Angelo Peretti
Mmh, faccenda seria quando le passioni sono di quelle che coinvolgono e finisci col metterle insieme. Fate conto per esempio che a uno piacciano il design e il mangiar-bere, e che dal lato della tavola sia il pesce d'acqua salsa al vertice dell'interesse. Ecco, se siete di questi, magari una capatina al Rolly di Manerba del Garda, sponda lombarda del Benacus lacus, segnatevi di farcela.
Attenzione: il "nuovo" Rolly, ché qui è cambiato tutto, ma proprio tutto. Il Rolly "di prima", di qualche anno fa, era un posto dove ci si andava - mi dicono - a giocare a tennis e a bere un bicchiere. Ora i campi di terra rossa non ci sono, e neppure il bar, e c'è invece un ristorantino da piccoli numeri e da considerevole fascino, con dehor da rilassatisima serata estiva e con vista lago e perfino con piscina per chi, prima di cena, nella stagione calda, ha voglia di farsi una nuotata, e, accidenti, ti vien voglia davvero, in quest'angolo quieto. E c'è la poi la passionaccia per i mobili di design che coltiva Stefano Baldelli, il patron, che ha accompagnato ogni tavolino con una serie di quattro sedie d'autore, e ti pare d'essere in una sorta di museo dell'ingegno contemporaneo, e stai seduto su pezzi bellissimi, che han fatto la storia dell'arredamento degli anni Quaranta e Cinquanta e fino ad oggidì. E c'è una cucina marinaresca di pesce che "sa" proprio di Mediterraneo - assolutamente - e che ti sorprende con quei sapori così dritti, netti, e anche complessi, eppure mai - come dire - complicati, ed anzi a mio dire del tutto armoniosi e avvolgenti. A darsi da fare ai fornelli è un giovane chef che mi par proprio che sappia il fatto suo, e che creo possa avere spazio d'ulteriore crescita: si chiama Gaspare Lamanna.
Ci sono stato che era autunno inoltrato, fine novembre, al Rolly, ma ne scrivo solo ora perché quello era l'ultimo giorno d'apertura prima della chiusura invernale eppoi - soprattutto - perché il locale riapre proprio oggi, e dunque credo possa essere interessante darne notizia, per chi ama il genere e ha così tanta nostalgia del sole che lo vuole almeno ritrovare nel piatto. E ripeto: chi ci andasse si prepari ad un tuffo nei sapori (e nei colori) della mediterraneità, anche se qui siamo in riva al Garda, che dal Mediterraneo è lontanino, anche se tavolta questo benacense laco ne evoca a suo modo le suggestioni.
Ora, descrivere questo o quel piatto è esercizio che temo del tutto sterile. E dunque, giusto per farsi un'idea, citerò solo la titolazione di qualcheduna delle proposte che ci ho trovato allora: che so, il filetto di scoglio su una leggera farcia di pecorino e verza (wow!), i paccheri di Gragnano al timo con alici, datterino fresco, olive taggiasche e capperi di Pantelleria (ri-wow!), il trancetto di gallinella di mare arrosto con guazzetto di vongole e verdure brasate, il filetto di sogliola farcita dal gambero rosso di Sicilia con piccola melanzana viola ripiena, e cose del genere, che già a leggerle capisci che a guidare la mano del cuoco è quella sua nostalgia d'un Sud che ha sapore e sapore e sapore.
A proposito: la fotina qui sopra l'ho presa dal Bresciaoggi, dov'è uscito un pezzo, appunto, sul Rolly, che potete leggere, se volete, cliccando qui.
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