare l'etichetta, e giudicateli per quello che esprimono o non esprimono. Capisco che troppi assaggi sono una fatica, ma visto che i vini "eccellenti" già li conoscete, vi inviterei ad assaggiare quelli che non conoscete.
Perdonate il mio sfogo, ma noi piccoli produttori, siamo "costretti" a lavorare bene e magari a guadagnare meno proprio perchè dobbiamo sgomitare per farci conoscere dal mercato e rimanerci. E voi dovreste darci una mano, mentre ci troviamo di fronte a giudizi (o non giudizi) a priori non sui vini ma su altre cose.
Per noi il Soave Versus è comunque importante.
Mi trovo perfettamente d'accordo con il commento di Angelo Peretti. Ho visto nascere ed evolvere il Soave Versus, quindi posso senz'altro dire che continua ad essere una manifestazione importante che si svolge in un bellissimo luogo, anche se - ma è cosa normale - non sempre tutto funziona come dovrebbe. E' divenuta innanzitutto un' occasione per far conoscere e consolidare realtà produttive emergenti e questa è una gran cosa. Senza dubbio vi sono produttori di rilievo che non hanno partecipato quest'anno, ma il fenomeno è già visibile da qualche edizione. Quest'anno ho partecipato solo alla serata di sabato. Non ho notato particolari negatività nella parte "food" perchè mi interessava molto di più la degustazione dei molti emergenti. La cosa più grave ( non me ne vogliano gli organizzatori, che , come sanno, stimo) è stata l'assenza sui tavoli dei versatoi piccoli. Impossibile, quindi degustare correttamente ("sputando" - ebbene sì)... Cosicchè anche volendo non ho potuto assaggiare che una quindicina di prodotti. C'erano dei "secchi" a terra, sul retro dei tavoli. Poco simpatico insomma, dover versare a terra il bicchiere, sovente troppo riempito dai produttori e soprattutto non potere degustare a dovere. Guardando il gran numero di sponsor presenti sull'invito, non ho potuto fare a meno di chiedermi come mai non vi fossero i versatoi... e magari anche gli alcol tester monodose. Si fa un gran parlare di "proibizionismo - antiproibizionismo"... Mi aspettavo maggiore attenzione a questo non trascurabile aspetto.
RispondiEliminaPer il resto- e per quanto possa far fede una ristretta degustazione - alcune belle new entry ( Mosconi e Sandro De Bruno) alcune conferme( Vigneto Sengialta di Balestri Valda, Contrada Salvarenza di Gini). Bello anche l'angolino del Durello. Mi auguro che, invece di polemizzare, gli organizzatori facciano tesoro degli "appunti" per migliorare. Un caro saluto.
M.Grazia
Ringrazio Maria Grazia del pacato intervento, che condivido in pieno.
RispondiEliminaDico di più, e passo la parola all'intelligenza di Paolo, persona che stimo: e se, per tagliar la testa al toro, il Versus rinunciasse in futuro alle mangiate per concentrarsi maggiormente proprio sul vino? Ho detto e scritto più volte che quello del Soave (Classico e adiacente) è l'unico vero grande terroir bianchista italiano. E dunque avanti coi "cru" soavesi e soavisti! Il cibo, quello non è strettamente necessario. Anzi, può disturbare, rendendo un "effetto sagra", che non fa giustizia alle eccellenze della zona, e per eccellenze non intendo certo i soli e soliti famosi, e credo siano parecchi i piccoli produttori emergenti che in qualche maniera ho avuto modo di presentare ai miei lettori in questi anni.
A proposito: il "piccolo produttore" anonimo che è intervenuto prima di Maria Grazia ha dimenticato una cosa non da poco, e cioè la firma! E dunque ha sprecato una buona occasione per parlare facendosi conoscere. Ammesso si tratti di un produttore e magari anche piccolo...
Ricevo questo commento via mail da Bernardi Pasquali, e volentieri lo rilancio qui, in due tranche, perché la piattaforma ha dei limiti...
RispondiEliminaCiao Angelo ho provato ad inserire il post ma non ci sono riuscito...sicuramente per colpa mia...ti mando il testo per contribuire all'affaire soave versus.
Un abbraccio
Bernardo
Carissimo Angelo colgo l'occasione per dire anche la mia e concorrere a una discussione su una manifestazione di sicuro valore e che da anni come hai detto tu, ha offerto la possibilità di entrare in scena anche a piccole realtà produttive grazie ad una quota di partecipazione vantaggiosa.
Parlavo proprio oggi con una produttrice del Soave che mi chiedeva cosa ne pensavo della manifestazione di quest'anno. Ebbene anch'io le confermavo che, da un certo punto di vista, ho trovato un clima un pò più sonnacchioso del solito.
Non per questo trovo che non sia riuscita ma è pur vero che forse non ha toccato gli apici dello scorso anno. A mio avviso una delle più riuscite!
Non mi voglio impegolare su biglietti, portate o altro...io ogni volta che vado al Versus non faccio mai tempo a mangiare qualcosa (non che mi faccia male...) perchè mi piace l'idea di poter incontrare e parlare con i veri interpreti e attori della manifestazione. Sono loro l'anima...i cibi solo dei buoni corroboranti!
Però quest'anno qualcosa era diverso e non credo dipendesse solo ed esclusivamente dall'organizzazione. Il problema è che oggi a tirar fuori il nome Soave quasi quasi è un'imprudenza...e i produttori questo lo sanno perchè vivono su un mercato che sta in qualche modo prendendosi gioco di loro.
Tutti coloro che ho sentito hanno dichiarato che i loro distributori storcono sempre più il naso quando gli si parla di Soave...eppure la qualità media è salita e si è consolidata da tempo ormai, e anche le nuove piccole aziende sanno interpretare il loro territorio.
Qualcuno ha detto: a che cosa è servito tutto il progetto dei cru se poi si è arrivati a questo punto?
Poi, se vai da un privato ti dice che è colpa delle Cantine Sociali, se vai dal presidente del consorzio (pur essendo un privato) ammette invece che solo grazie alle Cantine Sociali il prezzo delle uve a Soave non fa la fine di tante altre DOC minori...e francamente in entrambe i casi ci può stare un valore di ragione.
C'è a dire il vero un bel pò di paura e rassegnazione...un pò di sconforto...anche di incredulità. Quanto Soave c'è ancora nelle vasche da vendere?..Sarà difficile saperlo ma purtroppo è un dramma che sta colpendo anche le aziende più quotate.
