Angelo Peretti
Oh, sì sì: per me che sono un fan dei vino in capsula a vite, questa è una notiziona, e cioè che il più grande gruppo vinicolo portoghese, Sogrape, ha messo il tappo a vite sul Vinho Verde 2010 della Quinta de Azevedo. Ed è una notiziona perché il Portogallo è di gran lunga il maggior produttore al mondo di sughero e sta ovviamente levando un fuoco di fila mica da poco contro le chiusure alternative, appunto, al sughero. Ora, son d'accordo con Decanter, che ha dato la notizia e che ha detto che Sogrape ha mostrato un bel coraggio.I portoghesi producono suppergiù l'80-85% dei tappi in sughero messi in commercio nel mondo: che una delle sue maggiori aziende del vino cambi rotta su un bianco rappresentativo della "portoghesità" non gli farà molto piacere. Tantè che l'articolo pubblicato da Decanter ha avuto qualche commento un po' stizzito: "Who is Brave? And why? Because of screwcap?", e cioè "Chi è che è coraggioso? E perché mai? Per il tappo a vite?" si chiede un commentatore dal nome palesemente portoghese. C'è da capirli. Perché finora qualcun altro in Portogallo aveva provato la via della capsula a vite, ma nessuno dell'importanza di Sogrape e comunque con vini a prezzo più basso.
Ora, giusto per capir meglio, aggiungo che Sogrape è proprietaria di un bel mucchio di marchi, e tra questi anche Mateus, Offley e Sandeman, che potranno piacere o non piacere, ma che son comunque noti in tutt'il mondo e son tra quelli che "fanno" il mercato. E che un'azienda del genere prenda un Vinho Verde portoghese di buon livello e lo metta in tappo a vite, be', è mica cosa da poco.
A proposito: siccome io pubblico solo fotine piccine picciò, se volete vedere la bottiglia intiera, consiglio di andare a fare un salto su The Wine Detective, che pure ha dato la notizia con ampio commento.
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