Angelo Peretti
Sarà anche vero che l'Italia è il paese delle dietrologie, della caccia agli intrighi. Ma finalmente qualcuno dice un'opinione che sarà anche scomoda, ma mi son messo a pensare anch'io.
Leggo infatti che il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, ha detto: "C’è da domandarsi se tutta questa campagna a favore di una tolleranza zero riguardo ad un moderato consumo di vino non sia orchestrata da una regia lontana e neanche tanto occulta, visto che ben si conoscono gli interessi di una certa area europea e ben si sa come siano in conflitto con quelli dell’enologia italiana e francese".
Sissignori: il dubbio viene. Quando si instaura il proibizionismo, di mezzo c'è praticamente sempre un interesse di segno opposto. Magari ideologico, ma molto più spesso molto, molto contingente. E ormai in Italia sulla questione vino è caccia alle streghe.
I romani antichi dicevano di ragionare sul "cui prodest". Ebbene, cominciamo a pensare a chi giova davvero tutta questa campagna anti vino.
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