E' di questo che si è parlato con le aziende al Versus. Poco invece del fatto se ci fosse l'oca piuttosto che qualche altra leccornia. Alberto io ti capisco però una sostituzione può accadere nella gestione di una manifestazione...Luca se ti devi arrabbiare perchè sono entrato "a maca" pensa che comunque hai perso poco visto che mi sono abbuffato di ciacole!
Con questo vorrei sdrammatizzare ma allo stesso tempo far capire che il Soave Versus poteva essere invece un'imnportante occasione di approfondimento della situazione della denominazione alla vigilia della vendemmia. Non è solo il Versus che è sotto tono è il mondo del vino che vive un momento di difficoltà. E di conseguenza anche alcune manifestazioni ne possono risentire. E' logico. Io credo che si debba forse ripensare una manifestazione che non ha motivo di chiudere come ha affermato qualche produttore anche partecipante.
SEGUE
SEGUE DA COMMENTO PRECEDENTE
RispondiEliminaCredo invece che come ogni cosa debba subire un ripensamento di fronte ad un mondo del vino incredibilmente evolvente. Soave Versus è un avvenimento con una dinamica probabilmente ormai superata ma non per questo non valida. Io so che dietro a tale organizzazione esistono persone di valore che hanno segnato la storia dei successi di questa denominazione proprio quando il Soave si trovava nel profondo di una crisi nominale e di mercato di qualità. Perciò caro Luca non prendere le considerazioni mie come delle critiche negative. Anzi abbiate il coraggio di andare oltre uno schema che oggi forse ha necessità di trovare nuove soluzioni, nuovi orientamenti, nuove idee! Ma partite da voi, dalla vostra esperienza, dalla vostra passione, dal vostro sentirvi "missionari" del Soave.
Io nel mio piccolo ho cercato di dare voce ai piccoli vulcani della denominazione! Non disdegno però delle osservazioni. se quest'anno più di uno ha manifestato delle osservazioni sull'evento prendetelo come uno stimolo a progredire la vostra missione. E i giornalisti di Verona coinvolgeteli e fateli sentire responsabili delle proprie terre e del proprio patrimonio vitivinicolo...forse allora quel buono pasto lo sentirete meno opprimente!...ah per me lasciate solo il bicchiere...sono in perenne ma inutile dieta!
Coraggio e W la Garganega!!!
Bernardo Pasquali
grazie bernardo, per te bicchiere sempre pronto ... apprescindere!!
RispondiEliminasoaveversus è un'idea, un modo, un veicolo per noi organizzatori per fare qualcosa di "importante" per un territorio che ci appassiona ... ci è costato e continua a costarci sacrifici incredibili, solo la stretta cerchia di amici lo sa veramente quanto ci è costato e continua a costarci
io credo che una persona assolutamente digiuna di soave possa, partecipando ad una manifestazione come soaveversus, trovare tutti gli stimoli e le informazioni per avere un'idea quasi completa del "nostro" splendido territorio ... incontrare i produttori, seguire dei percorsi propedeutici, confrontare i soavi e le loro sfumate interpretazioni è un'esperienza difficilmente ripetibile altrove ... perdipiù tutti assieme
non ci è mai sfiorata l'idea di pensare che soaveversus debba essere una degustazione tecnica, anzi, siamo convinti che sia importante che resti un momento di festa purchè protagonisti rimangano l'approfondimento, la curiosità, la voglia di scoprire cosa sta dietro alle "etichette" blasonate o meno
l'evoluzione che soaveversus ha avuto nel corso degli anni è frutto di riflessioni fatte congiuntamente con produttori e vari altri protagonisti del territorio
personalmente spero si possa tornare ad alcuni meccanismi a suo tempo attentamente valutati, che con l'andare del tempo sono stati ritenuti superflui ... l'allegoria dei principi e dei cavalieri che si scontrano in torneo aveva il suo perchè, i percorsi accompagnavano il pubblico lungo i banchi di assaggio stimolandolo nella curiosità di identificare il cavaliere più forte in quell’annata, in quella tipologia, questo rituale costringeva ad un assaggio più serio e consapevole, gratificante per il pubblico e per il produttore ... la gastronomia in piccoli assaggi validi come abbinamento elettivo alla tipologia di soave presentata nei singoli percorsi, era occasione di scoperta della cultura alimentare del vino e del corretto abbinamento al cibo ... la votazione aggiungeva una sorta di sacralità al esto degustativo, richiedendo e ottennendo maggior rispetto del vino versato
onestamente non considero l'edizione appena conclusa la più riuscita, ma sinceramente sono convinto che se non ci fosse stata si sarebbe persa un'opportunità molto interessante e irripetibile
luca elettri
@ Luca. Bene, soprattutto le conclusioni. Poi, magari lascerei perdere la votazioni o i cavalieri: se è una passerella, tale deve essere. E credo che il Versus possa effettivamente essere un'ottima passerella soprattutto per i nuovi produttori, per gli emergenti.
RispondiEliminaSul cibo (e sul servizio) fateci una riflessione: ho già detto che lo eliminerei, oppure lo ridurrei a qualcosa di pressoché simbolico, badando alla qualità, ma soprattutto a non trasformare il Versus in una sagra. Insisto: considero il Versus una passerella di produttori, soprattutto emergenti, e su questo a mio avviso dovrebbe esserci la focalizzazione pressoché assoluta.
Proprio per questo, amplierei lo spazio per l'assaggio: le barrique sono belle, ma si fa fatica ad avvicinarsi quando c'è ressa. Quest'anno poi, l'ha già detto Maria Grazia, mancavano le sputacchiere, e non è ammissibile: non si va a un evento del genere per bere, ma per assaggiare i vini e incontrare i produttori. Magari vedrei anche se è possibile fare qualcosa per ottimizzare le temperature dei vini, anche se so che non è facilissimo.
Poi, lo stress e la fatica degli organizzatori li capisco, ma non si deve pretendere che chi entra (pagante o no) debba per forza o essere contento o tacere: le critiche servono a crescere!
Avanti con la nuova edizione, adesso.
Giudicare il livello o addirittura la riuscita di una manifestazione solo dall'altisonanza dei "nomi" presenti mi sembra estremamente limitante e cocciutamente snob.
RispondiEliminaVi assicuro che è frustrante lavorare tanto, con passione ed entusiasmo, per realizzare che alla fine contano sempre e solo i famigerati "nomi".
