1 giugno 2011

C'è del bio-qualcosa in Francia

Angelo Peretti
Les Zinzins du Vin è un'enoteca con accluso sito internet di commercio vinoso, oppure un sito di ecommerce vinicolo con acclusi bar e cantina, fate voi. Ogni tanto ci faccio una capatina. Virtuale. Nel senso che vado a vedere il sito per comprarci del vino, ché il bar à vin è a Besançon, e dunque non è che mi sia così comodo. Orbene, che cos'ha di tanto particolare 'sto Zinzins du Vin perché ne parli? Ci ha che è specializzato in vini bio-qualcosa francesi. Biologi, biodinamici e quant'altro di bio-prefisso conosciate.
L'ultimo acquisto che ci ho fatto sono andato giù tosto, e ho preso bottiglie piuttosto strane, per mettere insieme una degustazione con un gruppo d'amici. Ho titolato la degustazione: i rossi eretici. Eretici, ché sono bottiglie così fuori dalle appellation delle relative aree d'origine da non poterle collocare se non nella categoria dei vin de table. Abbiamo in effetti avuto nei bicchieri cose che a volte definirle "difficili" appare eufemistico. Letteralmente spiazzanti. Qualcheduna fenomenale, qualche altra che ti fa dubitare se 'sti bio-chissà non ti stiano semplicemente prendendo in giro. Mah: su qualche boccia abbiamo deciso perfino di stendere un pietoso velo, tra spunti acetici davvero eccessivi e puzze insostenibili. Ma altri son risultati vini d'eccellenza: magari tecnicamente imperfetti, ma la perfezione enologica ha da essere per forza un pregio? Ecco, questo è l'interrogativo che è venuto fuori dalla serata: la tecnica è davvero sempre un valore aggiunto?
Ordunque, ecco i cinque che sono risultati più interessanti.
Le Verre des Poètes 2005 Domaine de Montrieux Emile Heredia
Rosso che viene dal Vendômois, fatto con uve di pineau d'aunis da una parcella impiantata nel 1880 o giù di lì. Sa di geranio, di asparago, tutta roba da bianco, e invece è rosso. E poi liquiriza e tracce di mineralità, ma la finezza è altra cosa. Costa 11,90 euro.
Un faccino :-)
Le Vin des Amis 2009 Mas Coutelou
Fatto con uve di grenache noir nella Coteaux-du-Languedoc. Fragola al naso. Bocca tannica e ancora fragolosa. Vino semplice ma piacevole. Costa 6,90 euro.
Un faccino e quasi due :-)
Cuvée des mille Zincs 2005 Didier Chaffardon
Cabernet sauvignon e cabernet franc, ma è il franc - com'è logico che sia, dico, per un rosso d'Anjou, Loira - a prevalere con una piacevole sensazione di peperone verde. Vino elegante, polposo ma nel contempo snello. Viene 13 euro.
Due lieti faccini :-) :-)
Mazière 2002 Jean-Michel Labouygues
Syrah. E del vitigno ha in effetti la spezia pepata e a tratti anche affumicata. Viene dalla zona di Corbières. Vino strambo, dalla volatile - ad avviso dei presenti - alta, il che ha fatto storcere il naso a molti. Ma io ci ho trofato un frutto delizioso, e ho finito per amarlo e berlo, 'sto rosso. E lo riberrei, volatile o no: del resto, la piacevolezza è faccenda personale. Viene 26 euro, che non è poco.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Clos des Cèdres  2001 Domaine de Lisson Iris Rutz-Rudel
Un rosso da mourvèdre della Coteaux-du-Languedoc. Un grande rosso, futtatissimo. Fine, elegante, aristocratico: rustica aristocrazia di campagna, intendo, vestita di fustagno. Lei, la produttrice, dev'essere un tipo deciso. Le vigne - leggo sono in una località isolata e in azienda non arrivano né la corrente, né l'acqua potabile: ci si serve di pannelli solari e di un pozzo.  Costicchia, il vino: 34 euro la bottiglia. Per farmi un'idea sul fatto che li valga, l'ho confrontato con due grand'italiani che costano pressoché il doppio, e ha stravinto il confronto. E dunque li vale. Lo riberrei subito e fra dieci anni almeno.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

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