24 gennaio 2012

Husar o del Marzemino di Isera

Angelo Peretti
L'azienda si chiama de Tarczal. La de è minuscola, e questo significa che la famiglia è di nobile schiatta. La terra apparteneva ai conti Alberti. Più di un secolo fa la contessa Alberti sposò Gèza dell'Adami de Tarczal, ammiraglio della Regia Imperial Flotta Austro-Ungarica. Ecco spiegato il de minuscolo.
Le terre sono a Isera, Trentino. A Isera si coltiva il marzemino, oscuro oggetto del desiderio, che sta cercando ormai da tanto tempo di riemergere, e forse per riemergere avrebbe bisogno di guardarsi indietro, verso la sua storia, per capirla e reinterpretarla senza tradirla.
Se il Marzemino di Isera somigliasse all'Husar dei de Tarczal forse sarebbe non solo riemerso, ma avrebbe anche successo: così m'è venuto da pensare quando 'st'estate l'ho tastato, l'Husar 2008 dei de Tarczal. Ero a Riva del Garda, per la rassegna dei Vignaioli del Trentino. Faceva caldo, non era magari tempo da rosso. E invece questo rosso era dissetante, era saporito, ecco, sì, saporito e anche sapido, anche se non è un vino da beva semplice, anche se non mira propriamente a dissetare. Ed è un complimento.
Le uve vengono da vigne di marzemino coltivate, mi pare, a pergola. Il vino s'affina, credo di ricordare, in botte grande, da cinquanta ettolitri, per un anno e più. Se sbaglio, qualcuno mi correggerà. Del vino dico che frutto ce n'è un bel po', e anche c'è spalla. Eppure la dolcezza del frutto maturo trova bell'equilibrio grazie a una freschezza a tratti quasi nervosa. Fin dall'avvio, dall'attacco, dall'incipit.
Un rosso che fa riflettere, perché si può essere moderni senza dimenticare la tradizione. Ecco, mi sembra una strada interessante.
Trentino Marzemino d'Isera Superiore Husar 2008 de Tarczal
Due lieti faccini :-) :-)

Nessun commento:

Posta un commento