Anche noi produttori cosiddetti emergenti possiamo riservare delle belle sorprese, se solo ce ne viene data la possibilità!
Laura Rizzotto
Balestri Valda
@Laura. Esatto. Ma, insisto, la focalizzazione a mio avviso dev'essere sui vostri vini, e non sul cibo. Altrimenti si rischia che ci sia chi viene alla vostra postazione per bere "un bianco" per mandar giù il risotto, i tortellini e quant'altro (troppo, e a volte neanche così ben fatto e peggio servito).
RispondiEliminaPoi, permettimelo, ormai la tua è un'azienda che mi pare più destinata a entrare fra i "nomi" che non fra gli "emergenti"...
Eccomi,anch'io voglio dire la mia!!
RispondiEliminaSono uno tra coloro che,come Laura e tutti gli altri,il Versus se lo sono vissuti stando al fianco di una barrique per tre giorni,un produttore insomma!
Mi avrebbe fatto più piacere leggere una valanga di commenti sui Soave;avrei preferito sentire un commento tipo"...ma sti produttori de Soave,non te li fermi con niente...nè con le grandinate degli ultimi tre anni,nè con l abbassamento (atterramento) dei prezzi,nè con la crisi mondiale...non i molla l'osso!Tutti li a far degustare,spiegare,estrapolare un commento,un giudizio da chiunque si avvicini alla barrique con il bicchiere in mano!!!"
Ecco,forse questo mi avrebbe fatto piu piacere.
Riguardo al cibo preteso solo perchè era stato scritto su un tagliandino colorato sbagliato...io dico solo che tanto c'è da migliorare al Versus,vero,ma se vogliamo aiutare Paolo,Luca,Carlo e tutti quelli che si sono "sbattutti" per il Versus,cerchiamo di concentrarci di piu sulle mancanze che ci sono state riguardo alle degustazioni.
E infine ricordiamoci che la manifestazione si chiama "SOAVE VERSUS" e non " FOOD & WINE PARTY".
Comunque tutto serve a far migliorare il Versus,che per me resta uno degli eventi più eleganti e pacevoli.(anche se per scelte personali,me ne ero allontanato per un po di tempo).
Al prossimo Versus!!
Francesco Bonuzzi Villa Canestrari
@Francesco. Bene, condivido: Soave e non "food & wine party". Questa è la direzione giusta, a mio avviso, per la manifestazione, che è stata e resta un punto di riferimento importante per la denominazione. Maggior focalizazzione sul vino, e rinuncia al (troppo) cibo che fa tanto "sagra", con servizio talvolta proprio da sagra paesana (o peggio).
RispondiEliminaIl rischio può essere quello di avere magari qualche visitatore in meno - quelli attratti dalla mangiata a buon mercato, vino incluso - ma certamente verrà chi è davvero interessato al Soave, e per i produttori è quel che conta veramente, ritengo.
Posso esagerare? Non sarebbe male neanche una sala (di sopra ce ne sono, mi par di ricordare) dove chi vuole - giornalisti in primis (è il loro mestiere), ma anche eventuali operatori - possa assaggiare al tavolo, con servizio, possibilmente anche alla cieca, con l'opportunità di prendere appunti, scrivere, valutare: è la maniera migliore per fare delle buone scoperte e avere poi il tempo di dialogare al meglio con i produttori. Sennò è quasi inevitabile che, dovendo scegliere quali assaggi fare, la concentrazione sia più alta davanti alle postazioni dei produttori più noti. Ma il livello qualitativo medio del Soave è tale per cui anche alcuni fra gli "emergenti" ormai riescono a tirar fuori prodotti di valore assoluto, e sarebbe davvero un peccato che sulle etichette meno note, ma di valore, non ci fosse la dovuta attenzione.
@Balestri Valda e Villa Canestrari,
RispondiEliminalo scrivo sottovoce senza voler irritare. Nessuno ha giudicato il livello del Versus 2009 dalle assenze eccellenti (mi pare sia emerso più volte e anche da vari interventi) è stata fatta solo una riflessione sul perchè alcuni produttori non fossero presenti, ma senza sminuire nessuno. Però, se al Salone dell'auto disertano Fiat, Bmw e Audi, anche se è presenta Tata che probabilmente sarà il futuro dell'auto, ci si potrà interrogare sul perché, senza per questo offendere la suscettibilità di nessuno?
Sul profilo da dare al Versus futuro posso essere d'accordo con Angelo, personalmente la sua proposta è quella che mi piace di più, però si deve capire cosa si vuole ottenere con la manifestazione perchè c'è un pubblico evoluto (produttori, commerciali, giornalisti, appassionati) a cui potrebbe star bene l'ipotesi "Peretti" e un pubblico "normale" che il Soave lo beve e non lo degusta, che in genere lo beve mangiandoci qualcosa assieme che forse un'evoluzione così come prospettata non la gradirebbe. Questo è anche il pubblico però che poi il Soave va a comperarlo in enoteca e al supermercato e anche nelle cantine dei produttori. Scelta ardua dunque che potrebbe essere risolta lasciando la manifestazione così com'è (che a mio avviso è una formula vincente) con i piatti tutti presenti però (almeno quelli elencati) e creando un secondo binario di degustazione come lo indicava Angelo per... "addetti ai lavori".
