25 gennaio 2012

Il bel manifesto della Loira

Angelo Peretti
Un manifesto così bello per una manifestazione del vino non l'avevo ancora visto. Mi piace proprio.
È il manifesto della tredicesima edizione del Dive Bouteille, un "grand meeting" che si svolge domenica 29 e lunedì 30 gennaio allo Château de Brézé, a una decina di chilometri da Saumur, nella Loira.
Accidenti se è bello 'sto manifesto. Esteticamente, intendo, perché in fatto di informazioni è avarissimo. Ma, si sa, quando ci sono di mezzo i produttori bio-qualcosa, e qui, nella Loira dello chenin-blanc, i bio-qualcosa (i "naturali", insomma, nelle loro diverse declinazioni) sono tanti, capita anche che la comunicazione possa essere interpretata in maniera non convenzionale, e questo è un salone di bio-qualcosa, e dunque...
Che cosa ci si trova a questa mostra di vini bio?  Oh, be', se si legge il manifesto ci si capisce poco, a una lettura letterale.
Il testo dell'affiche in questo è... chiaro (si fa per dire): "Più di cento candidati con la promessa di interi scatoloni di vino", e sarebbero, queste scatole di vini, la ricetta per risolvere questioni essenziali quali: "Difficoltà Coniugali, Ritorno immediato e definitivo dell'Essere amato, Impulsi sessuali, Lavoro, Commercio, Attrazione dei Clienti, Partenza della  Fermentazione, Acidità volatile, Disinganno delle Cuvée".
Et voilà! Tutto chiaro, no?
Sì, è tutto chiaro: il manifesto non mira a descrivere i dettagli, ma il clima, la sensazione, l'essere "fuori di zucca", in qualche modo. Ecco, il vino bio-qualcosa ha probabilmente (certamente) bisogno di essere presentato con un codice di comunicazione che non sia convenzionale. Questi, i francesi, l'hanno capito per primi, come sempre capita nelle faccende del vino. E dunque 'sto manifesto mi piace ancora di più.
Certo, ci vuole una buona dose di coraggio per fare comunicazione in questa maniera. Ma non è incoscienza. Credo.
Il parterre degli espoisitori è di quelli da leccarsi i baffi. Alla voce Champagne, giusto per dire, ci trovi: Pierre Larmandier, Larmandier-Bernir, Jérôme Prevost, la Closerie, Hélène et Bertrand Gautherot, Vouette Sorbée (chissà perché la prima voce cho ho cercato è stata: Champagne). Ovvio che il plotone della Loira è foltissimo (giocano in casa). E c'è anche qualche italiano: bravi.
Se volete saperne di più, l'indirizzo web è questo qui: diveb.blogspot.com.
In bocca al lupo.

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