11 marzo 2011

Diciassette metri di viadotto tra le vigne del Soave?

Angelo Peretti
L'Arena è il quotidiano di Verona. In prima pagina, in alto, ieri titolava così: "Sì al viadotto 'mostro' tra i vigneti del Soave". Spiegava: "La tangenziale sopraelevata tra Soave e San Bonifacio, alta 17 metri che dovrebbe 'atterrare' fra Villanova e Monteforte, sarebbe già stata approvata, addirittura l'estate scorsa, dalla commissione di Valutazione ambientale nazionale (Via) del ministero dell'Ambiente, nell'ambito del Sistema di Tangenziali Venete. Secondo le indiscrezion si sarebbe già all'ultimo passo, prima dell'attuazione, anche se né dicastero né Regione hanno comunicato l'ultimo progetto varato a livello nazionale, a comuni e Provincia".
Scrive nell'articolo di approfondimento Zeno Martini: "Secondo le indiscrezioni che arrivano da Roma, la struttura su piloni dovrebbe alzarsi dal piano di campagna prima della ferrovia, superare il cavalcavia sulla regionale 11 dopo il casello autostradale, proseguire in sopraelevata oltre il Tramigna e le abitazioni del piano di recupero 'Fornace' a Soave e scendere tra Villanova e Monteforte, proprio dove si sono verificati i danni peggiori nella recente alluvione di novembre".
Di fronte alle colline della zona classica del Soave e in mezzo alle vigne della zona doc passerebbe dunque una nuova strada. Il Veneto ha bisogno di normalizzare la sua viabilità, ma certe scelte appaiono incomprensibili. Questa è incomprensibile, ma mi piacerebbe che i produttori del Soave dicessero la loro, facessero sentire una voce. Magari unanime. Fatevi avanti!
Non vorrei che invece passasse l'idea dell'ineluttabilità delle scelte della politica. Non vorrei prevalesse lo scoramento. Del resto, le vigne sembrano avere poco potere contro le strade. In Lugana l'alta velocità potrebbe portarsi via ettari di vigneto. Nel territorio dei grandi bianchi della Mosella c'è il progetto di un mostruoso ponte, probabilmente inutile, su alcuni dei più grandi cru del riesling.
Nel nome del progresso. Probabilmente, un malinteso progresso.

12 commenti:

  1. Nel 2007 sono stato a Bordeaux e li mi parlavano di un progetto Europeo per un'autostrada che parte da Rotterdam e finisce a Lisbona passano attraverso la "rue du Chateau" fra i castelli del Bordeaux.

    A Gambellara negli anni ottanta è stata permessa la costruzione di un orribile elettrodotto che passa sul Monte Crocetta.
    Qualche anno fa approfondii la questione e scoprii che il segretario comunale del tempo (originario di Messina e ora in gran carriera alla provincia di Brescia) fece passare in sordina verso l'una del mattino come ultimo punto di un consiglio comunale la cosa.
    La nuova amministrazione che entrò in carica qualche mese dopo, cercò con tutti i mezzi di bloccare la cosa, andando a Venezia prima e a Roma poi, ma con quel via al consiglio, Enel si fece forte e concluse i lavori.

    Ora, un agricoltore in paese, sta costruendo un inutile muraglia nei colli della zona classica, la si vede dall'autostrada A4 guardando Gambellara, è sita paesaggisticamente fra la chisa di San Pietro e la nuova chiesetta di San Marco.
    All'epoca dell'inizio "opera" mi recai in comune per fare un esposto. Mi venne detto: "puoi anche fare a meno di farlo, ce ne sono diversi, ci metteremo in moto al più presto". Successivamente mi informai sullo stato di avanzamento della pratica e mi spiegarono che l'agricoltore è stato forzato a presentare un "regolare" progetto e che ora ha 3 anni per realizzare il lavoro.
    Sono passati due anni e mezzo, è il lavoro è li ancora incompiuto. E' apparso anche in foto sul libro della zonazione del Gambellara.
    Sono sicuro che a lavoro concluso non sarà una bella cosa.
    All'epoca scrissi una mail alla Strada del Recioto, e non ottenni alcuna risposta.
    Scrissi anche una mail al sindaco, la quale mi rispose dopo molto tempo e verbalmente che dopo l'esposto, tutto si stava muovendo a norma di legge.