Alberto Tonello
angelo, scusami, come non mi è piaciuto il tono dei primi interventi, trovandolo, irriverente e irriguardoso non solo della manifestazione, ma anche dei produttori e della denominazione, ora non vorrei proprio qui a casa tua comportarmi allo stesso modo, magari passando per quello che più su hai definito carico di "tanta acrimonia"
RispondiEliminanella speranza che si sia tornati su di un terreno più costruttivo vorrei farti riflettere sugli obiettivi della manifestazione che non sono certamente quelli di servire in degustazione cieca, tecnica o cos'altro degli anonimi vini a persone che hanno dimostrato negli ultimi anni troppa disinvoltura nel giudicare spesso anche in mala fede ... soaveversus invece è nato per tutti, e soprattutto per chi con la propria preparazione, più o meno qualificata, sia interessato ad approfondire la sua conoscienza del soave, dei suoi uomini e del suo territorio, il massimo sarebbe avere la possibilità come da iniziale progetto di estenderla a tutti i 14 comuni della denominazione, magari nel corso di una settimana o quindici giorni di degustazioni e approfondimenti, l’apoteosi, poterla veicolare all’estero in un pacchetto dove anche solo pochi rappresentanti, magari proprio i votati dal pubblico, siano testimoni e ambasciatori dell’eccellenza del soave
credimi, far funzionare tutto questo in un clima collaborativo e che riconosca i meriti non è facile, non è facile ottenere l’appoggio delle istituzioni, proprio una loro carenza quest’anno ha fatto mancare le sputacchiere e le linee internet per permettere a chi fa il vostro lavoro di comunicare in tempo reale con l’esterno della manifestazione, non è facile trovare le risorse, sinora solo frutto delle iniziative private degli organizzatori e dei partecipanti come espositori
certo, con risorse pubbliche a iosa ci si potrebbe permettere un ufficio stampa, magari di ospitare gratuitamente in soggiorno molti giornalisti di fama, e magari avere anche il loro supporto mediatico, ma purtroppo le nostre risorse non ce lo permettono proprio, anzi non ci permettono più nemmeno gli ingressi omaggio, per operatori o meno, ma ciò nonostante, quando ci guardiamo allo specchio sappiamo di avere fatto anche quest’anno molto per il soave senza alcuna presunzione proprio perché di manifestazioni, fiere, sagre, degustazioni guidate o meno ne abbiamo giarate molte, sappiamo quanto costa l’ingresso, sappiamo qual’è la qualità dell’offerta, sappiamo qual’è il livello delle proposte, sappiamo quali sono i finanziamenti e gli sponsor, sappiamo quali sono i reali obiettivi
colgo l’occasione per ringraziare l’anonimo produttore, francesco, laura e tutti gli altri produttori che continuano a credere che il mondo vinicolo sia troppo affollato per affrontarlo costruttivamente da soli, ma soprattutto loro tre per avere dimostrato che la loro passione e orgoglio non li fanno mai essere domi e gli prometto che noi comunque cercheremo di migliorare ancora
luca elettri
mi chiedo, ma perchè i giornalisti non si mettono a fare il proprio lavoro senza cercare sempre di suggerire agli altri come debbano fare il loro?
RispondiEliminaproprio abbassandomi a questo livello, anch’io potrei suggerire loro di avere un po’ più di curiosità nei confronti dei vini, magari andando per cantine proprio in questo splendido periodo, magari assaggiando l’uva dalla pianta, magari degustando i mosti in fermentazione, cercando assonanze con quello che poi trovano nel bicchiere, riconoscendo i prodotti frutto di sacrifici e quelli frutto di alchimie acrobatiche
sempre luca
Certamente Soave VS è una bella vetrina per le realtà emergenti del Soave, un'opportunità per farsi conoscere a livello locale e non solo.
RispondiEliminaNel nostro caso in particolare la prima apparizione avvenne proprio in questo contesto e ricordo ancora l'emozione di quella sera se non le prime pubbliche righe di commento al ns. vino che apparvero proprio qui su Internet Gourmet in seguito alla partecipazione alla manifestazione . . . primi vagiti di una sconosciutissima cantina che timidamente si affacciava sul mondo del vino. Mi permetto di sottolineare che per un'anonima azienda avere qualcuno che si ferma ad assaggiare il tuo vino e magari ha anche voglia di ascoltarti è estremamente gratificante (e con l'occasione ringrazio tutti quelli che l'hanno fatto). Mi associo in particolar modo al pensiero di Bernardo Pasquali che ben ha saputo esprimere lo stato d'animo di molti produttori in un momento difficile come questo. Soave VS può essere anche un'opportunità per far emergere il valore del sacrificio di tanti produttori, emergenti e non, che ogni giorno lottano per tenere alta la bandiera della denominazione con dignità. W IL SOAVE!
Cristina Le Battistelle
Bene, bravi l'incendio è domato ora si può scrivere, criticando , costruendo il domani. Grazie Angelo di dare spazio sul tuo Bolg (caspita che successo prima il Durello ora il Soave), un bravo + a Laura e Francesco un bravo - a Patrizia, sbaglio? Non credo, da tutte queste considerazioni, invito Luca e Carlo e G.Franco a carpire quanto di interessante è emerso, lasciamo stare le beghe iniziali, del resto se Tonello non avesse appiccato l'incendio, nulla sarebbe successo ( come piromane) offrirà un bel fritto. Vorrei solo aggiungere che chi lavora può sbagliare, quest' anno abbiamo affiancato la strada del Vino Soave al Soave Versus, Cristina ha messo l'anima, sono certo che se per l'anno prossimo si parte prima con l'organizzazione, (talvolta bisogna ascoltare anche i veci) sarà un Soave Versus da sballo. Luca insiste sul Dame e cavalieri, io confermo la mia tesi, l'importante è partecipare e non vincere. Il Soave attrae per i suoi Cru le sue sfumature per chi ha i terreni Vulcanici, chi gli ha calcarei chi ha i progni, i limoargillosi,chi le viti esposte a Est,Sud Ovest. E siccome la degustazione è una cosa soggettiva, abbiamo un Vino che dovrebbe soddisfare tutti. Volete un nome? A me piace quello di Sginza.
RispondiEliminaGrazie a tutti W il Soave e Angelo e il suo Blog
Mepa
Scusa Alberto,ho fatto passare la pausa pranzo per riflettere sul tuo commento (il primo della lista).
RispondiEliminaSe provi a rileggerlo,ti renderai conto che esordire in quel modo sicuramente non poteva che suscitare ire!!
il tuo primo commento è stato sulla mancanza del "fritto di Goro"...riporto il testo:"niente fritto di Goro, niente oca e anche qualche altra degustazione che ora non ricordo più..."
Il secondo commento era:"...sono mancati i "nomi". Tra le eccellenze era presente solo Gini, a cui affiancherei Ca Rugate e Vicentini, ma poi non molto di più.".
Secondo te,da un giornalista e da un conoscitore del Soave come te,non pensi che sia gli organizzatori che i produttori(ovviamente quelli che non fanno parte delle eccellenze,quindi inutili al Versus seconda la tua opinione) si aspettassero un commento un pò più di "ALTO LIVELLO",invece di fermarsi al Fritto di Goro e ai Big mancanti?
Secondo me se uno viene al Versus per degustare solo i Big,forse gli converrebbe andare al bar o in enoteca e assaggirsi solo quelli..spenderebbe anche meno!
Le critiche sono costruttive,sempre che vengano fatte con lo spirito giusto...
