5 novembre 2011

Haiku e Champagne

Angelo Peretti
Nei tre mesi di silenzio della mia pausa di riflessione ho continuato a scrivere, ma senza pubblicare. Ho sperimentato però qualche forma di scrittura del vino. Per esempio lo stile dell'haiku giapponese, ossia piccole composizioni in tre brevissimi versi. Balbettii, certo, perché non conosco l'essenza della filosofia che sta alla base dell'haiku, né credo m'interessi approfondirla. Mi piace tuttavia la sua essenzialità, che si concentra più sullo stupore dell'attimo che non sulla descrizione. Così dunque cerco di fissare in questi microtesti lo stupore, appunto, che talvolta mi regala il primo sorso d'un vino, e non già la sequenza di colore, profumo, gusto.
Mi permetto di riportarne qui di seguito due, nati dall'assaggio d'altrettanti Champagne. Con un tradimento concettuale: l'haiku non ha titolo, mentre io faccio riferimento al nome d'un vino. Siate clementi.

raccolgo le noci
per l'inverno,
è l'ultimo sole

Champagne Grand Millesime 1999 Gosset

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intingo il pane
in un lacerto d'estate,
la notte è infinita

Champagne Réserve Michel Furdyna

3 commenti:

  1. Che bello! E' un esperimento interessante, che nel mio piccolo ti invito a continuare (se gia' non lo stai facendo....). Secondo me chi ha la forza e la capacita' di raccontare emozioni alla fine riesce a ridimensionare tutte le sterili polemiche e la pochezza che abitano una parte del "meraviglioso mondo del vino". Molto meglio (certamente piu' impegnativo e coraggioso) raccontare emozioni che cercare di raccontare la "verita'" (ne esiste una sola? interessa a qualcuno che venga raccontata?). Bentornato

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  2. Grazie, grazie mille Nicolò. Io non credo, né ho mai creduto che vi sia qualcuno in grado di raccontare "la" verità. Credo che ciascuno abbia una propria visione della verità. E che ciascun punto di vista costituisca un arricchimento per chi ha altri punti di vista. Senza mai illudersi di possederla tutta, la verità: ce ne sfuggirà sempre una parte, e qualel parte sarà sempre enorme. Credo anche che chi scrive abbia il dovere di sperimentare. Ci sto provando, con i mezzi che ho.

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  3. Davvero bello! Complimenti.

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