Angelo Peretti
Con una suggestiva photogallery, la versione on line del Corriere della Sera ha "scoperto" la viticoltura del Marocco e la sua vendemmia. Tanto da definirla "il caso". "Per alcuni - si legge sul sito del Corriere - potrebbe essere un controsenso. Per altri un dei tanti effetti dei cambiamenti climatici. Sia come sia, anche il Marocco diventa produttore di vino. E per uno dei massimi esperti, Jacques Poulain, 'è talmente buono da poter competere con quello prodotto in Europa'. In questi giorni è cominciata la vendemmia".
Così ho letto. Ma, mmh, non mi quadra. Non c'è nessun "caso", manca lo scoop, non vedo la novità. In Marocco si vendemmia da decenni, altroché. E dunque non è che "diventa produttore di vino". Perché nei decenni passati ne hanno fatto un mare, di vino. Cito dall'Atlante mondiale dei Vini di Hugh Johnson e Jancis Ronbinson (volume assolutamente da leggere): "Verso la metà del XX secolo Algeria, Marocco e Tunisia producevano collettivamente non meno dei due terzi dell'intero prodotto vinicolo internazionale. Quasi tutto questo vino, in genere rosso, intenso e di elevato tenore alcolico, veniva esportato in Europa (principalmente in Francia) a fini di taglio". Poi cominciò il declino, per carenza di domanda interna: sono paesi musulmani, si sa. Ma, scrivevano Johnson e la Robinson già nel 2001 - attenzione, ripeto: edizione 2001 - "il Marocco ha già avviato il revival con una serie di joint venture".
Dunque, perché stupirsi se in Marocco vendemmiano?
Perchè è una notizia che fa colore, perchè che la gente non la conosce e perchè, essendo iniziato anche da noi il periodo vendemmiale, tutto fa brodo per parlare (spesso a caso, quindi facendo colore) di vino...
RispondiEliminaCiao,
Stefano
Il problema è proprio il brodo... Vi si diluisce di tutto, e al vino questo fa male.
RispondiEliminaAngelo, tutto vero. Probabilmente lo scoop dipende dal fatto che da noi non si trova, o non facilmente, ma c'è in quasi tutti i supermercati francesi, ad esempio. E costa anche poco per quello che dà.
RispondiEliminaL'unica curiosità è sapere se c'è da decenni o da secoli: ecco, questo si mi interesserebbe, perchè suylle alture dell'atlante secondo me non ce l'hanno portato gli arabi.
Sebastiano
Ce l'hanno portato probabilmente i francesi: è una memoria dell'epoca coloniale. Infatti, gli investimenti in vigna e in cantina vennero fatti da loro, e non è un caso che la Francia sia tuttora il mercato di sbocco, nonostante il mare di vino che fanno i francesi.
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