Francesco Bonuzzi
Villa Canestrari
(uno di quelli che non fanno parte delle eccellenze...ovviamente è un parere tutto tuo)
@Luca, il tuo intervento è incomprensibile: uno i giornalisti proprio quello fanno scrivono, criticano, evidenziano e lodano in base a quello che vedono. Due e chi ti dice che tutti i consigli che dai i giornalisti già non li applichino?
RispondiElimina@Mepa, concordo in pieno con il tuo intervento, più pacatezza nelle riflessioni, niente offese, niente insulti, niente derisioni se qualcuno si permette una critica pacata, si può contestare senza deridere la controparte. Mi prendo poi il merito (o il demerito) di aver appiccato entrambi gli incendi (Durello e Versus) anzi mi sa che chiedo ad Angelo di assumermi come movimentatore :-).
@Bonuzzi, cerco di spiegarmi per l'ultima volta, la riflessione sui biglietti sbagliati è nata dalla constatazione che all'interno più di qualcuno si è lamentato della cosa e anch'io ti dirò, l'ho trovata spiacevole, senza esagerare per carità. Dirlo significa far passare tutto il resto in secondo piano? Non direi proprio, per non è così. I produttori blasonati: quest'anno ce ne sono stati meno. E' un fatto. Rifletterci su significa sottovalutare gli altri, assolutamente no, significa parlare di un fatto, di un problema, che ha sicuramente una spiegazione e che forse nasconde malumori che non sono emersi, ma che all'interno della denominazione ci sono. Gradite solo osanna e lodi? A mio avviso quando ci stanno si fanno quando non ci stanno non si fanno.
Alberto,scusa ma forse non hai fatto attenzione a quello che ho scritto.Io ti contesto i toni che hai usato,non i contenuti!sono d accordo con te sulla mancanza di attenzione nel dare un elenco di cibi che poi non si trovano.Ribadisco che certe volte infastidisce (come è successo con me) il tono usato,non il contenuto della critica.
RispondiEliminaCon questo concludo e invito tutti gli organizzatori del Versus ad offrire una lauta frittura di Goro,o anche di Lago,a tutti i presenti alla discussione...ovviamente accompaganta da un buon Soave (ad insindacabile scelta di Alberto!!)
Buona Serata!
Francesco
@Alberto. Già, mi sa che dovrò proprio assumerti come "movimentatore" di InternetGourmet.
RispondiElimina@Luca. Scrivi che potresti suggerire ai giornalisti "di avere un po’ più di curiosità nei confronti dei vini, magari andando per cantine proprio in questo splendido periodo, magari assaggiando l’uva dalla pianta, magari degustando i mosti in fermentazione, cercando assonanze con quello che poi trovano nel bicchiere, riconoscendo i prodotti frutto di sacrifici e quelli frutto di alchimie acrobatiche": sinceramente, è quel che io e molti miei colleghi già facciamo. Credo non sia un caso, giusto per parlar di Soave, se le loro prime recensioni aziendine di valore come Le Battistelle, Tenuta Solar, I Stefanini, giusto per citarne qualcuna, le hanno avute proprio sul mio InternetGourmet.
@Mepa. Sposo in pieno le considerazioni di Paolo - persona che stimo a tutto campo -, sperando che il dibattito che qui si è aperto possa servire da stimolo pro futuro. A proposito: condivido anche il ringraziamento per il lavoro degli organizzatori, e soprattutto - non me ne vogliano gli altri - per l'impegno di Cristina.
@Francesco e gli altri produttori del Soave. A voi, ma anche agli organizzatori del Versus e comunque agli estimatori dei "vulcanici" bianchi soavesi lancio l'invito a dire più spesso la vostra opinione: InternetGourmet è a disposizione, anche per pubblicare interventi al di fuori dei commenti, ma come veri e propri pezzi in home page. L'ho già fatto qualche giorno fa anche per un testo di Aldo Lorenzoni sul Durello. Potete mandarmi eventuali testi, proposte e via discorrendo anche via mail a angelo_peretti@tin.it
angelo, la mia considerazione sui giornalisti si riferiva ai consigli su come "orientare" il versus del futuro, sul "profilo da dare" ... io credo che per un bravo giornalista sia già impegnativo raccontare, fare cronaca, ancora di più indagare, cercare di scoprire, ma proprio da lasciare ai grandi la critica, critica che quando e se mai demolisce deve pure trovare delle soluzioni alternative di ricostruzione
RispondiEliminasoaveversus ha diversi anni sulle spalle, ogni edizione soprende i partecipi perchè il passa parola ne aumenta la frequentazione di volta in volta a dispetto di molte altre manifestazioni che proprio in questo momento si trovano in seria difficoltà
migliorarla si può, ma bisogna analizzarla conoscendola ... credimi, difficilmente troverai in un'altra denominazione un condensato così eterogeneo di proposte, ancora più difficile trovarle da assaggiare con un calice che ne esalta le caratteristiche organolettiche, quasi impossibile trovare cibi di pari qualità e quantità da abbinarvi serviti in ceramiche con posate in acciaio
questo è il sunto, e questo è il motivo del risentimento dopo aver letto quanto scritto sopra e ancora sostenuto
cordialmente, luca elettri
Cercherò di essere conciso ed efficace. Leggendo il commento dal quale siamo partiti vorrei fare alcune riflessioni:
RispondiEliminala prima. Essere big. Cosa vuol dire essere big? Fare un numero smisurato di bottiglie? In quel caso Cantina di Soave sarebbe "the biggest". Che voglia invece dire mettere il vino in bottiglie "Big"? In questo caso il titolo andrebbe nostro "collega" "Be____i" che riempie fantastici bric...qualora invece il termine Big volesse anche essere minimamente rappresentativo di Storia (nel vino si parla di generazioni) ecco che alcuni dei considerati dal sign. Tonello disappariscono.
Concludendo dire Big ha meno senso di dire "Bello o Brutto".
Per quello che riguarda le opinioni, sono d'accordo, noi produttori ne dovremmo esprimere in quantità maggiore di quello che siamo soliti fare (sempre troppo impegnati a lavorare) considerando che chi le dovrebbe esprimere per noi, non ne è all'altezza.
Personalmente sono stanco di un sistema del quale non mi sento più parte.
Fasoli Gino (primi nel biologico in Europa)
Matteo Fasoli ( 4 generazione).
