18 gennaio 2012

Eugenio e la sincerità e il marzemino

Angelo Peretti
A volte basta un aggettivo. L'aggettivo giusto, quello che risolve tutto il discutere sul vino trentino e sulla trentinità e sulla trentinitudine enoica e su tutto quel che volete in fatto di vino della terra di Trento me l'ha detto un vignaiolo tridentino un po' eretico che risponde al nome di Eugenio Rosi. Mi ha detto che per lui prima di tutto il vino dev'essere sincero.
Ecco: sincero. L'aggettivo è quello giusto, non ci sarebbe da aggiungere altro. Ero a Piacenza, al Mercato dei vini organizzato dalla Fivi, la Federazione dei vignaioli indipendenti, cui Rosi aderisce. E sono andato via portandomi in tasca una bella lezione: sincero, il vino per esprimere una terra e un vignaiolo e un vitigno e un'idea di vino ha da essere sincero. Bravo.
I vini di Eugenio Rosi li avevo tastati a Riva del Garda in agosto, quando c'era stata la rassegna dei Vignaioli del Trentino. Mi avevano parecchio colpito. Il marzemino sapeva di marzemino, il bordolese era un bordolese, il passito aveva un equilibrio che raramente ne trovi di uguali, e di più è difficile chiedere, epperò c'era il di più ed aera che dietro ci sentivi un progetto, un'idea costante, che traversava il vino. E in questo c'era sincerità, sì.
Vallagarina Poiema 2008 Eugenio Rosi
Fatto col marzemino, un terzo circa appassito per un mesetto o poco più. Che naso che ha! Frutto e geranio e pepe. Strepitoso. E il vino è avvolgente ed elegante e pulito. Frutta matura, polpa ma senz'eccesso, e beva. Tredici gradi. Molto buono. Molto.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Vallagarina Esegesi 2006 Eugenio Rosi
Taglio bordolese, cabernet e merlot. E classicamente bordolese è al naso. Il vino è ancora in divenire. Per ora (per allora, agosto, ripeto) ci sono ancora legno e alcol (intorni ai quattordici) un po' scomposti, e dunque c'è bisogno di aspettare con pazienza.
Per ora (per allora) due lieti faccini :-) :-)
Vallagarina Doron 2007 Eugenio Rosi
Marzemino appassito. Naso elegantissimo. Spezie e frutto macerato e fiore in pot-pourri. In bocca sa di uva. Sissignori, di uva, e non si può volere di meglio. E la dolcezza (un centinaio di grammi residui!) e la freschezza stanno in perfetta bilancia. Fantastico.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

2 commenti:

  1. IO oggi fuori a pranzo dietro a un buon coniglio ho bevuto il Marzemino che era nella carta dei vini , era del 2010 Vilar 12 gradi mi sembrava buono( ma a me il Marzemino piace sempre ! ) Saluti Zini E.

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  2. Beh certo Eugenio e Luigi Spagnolli (Vilar) sono tra i più "sinceri" in assoluto. Due strade diverse ma parallele, anzi CONVERGENZE PARALLELE !

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