Mario Plazio
Bei vini quelli di Cahors. Meno patinati e glamour dei cugini di Bordeaux, esibiscono un carattere e una rusticità che profumano (almeno quelli seri) di autentiticità.
Grazie, paradossalmente, alla fama internazionale che si sono guadagnati i Malbech argentini, anche Cahors conosce una certa rinascita di interesse da parte dei consumatori francesi ed europei. A parte qualche bottiglia esageratamente cara, resta un fonte di bottiglie a prezzo di svendita. Le migliori etichette si trovano anche a meno di 10 euro e sarebbe un peccato non approfittarne.
Questo Prestige, nonostante il nome, è il vino base di uno dei produttori più validi del comprensorio.
È tutto spezie, fragole e tartufo. Tradizionale nell’approccio, ma moderno per la precisione della vinificazione e la purezza del frutto. Elegantissimo e slanciato, non esibisce nessuna concentrazione o tono di confettura. Il finale rivela l’impatto tannico notevole del vitigno e termina sugli agrumi e il balsamico della goccia di pino.
Un altro vino da destinare alla tavola, magari su un'anatra cotta a lungo e bella fondente.
Due faccini e mezzo :-) :-)
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