E allora avanti, Fasoli family: per esempio, spiegando con le vostre parole il perché della scelta bio in un territorio come quello del Soave. Credo che a molti piacerebbe leggerlo. Magari passata la vendemmia 10 minuti per buttar già quattro appunti e mandarmeli potreste anche trovarli. Direte: ma perché non vieni qua tu che te lo spieghiamo e poi lo scrivi? Perché preferirei proprio le vostre parole, non mediate da uno che scrive per mestiere. Più autentiche.
RispondiElimina@Gino Fasoli e Matteo Fasoli,
RispondiEliminaavete ragione finchè si parla si può anche essere approssimativi, ma se si scrive bisogna essere precisi. Per cui sull'aggettivo faccio ammenda, anche se non ho usato big, ma nomi. E' vero la considerazione era tratta lì, avrei dovuto mettere tutti i vini che mi sono piaciuti, tra cui per altro c'è in pianta stabile Fasoli, che è uno dei miei Soave prediletti in particolare con La Pieve Vecchia. Però cribbio che permalosi, la mia era soltanto una riflessione legata ad una involuzione che a mio avviso aveva avuto la manifestazione nell'ultimo anno, dovuto probabilmente ai venti di crisi, e a qualche mal di pancia che c'è (e non è venuto fuori) ed io avendo già fatto la mia parte per questa volta sorvolo e non accendo più fuochi. Pensate che nella fretta di scrivere quelle poche righe non avevo neppure menzionato Coffele, che considero un nome nel Soave e a cui mi pregio di essere legato da profonda e sincera amicizia. Speriamo che Chiara, Beppino e Alberto non leggano questa disputa, perchè me la faranno sicuramente pagare. :-))
Ah scusate, magari si è capito ma il post sopra era mio.
RispondiEliminaAlberto Tonello
@Alberto. Si era capito, si era capito che era tuo.
RispondiEliminaAlberto...
RispondiElimina...dai che sei ancora in tempo...fai altri tre/quattro nomi di aziende del Versus che producono vini di qualità (compreso il mio stavolta!!!) e poi aggiungi che nonostante qualche piatto mancante,ma ininfluente ai fini della buona riuscita della manifestazione,il cibo al Versus era delizioso e ne esce che TU ADORI E HAI ADORATO IL SOAVE VERSUS EDIZIONE 2009!!!
meno male che i commenti sulla qualità dei vini (cioè ciò che alla fine conta per noi produttori) li ho sentiti con le mie orecchie dai "non addetti ai lavori" o da qualche appassionato del settore,perchè se li aspetto da coloro i quali sono stati invitati al Versus per fare il loro lavoro (e ricordo che NOI PRODUTTORI GLI ABBIAMO INVITATI,il che equivale a dire che NOI PRODUTTORI ABBIAMO PAGATO PER IL LORO INGRESSO)...
Meglio che per la prossima Edizione del Versus si faccia una bella riunione...
...sempre più deluso da alcuni...
Francesco Villa Canestrari
francesco, capisco il tuo rammarico per la deriva o la rotta impostata dalla discussione, ma credimi, come hai colto "direttamente" gli apprezzamenti per gli sforzi che da decenni i produttori del soave fanno per emancipare una zona che ha sofferto impianti inadeguati e iperproduzioni al limite della indecenza, e gli sforzi nostri per trovare un momento di condivisione dei risultati di eccellenza sinora ottenuti, posso assicurarti che ci sono anche ottimi "media-tori", opinionmaker, che hanno saputo veicolare nella maniera più sensibile e meno faziosa la questione
RispondiEliminasu una cosa sono assolutamente d'accordo con l'impronta data a questi commenti, la crisi che ha messo in ginocchio gran parte del sistema produttivo ha investito anche "i produttori" di vino ... da ottimista inguaribile, spero solo che questo sia il momento per fare un po' di pulizia al sistema dove qualcuno si è ritagliato spazii che è evidente non merita, come qualcunaltro faccia il possibile per riprendere la rotta magari solo smarrita
luca elettri
@Francesco Villa Canestrari,
RispondiEliminama sono da rivalutare tutti questi produttori di Soave con la vena ironica e la presa per i fondelli facile. E allora abbocco volentieri all'amo. Altri nomi di Soave non ne faccio, o meglio per fatto personale ne faccio un altro soltanto: i Soave di Villa canestrari non mi piacciono, nè il base e neppure il superiore, mi piacciono i Soave in purezza, in genere senza essere talebani, il vostro non è tra questi. Sui cibi mancanti non dico più nulla, quelli presenti in genere non erano deliziosi, con tra cadute il tortellini (davvero modesti), il crudo (troppo giovane e un po' salato) e la carne in tutte le versioni (inappropriata e inabbilabile). Fate pure la riunione la prossima volta e stendete una lista di proscrizione dei giornalisti non plaudenti, non sareste i primi e neppure gli ultimi, spero che almeno a pgamento all'edizione 2010 si possa entrare.
Alberto Tonello
@Francesco
RispondiEliminaVai Francesco, dagli corda che lui si impicca!
Buongiorno a tutti, mi chiamo Pietro, vivo e lavoro a Parma e, anch'io voglio entrare nella discussione; sono forse il primo solo spettatore non coinvolto che partecipa a questa discussione. Ho da inizio anno una bottiglieria a Parma e, già dalle prime edizioni partecipo a SoaveVersus. Sono mancato solo lo scorso anno perchè ero occupato nell'apertura dell'enoteca. Le mie impressioni a riguardo di tutto sono queste: l'edizione 2009 mi è piaciuta. Ho conosciuto nuovi soavi che potrei inserire in enoteca. Per quanto riguarda le assenze, non mi hanno creato problema anzi, devo dire che seppur ottimi prodotti sempre piacevoli da assaggiare, Suavia e Prà sono ben distribuiti in Parma e, se voglio li assaggio ovunque. Non so per quale motivo non abbiano partecipato ma, noto spesso nei produttori famosi di tutta Italia, un atteggiamento di delirio di onnipotenza che, li porta a snobbare belle iniziative come queste. Il cibo l'ho trovato gradevole, avevo notato anch'io i tagliandini diversi ma non vi ho dato peso, ho pagato l'entrata per degustare i vini e non per mangiare. Se poi fra una batteria di vini e l'altra si poteva mangiare anche qualcosa, benvenga. I tortellini disprezzati dal Signor Tonello non erano artigianali ma probabilmente facevano parte di necessità di sponsorizzazione. La pastisada (che non conoscevo) mi è piaciuta lo stesso dicasi per crudo e lardo. I nomi importanti del soave mi deludono sempre più spesso, amo i crue di Cà Rugate e Gini ma, trovo sempre meno tipici i loro vini base, pieni di profumi non di garganega. Preferisco quindi di gran lunga assaggiare produttori minori. Ho notato un accenno ad edizioni passate, beh, li preferivo nettamente le edizioni a votazione, soprattutto quelle che vedevano anche la presenza di produttori non di soave. Allora frequentavo non da enotecaro ma da appassionato consumatore. Venivo con i miei amici e vi gargantisco che loro si impegnavano al massimo nella degustazione, per poi decidere e votare democraticamente il vino preferito. Ora è solo una passarella di vini del soave, gradevole ma poco costruttiva e, i miei amici bevono senza dare troppa attenzione. Noto con piacere che in questo blog parlate di un vino che ho conoscitu nell'edizione 2005 se non sbaglio, trattasi di un gambellara che a quel tempo mi piacque molto e ricordo che all'unanimità l'avevamo votato come migliore vino del primo percorso.
