Angelo Peretti
Che io sia un fan del tappo a vite - o meglio, pardon, della capsula a vite, ché di vere e proprie capsule si tratta - l'ho detto e ripetuto fino alla noia. Però vedo che in Italia non sono poi mica così tanti a pensarla come me. Anzi. Anche tanti fra gli stra-appassionati di vino, quelli che dovrebbero essere più "laici" nell'approccio alla bottiglia, ti storcono il naso quando gli dici che il futuro dovrebbe esser quello lì. Ché son convinto che c'è tutto da guadagnarci, con la capsula avvitata, in termini di freschezza, di integrità, anche di praticità. E alla fine ti dicono, a denti stretti, giusto per darti un contentino, che magari sì, sui bianchi e sui rosati può anche andare, ma sui rossi, e quelli da invecchiamento poi... Ma quanto siam conservatori, ragazzi miei!
Ora, gli è che in giro per il mondo le sperimentazioni dell'incapsulatura a vite sui rossi anche importanti è in corso da qualche bell'annetto, ormai. E mi si dice che i risultati sono incoraggianti. Ma sino ad ora, in effetti, dentro agli italici confini non m'era ancora capitato di imbattermi in un rosso che vuol essere "importante" e che fosse chiuso a vite.
Lacuna colmata dopo aver incontrato i vini di Armin e Monika Kobler, da Magrè, sulla Strada del Vino, Alto Adige.
Armin lo conoscevo a malapena come funzionario del dipartimento di enologia della Scuola di Laimburg, avendolo incontrato un paio di volte in quella sua funzione, e poi soprattutto come blogger, e come utente di Facebook. Ma i suoi vini no, non li avevo ancora provati. Ora mi si dice che Laimburg l'ha lasciata proprio per dedicarsi meglio alle vigne e alla cantina. Scelta di vita, evidentemente.
Ebbene, tutt'e cinque i vini della Weinhof Kobler sono imbottigliati in capsula a vite: tre bianchi, un rosato e un rosso. Coraggiosamente. E il rosso è niente meno che un Merlot Riserva. Un cru addirittura, il Klauser. Vino veramente di livello. Destinato anche a stare in vetro un bel po' di anni. Ma pure già pronto da bere, ché i tannini son quasi setosi. Si affina in barrique usatissime, nelle quali prima erano stati dei Pinot Neri di produttori di valore (m'ha detto i nomi: al top). Ed è, ripeto, in tappo a vite. Agli scettici, a quelli che "sì insomma magari un bianco o un rosato, ma un rosso non lo vedo in tappo a vite", consiglio vivamente di raccattarsi una boccia di questo Merlot, di svitarlo e di berlo. Si ricrederanno, caspita se si ricrederanno.
Adesso una rapidissima carrellata su tutt'e cinque i vini dei Kobler.
Südtirol Merlot Riserva Klauser 2006
Prugna, lunghissimo e gran frutto rosso. Polpa, bella trama tannica. Spezia dolce.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Südtirol Merlot Kretzer Kotzner 2008
Rosé da uve di merlot. Selezionate e vinificate in rosa. Fruttatino e salato.
Due lieti faccini :-) :-)
Südtirol Gewürztraminer Feld 2008
Secco, secchissimo. Aromatico. Tanta frutta secca - noce - e spezia.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Südtirol Grauer Burgunder Klausner 2008
Pinot Grigio. Vigne di 45 anni. Tanto frutto. E freschezza. Finale asciuttissimo.
Due lieti faccini :-) :-)
Südtirol Chardonnay Ogeaner 2008
Polpa parecchia. Molto ben eseguito. Anche se lo chardonnay non è il mio vitigno...
Due lieti faccini :-) :-)
Anch'io sono una fan del tappo a vite, ma non del Merlot in genere. I vini di Armin li conosco e li apprezzo, soprattutto i bianchi. Mi manca, appunto, il Merlot. Una lacuna che vedrò di colmare alla prossima visita in AA, cioè presto. Intanto grazie per la segnalazione!
RispondiEliminaSono rimasto piuttosto impressionato da questo vino. Come sai, sono una fan del tappo a vite, ma sino ad ora non l'avevo provato su vini rossi di spessore. E invece, guarda un po' che funziona.
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