    La verità in questa faccenda e forse anche in molti altri casi è che vige ancora molta ignoranza fra i cittadini, che quardano il pratico e non il bello. E i danni che vengono arrecati in termini di turismo, sono difficilmente quantificabili e non in periodo breve, quindi la gente si abitua e dopo anni non se ne cura più.

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  2. Vero: di solito si guarda il pratico e non il bello. Il dramma è che poi ci si accorge, quando ormai l'irreparabile è compiuto, che il bello sarebbe stata la scelta più pratica.

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  3. Per la sopraelevata in questione si sono già mosse le amministrazioni locali, in primis i sindaci di Soave, Monteforte e S.Bonifacio.
    Mi è anche giunta voce che si stanno organizzando gruppi per una eventuale mobilitazione popolare molto ampia ed eventualmente molto dura.. sul tipo di quella vista in Val di Susa contro la TAV.
    Queste grandi opere servono principalmente a un certo sottobosco politico per catalizzare consensi inquinati senza un conseguente concreto beneficio al territorio e a chi ci vive ... continuiamo a sfregiare questa "BELL'ITALIA".
    Oramai nel nostro "BEL PAESE" la politica serve solo a se stessa.

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  4. Sì,Giordano, ma quelli che coltivano le vigne?

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  5. Caro Angelo, quelli che coltivano le vigne si dovranno adeguare oppure se saranno in grado di maturare una consapevolezza più evoluta avranno, lo spero di cuore, nuova vitale energia per controbattere concretamente una battaglia alla difesa di un territorio per loro vitale ... aveva ragione qualche anno fa quello scrittore che ha intitolato un suo libro "medioevo prossimo venturo" ... vedo buio all'orizzonte !

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  6. Non si tratta solo di chi coltiva le vigne. Si tratta del pianeta, o sminuiamo, l'ambiente dove viviamo tutti.

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  7. La politica deve agire prima, non quando i giochi sono fatti! Il problema della tangenziale a pagamento e dell' attraversamento di questo lembo del territorio è noto da almeno un biennio. Più volte i Consiglieri di minoranza a Soave hanno sollevato il problema e altrettanto lo hanno fatto i Consiglieri provinciali. Che ora gli Amministatori si sveglino e protestino è lecito, ma si sappia che a suo tempo hanno gravemente sottovalutato !' allarme che era stato lanciato. Ben venga la mobilitazione popolare, come dice Giordano, ma conoscendo l'ambiente mi stupirei che ci fosse davvero, in particolare da parte dei più diretti interessati alla salvaguardia di questo territorio: i vignaioli.

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  8. ciao Angelo, sono una collega e seguo l'ufficio stampa della Strada del vino Soave. A proposito della sopraelevata su viadotto, il consiglio della Strada, riunitosi il 17 marzo scorso, si è già pronunciato contrario a che ciò avvenga e ha indetto per il 30 marzo prossimo l'Assemblea dei soci per discutere sul da farsi.

    Marina Meneguzzi

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  9. Ciao Marina. Grazie della comunicazione. Non sarebbe male avere copia della determinazione assunta dalla Strada del vino: sino ad ora non se n'è saputo nulla.

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  10. Ti mando il comunicato stampa redatto dopo il Consiglio, che trovi riassunto in questo articolo de L'Arena pubblicato nei giorni scorsi.
    buona domenica

    http://www.larena.it/stories/Provincia/234486__casu_meglio_il_super_viadotto_che_rimanere_accerchiati/

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  11. Grazie Marina,
    Mi spiace che la brava M.Grazia faccia certe affermazioni, io ne sono certo, NESSUNO dico nessuno nella terra del Soave desidera quello SCHIFo di progetto.

    Paolo Menapace
    Presidente Strada del Vino Soave
    Capo Gruppo Alpini Soave
    Presidente Sci Club Soave

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  12. @Marina. Il giorno 20, subito dopo il tuo invio, il comunicato è stato pubblicato su quest'InternetGourmet: forse non hai fatto in tempo a vederlo.
    @Paolo. Che nessuno a Soave desideri questo schifo di progetto ci credo. Quel che interessa è vedere quanti si daranno da fare davvero per bloccarlo. Mi auguro che l'assemblea indetta dalla Strada del Vino abbia una partecipazione enorme. In bocca al lupo!

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