RispondiEliminaPer dare un commento sui partecipanti al dibattito direi che, i produttori potevano fare a meno di intervenire, da esterno mi sembra solo una reazione al fatto di essere stati additati come produttori minori. Se non si sentono tali facevano bene a non rispondere. Gli organizzatori hanno fatto bene ad intervenire, magari con meno energia. Il Signor Tonello penso anch'io dovesse limitarsi a dire cosa di buono ha trovato, visto che le critiche fatte non erano ne costruttive ne così azzeccate, e leggendo cosa scrive dello charmat di Marcato, penso non conosca bene il durello in purezza. Spero essere stato utile. Pietro
@anonino?? Pietro,
RispondiEliminainnanzitutto come si permette di criticare alcuni produttori di Soave, ma si rende conto di quello che rischia. Dia retta a me ne so qualcosa. E poi ancora, ma come si permette di criticare anche il Versus, qui mio caro incorre in reato di lesa maestà. Cito da lei: "preferivo le passate edizioni con le votazioni...?", ma guardi che non si possono scrivere certe cose.
Su quello che dovevo o non dovevo scrivere io, per carità, lasci a me decidere, direi che in un Paese democratico se non si offende nessuno, qualche dissenso possa essere espresso. Sul Durello Marcato, mai scritto di durello in purezza, in questo blog ho invece scritto che preferisco i Soave in purezza, ma anche qui è una preferenza non un dogma. Legga meglio signor anonimo che non ha il coraggio di firmarsi e metterci la faccia.
Alberto Tonello
ringrazio pietro dello splendido contributo, veramente inaspettato a questo punto, forse sarò un'idealista inguaribile, ma il suo commento mi inorgoglisce, perchè io, carlo e gianfranco quando pensammo al soaveversus pensammo proprio ad un momento che incontrasse le necessità di veri appassionati come lui ... non so cosa dire di più, nonostante le critiche che personalmente ritengo comunque ben riposte, il suo intervento mi ha commosso
RispondiEliminaluca elettri
Scusate ma quando intervengo in dialogo uso firmare solo con il nome, per abitudine. Comunque visto che mi è stato dato del vigliacco, mi chiamo Pietro Cavalli, abito e lavoro a Parma. Ora sapete di me tanto quanto prima e, del Signor Alberto a parte che si chiama Tonello di congnome, non so nulla di più. Non so per chi scrive e come scrive. Leggendo però un suo post sul durello http://www.internetgourmet.it/2009/08/durello-e-blanquette-due-maniere-di.html , notavo come si chiedesse se alcuni durelli che io non conosco, fossero veri durelli. E siccome scriveva che a lui piace Marcato charmat, non trovo coerenza, in quanto mi chiedo se questo prodotto che trovo in Emilia sia vero durello. Per il resto non rispondo e credo non risponderò a future sue provocazioni. Organizzatori e produttori sapranno cogliere o sorvolare alle mie critiche. Sono solo uno spettatore, niente più, compravo soave prima e continuerò a comprarlo anche in futuro, soprattutto se di tipica espressione.
RispondiEliminaPietro Cavalli
P.s. se qualcuno vorrà spiegarmi che calibro di giornalista è il Signor Tonello, gradirei saperlo. Mi rattristerebbe venire a sapere che si tratti di una persona che scrive in testate importanti.
RispondiEliminaPietro Cavalli pietro.cavalli@gmail.it
@Pietro. Grazie dell'intervento, e mi riferisco soprattutto al primo, mentre nell'ultimo temo sia scivolato nella vis polemica. Alberto Tonello è un collega che stimo, ma qui non scrive come giornalista, bensì come appassionato dei vini dell'est veronese: il Soave e il Durello. I suoi non sono articoli, ma commenti personali. Ed ha avuto il merito di accendere il dibattito, e questo non può che far bene, perché riflettere, pensare, anche incavolarsi fa bene. Nelle aziende lo chiamano brian storming, e c'è gente pagata per provocarlo, perché lo si considera redditizio. Ecco, io ritengo che il dibattito che qui si è aperto possa essere redditizio per una denominazione, quella del Soave, che evidentemente amiamo, ché altrimenti non ne parleremmo. E nel Soavese ci sono persone intelligenti che, ne sono certo, delle cose che abbiamo detto terranno conto e le faranno diventare redditizie per la zona.
RispondiElimina@Francesco. Per favore, smettiamolo con questa storia di chi paga o non paga il biglietto. Personalmente, ricevo ogni giorno almeno una decina di inviti al giorno per degustazioni, convegni, incontri, assaggi, cene, pranzi e via discorrendo: non pensare che il sogno di un giornalista sia quello di stare a tavola o al banco degli assaggi. Si fa selezione, e se la scelta cade su una manifestazione come il Versus, vuol dire che per il Versus c'è interesse, altrimenti si sceglierebbe altro. Credo sia un qualcosa su cui i produttori non riflettono abbastanza: se qualcuno viene da voi, è perché c'è interesse verso di voi. E questo è molto, molto importante.
