Angelo Peretti
Si chiama Terroirvino ed è la manifestazione vinosa che Tigulliovino e il suo deus ex machina Filippo Ronco hanno ideato a Genova. Pochi giorni fa s'è svolta la settima edizione, ed è un bel segnale di continuità. Ne sono usciti anche dei riconoscimenti ad aziende e produttori che si distinguano per caratteristiche particolari. Ora senza nulla togliere agli altri premiati, ne vorrei sottolineare uno, quella attribuito a Bele Casel.Riporto pari pari la motivazione ufficiale: "Premio Innovazione & web 2011. All’azienda Bele Casel, per aver colto appieno il senso e le opportunità offerte della rete, con una presenza attiva e partecipe alle conversazioni ed alle molteplici occasioni d’incontro. Disponibile al confronto diretto e alla condivisione, forte di una produzione di qualità superiore, valorizzando il territorio".
Ecco, sì, Luca Ferraro e la sua Bele Casel sono l'esempio di come una piccola azienda possa utilizzare il web per farne una leva di marketing e per "incubare" idee. Una su tutte, fra le idee: il lancio del Prosecco Colfóndo. Il Prosecco sui lieviti. Tradizionale. Di cui Luca s'è fatto interprete. Con successo. Diventandone una sorta di leader. Anzi, di opinion leader. Iniettando sul web un'idea, appunto, e vedendola amplificarsi via web magazine, blog, social network.
Bele Casel ha un suo sito internet basato su una piattaforma blog - ed è un blog vero, dove si discute non solo di temi aziendali, ma anche del mondo prosecchista in generale - ed è poi presente - presente davvero, attivamente, assiduamente, costantemente - anche su Facebook, su Twitter, su Myspace, su Flickr, su Linkedin, su Friendfeed. Non so quanto tempo Luca dedichi quotidianamente al web. Presumo tanto, perché lo vedo di continuo. Dovunque. Credo si porti l'iPad o l'iPhone o roba dele genere anche sul trattore, quando è nei campi. Una volta si sarebbe detto che è come il prezzemolo, ma oggi il prezzemolo è - fortunatamente - meno utilizzato di una volta. Ma la presenza paga, nel suo caso. Perché è una presenza "reale", ed è curioso usare questo aggettivo per degli strumenti "virtuali".
Dicevo del Prosecco Colfóndo. Se ne fa poco. Non ci sarebbero mai stati - ritengo - i mezzi finanziari sufficienti per lanciarne la concettualità, per farlo diventare in qualche modo un brand. Sarebbe stato già difficile mettere assieme i pochi produttori, figurarsi trovare una sintesi per un'azione comune. Internet ha permesso di superare sia il gap finanziario che quello relazionale. Mettendoci un sacco di impegno personale. E facendo diventare il Colfóndo un tormentone che è rimbalzato un po' ovunque sul web. Contagio virale.
Ecco, sì, Bele Casel è l'esempio di come una piccola azienda possa utilizzare il web e trasformarlo in una formidabile leva di marketing per proporre e poi affermare il proprio brand. L'unico dubbio è la sostenibilità nel tempo di un'azione tanto intensa. Passata la fase di affermazione, sarà ancora possibile rilanciare?
Intanto, Luca si gode il posizionamento acquisito, il vantaggio competitivo. E il premio di Tigulliovino è un ulteriore elemento moltiplicatore della sua presenza sul web. Presenza raramente tanto sudata e meritata.
Ciao Angelo
RispondiEliminaDopo aver letto questo bellissimo articolo sono letteralmente arrossito.
Vorrei rispondere alla tua domanda, SI è possibile sostenere questo impegno grazie agli smartphone che mi permettono di comunicare mentre lavoro, in cantina o dal trattore, in vigna o mentre aspetto di consegnare il vino da un cliente, è possibile perchè per me è una passione non un lavoro,sta diventando quasi una malattia. Il problema piuttosto è il tempo che rubo alla famiglia.
Rilanciare? ci sto pensando ma non sarà facile, l'asticella è veramente alta e per riuscire a superarla dovrò impegnarmi non poco.
Grazie ancora per l'articolo
Luca
Faccio anche io i complimenti di cuore a Luca, che ha dimostrato originalita' e personalita', ed uno uso "vero" del mezzo. Si puo' fare, non e' impossibile, non e' difficile, e alla fine non ci vuole piu' tempo che per ogni altro settore dell'attivita' lavorativa, posto che anche questo e' lavoro e se si vuole vendere il vino bisogna farsi conoscere. Bravo Luca.
RispondiEliminaEd il cappello di paglia (minuscolo), fa il resto dei connotati del web-Vigneron!
RispondiEliminaBuon w-e a tutti!