25 marzo 2011

Viva l'Italia dei cuochi e dei sommelier

Angelo Peretti
Leggo sempre con interesse La Madia, il mensile diretto da Elsa Mazzolini. La mia lettura parte dall'editoriale, e mica perché è il primo testo che compare sfogliando le pagine. Nossignori: la ragione è che la Mazzolini dice cose interessanti, sulla tavola, sulla cucina, sulla ristorazione.
Sul numero di marzo, per esempio, celebrando l'elezione di Massimo Bottura a "miglior cuoco del mondo" da parte dell'Accademia internazionale della cucina (sede a Parigi) e ricordando che un altro italiano (anzi, un altro emiliano-romagnolo, come Bottura e come la stessa Elsa) è stato proclamato "miglior sommelier del mondo", la direttrice si chiede, appunto: "Ora abbiamo il più grande sommelier del mondo e il più grande cuoco del mondo, ma pensate che questo cambierà qualcosa nelle strategie e nel sentire comune di chi ci governa?"La risposta - dico io - è tristemente scontata: no, l'avere due campioni del genere non ha cambiato e non cambierà nulla, stante l'ottusità della nostra classe politica. Checché se ne pensi dei concorsi e dei premi - ed io non sono di certo tra quelli che s'infiammano d'orgoglio per simili questioni, tutt'altro - non c'è dubbio che una simile accoppiata di vincenti - cuoco e sommelier - andrebbe sfruttata al meglio per un paese come il nostro, che di vino e di gastronomia ci vive. I francesi ci marciano su cose del genere, gli spagnoli anche. Noi niente: interessano altre cose, altroché.
"Sono anni - scrive la Mazzolini - che, dal mio modesto pulpito, predico che potremmo vivere quasi unicamente di enogastronomia e turismo, se solo li si considerasse patrimoni nazionali di vitale importanza. Possediamo, in entrambi i settori, i tesori più apprezzati al mondo. Eppure, guardate: l'ambiente si degrada ogni giorno irrimediabilmente sotto le più orrende speculazioni, il patrimonio artistico si sgretola, la nostra meravigliosa agricoltura è svilita e svenduta, la nostra ristorazione è solo una gallina da spennare e da ostacolare con burocrazie e balzelli insopportabili".
Vero, purtroppo vero. Ed è sconfortante.

11 commenti:

  1. Tristemente vero.

    Se pensiamo che il Veneto è la prima regione per incoming di turisti esteri, ed essendo obbiettivi forse non è di sicuro la regione più bella, si capisce quante possibilità sprecate ha questo paese che è l'Italia.

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  2. Assolutamente d'accordo ... mi viene freddo alla schiena quando penso che il 75 % delle opere d'arte sono in Italia, poi il clima che va dal tropicale all'alpino, città d'arte, monumenti, cucina, vino ... però ora mi fermo.
    Potremo tranquillamente vivere di turismo.

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  3. @Stefano. Non dimentichiamoci che il Veneto ha la forruna di essere a due passi dalla Germania.
    @Giordano. Sì, potremmo vivere di turismo, ma anni fa si decise che l'Italia doveva essere un paese industriale, e si cominciò a saccheggiare il paesaggio.

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  4. Si Angelo è stata proprio una scelta poco felice, e in certi casi scellerata.
    Però io che sono un romantico e un insanabile ottimista, anche se ci vuole coraggio ad essere ottimisti di questi tempi, non mi arrendo all'evidenza dei fatti e vorrei che il patrimonio che abbiamo, in primis il territorio, fosse sempre tutelato e promosso nel miglior modo possibile.
    Forse è utopia ma voglio crederci, fosse solo per rispetto ai nostri predecessori e missione d'impegno verso i nostri figli.

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  5. @Giordano. Le tue sono belle e nobili intenzioni. Ma percorrendo le autostrade e le tangenziali del Veneto, della Lombardia, del Piemonte, dov'è il territorio? Capannoni, capannoni, capannoni. Camion, camion, camion. Questo è il nuovo paesaggio, e non mi pare sia granché.

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  6. Lo so Angelo ma per fortuna abbiamo qualche angolo, se non integro, ancora ben conservato.
    Io abito in Val Tramigna, in questo mi ritengo fortunato, e vorrei che tutti quei territori fortunatamente ancora in "buona salute" lo restassero il più a lungo possibile.
    Non gettiamo la spugna suvvia!!!

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  7. concordo con Elsa ed Angelo su tutto ma se posso dire inutile prendersela solo con la classe politica quando siamo noi cittadini i primi a non aver rispetto e consapevolezza di questa ns bella Italia e su questa argomento se ne potrebbe parlare per mesi
    susy

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  8. Vero, Susy, vero. Però i cittadini qualcuno li deve pur guidare, e se le scelte sono tutte e solo in direzione neoliberista, be', non c'è molto spazio. Il fatto è che purtroppo questa situazione sembra andar bene a tanti: alla fin fine, la classe politica è esattamente quella che un popolo si merita.

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  9. concordo visto che li abbiamo votati noi anche se
    siamo sempre costretti a scegliere il meno peggio e non il migliore.....
    ps il mio non voleva essere un discorso politico ma un' osservazione di come noi Italiani siamo troppo spesso esterofili e non siamo consapevoli il più delle volte delle meraviglie che ci appartengono
    susy
    susy

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  10. che tristezza!
    alle scuole elemantari il mio maestro ci insegnava che la prima industria italiana era il turismo, ed io che non riuscivo a capire....
    va detto che eravamo nel secolo scorso, però.
    poi ho iniziato a girare l'Italia e l'Europa, sopratutto in vacanza, e quindi ben disposto a valutare l'offerta turistica, ed ho capito che nessuna nazione ha le nostre caratteristiche naturali, gastronomiche e di accoglienza.
    peccato che non ce ne accorgiamo. e di certo i nostri amministratori meno di noi....
    in un altra occasione magari mi confronterò con Angelo sul microcosmo turistico del lago di Garda (sponda veronese...).

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