angelo, sei il padrone di casa, hai la possibilità oltre che il dovere, secondo me, di far si che i tuoi ospiti si rispettino, ma puntualmente redarguisci chi interviene rispondendo a provocazioni gratuite ma ancora non ho visto una critica a chi questa discussione l'ha più volte infiammata senza costrutto ... perdonami, ma di brain storming qui non ne ho vista traccia, ho visto invece provocazioni gratuite, irrispettose e soprattutto sciocche, contrastate dallo sdegno di chi evidentemente ha voluto testimoniare di avere visitato un soaveversus diverso da quello che avete presenziato voi due
RispondiEliminadi costrutto non ne ho visto, di vini non se ne è parlato, di crisi solo un po' e secondo me a sproposito, come del resto di soaveversus, il vero e unico titolo di questo argomento
se la denominazione dovesse essere stimolata a crescere da discussioni del genere, dove si bacchettano i produttori dividendo i buoni dai cattivi, onestamente abbandonerei il mio interesse per il soave
mah, o voi vi sopravalutate enormemente o forse sono io che non ci capisco niente
luca elettri
@Luca,
RispondiEliminaforse sei solo uno che fatica ad accettare serenamente qualche critica. Non si capisce perché Angelo avrebbe dovuto redarguirmi per il primo intervento dove non offendo nessuno. Al mio intervento potevano (e così è successo) seguire interventi pro e contro e ognuno poteva dire perchè il Versus quest'anno gli è piaciuto o perché gli è piaciuto meno, non solo questo modo civile di intervenire è l'anima di questi blog, ma è anche l'anima della democrazia. Se poi invece vogliamo parlare di provocazioni gratuite e irrispettose e su questioni personali e non legate alla manifestazione, il primo ad avventurarsi su questo terreno è stato il tuo amico Colla da te seguito, e sai il detto "chi di spada ferisce...".
In quanto all'azzeccato termine usato da Angelo di brainstorming, se qui non ne hai visto traccia il problema è uno solo, non conosci il significato del termine che significa "tempesta di cervelli", cioè riunire delle persone e lasciare che dicano qualsiasi cosa che gli passa per la testa, anche senza nesso logico e, solo alla fine, quando fantasia ed energia si sono esaurite, in una seconda fase, selezionare il buono che è uscito ed eliminare l'inutile. Una sorta di fantasia al potere applicata alle aziende o, come in questo caso riuscito, al blog.
Alberto Tonello
... allora avevo visto giusto, ti sovrastimi!!
RispondiEliminaluca elettri
@Luca. Fai passare qualche giorno, o qualche settimana. Poi rileggiti serenamente quanto è uscito dal dibattito, senza voler a ogni costo dividere i buoni (quelli che hanno elogiato il Versus) dai cattivi (quelli che hanno avanzato critiche). Vedrai che sono usciti parecchi suggerimenti interessanti. Tenendone conto, il Soaveversus non potrà che averne beneficio.
RispondiEliminaangelo, il soaveversus ha assoluto bisogno solo di una cosa, ritornare a presentare tutti i produttori, convincendo anche chi e per delirii di omnipotenza, come ipotizzato dall'ottimo pietro, o per difficoltà oggettive, che è una cosa buona e giusta, e da sostenere ... perdonami, ma tutto il resto rimangono chiacchiere di chi magari il soave lo conosce già o pensa di conoscerlo, e forse, proprio per questo, controproducenti a quell'obiettivo
RispondiEliminaluca elettri
@Luca. Perdonami tu, ma temo che se cerchi di porre il Versus nella dimensione di unico depositario della verità del Soave, bollando col termine di "chiacchiere" il parere di chi non la pensa come te, non sarà facile farlo diventare davvero completa espressione della zona. Credo occorra invece paziente capacità di ascolto e di condivisione in una realtà piuttosto complessa, nella quale obiettivi, necessità, sentimenti, interessi sono ampiamente diversificati, e a volte anche tendenzialmente contrastanti. Il Soave è un patrimonio collettivo unico in Italia, per dimensione, storia, qualità e potenzialità, e come tale ritengo vada valorizzato, tenendo conto delle esigenze di tutti. Pensare dunque che vi sia un'unica possibile lettura della verità del Soave mi sembra un po' riduttivo. E, questo sì, controproducente all'obiettivo di reale valorizzazione della zona, dei suoi vigneron e dei suoi produttori. Conciliare le esigenze di tutti è difficile, ma occorre provarci. Non penso sia un'impresa impossibile: difficile e impegnativa sì, impossibile no.
RispondiEliminaquesta discussione mi ha irritato sin da subito proprio per la presunzione tua e di chi l'ha iniziata, di sapere cosa far fare agli organizzatori di soaveversus per migliorarlo
RispondiEliminarilancio il tuo invito ... tra qualche giorno, a bocce ferme, rileggiti i primi due interventi, prima che io facessi le mie rimostranze, e poi rifletti su cosa sia stato scritto di così profondamente utile al soave
credimi angelo, io spero che prima o poi ci sia occasione per incontrarsi ad un tavolo e poter confrontarsi finalmente costruttivamente su quali siano le possibilità di divulgazione di un patrimonio di sfumature che si trovano tutte sotto l'ombrello di un'unica enorme denominazione, e forse nemmeno ci stanno tutte
luca elettri
@Luca. Credimi, su questi presupposti temo non ci sia proprio possibilità di incontrarsi a un tavolo con un bicchiere di vino davanti. Non finché ti permetti di dare del presuntuoso agli altri.
RispondiEliminaScrivo del Soave da 25 anni. Ho stappato, assaggiato e bevuto centinaia di bottiglie di Soave. Ho guidato decine di degustazioni di Soave. Ho tenuto conferenze sul Soave in mezz'Italia a gente di mezzo mondo. Ho percorso in lungo e in largo le vigne del Soave. Certo, questo non mi dà alcuna patente, ma mi fa supporre che magari qualcosina del "vostro" Soave possa anche conoscerlo. O sono presuntuoso anche in questo?
Credimi, Luca: se questo è essere presuntuoso, continuerò ad esserlo. Amo troppo questo bianco veronese perché me ne possa distaccare, perché non continui a cercare i piccoli produttori soavisti da far conoscere, per quel che posso, e ad entusiasmarmi per i grandi cru della zona, che fanno stupire ed appassionare. E manterrò la presunzione di dire la mia.
... ecco la prova provata di chi "la verità" ce l'ha sempre avuta ... peccato che nemmeno la mano tesa sia raccolta!!
RispondiEliminaad maiora ... apprescindere
Prendo atto.
RispondiElimina@Anonimo,
RispondiEliminachissà perché quando le argomentazioni stanno a zero, a sparare sciocchezze ci si trincera sempre dietro l'anonimato.
Alberto Tonello