14 novembre 2011

Il Prosecco a quota un miliardo?

Angelo Peretti
Entro venticinque anni la domanda di Prosecco supererà il miliardo di bottiglie. L'ho letto su WineNews, e l'affermazione l'avrebbe fatta Gianluca Bisol, tra i nomi più noti del movimento prosecchista, al Wine Future di Hong Kong. Vabbé che fra un quarto di secolo chissà dove sarò, epperò lo scenario che si intravede con quest'affermazione è di quelli che fanno pensare.
Ordunque, il Prosecco ha un'accelerazione che lascia senza fiato. Quest'anno pare siamo già intorno ai 270 milioni di bottiglie, con la previsione (i vigneti ci sono) di arrivare a 370 milioni nel 2013. Bene. Ma il problema è il prezzo, e non ho notizie certe sull'andamento del prezzo del Prosecco al dettaglio. Perché se il prezzo deriva effettivamente dall'incrocio tra domanda e offerta, qualora ci trovassimo di fronte a volumi crescenti e prezzi calanti vorrebbe dire che per stimolare la domanda il Prosecco deve per forza muovere (verso il basso) la leva del prezzo. Se fosse il contrario, ossia se la domanda superasse l'offerta, i prezzi salirebbero, ovvio.
Detto questo, provo a buttar giù di getto qualche minima riflessione, in ordine sparso.
Primo: se davvero la domanda attuale e prospettica di Prosecco alimentasse la corsa verso il miliardo di pezzi, dovremmo aspettarci una corsa altrettanto spasmodica per l'accaparramento dei diritti da parte dei buyer internazionali, e questo porterebbe a una dinamica a lungo crescente dei prezzi.
Secondo: se la domanda non fosse invece così sostenuta, ma anzi occorresse sollecitarla muovendo in basso il prezzo al dettaglio, annunciare che i volumi quadruplicheranno potrebbe generare tensioni al ribasso dei prezzi. Di solito, in Borsa il prezzo di un titolo sconta con netto anticipo le conseguenze anche solo ipotetiche di qualunque rumor finanziario. Lo stesso potrebbe avvenire con i rumor sull'andamento della produzione del vino, e dunque i buyer globali, sapendo che i volumi aumenteranno di brutto, potrebbero essere spinti a rinnovare i contratti solo a quotazioni calanti (chi glielo fa fare di rinnovare a prezzi stabili o crescenti se c'è abbondanza di prodotto senza che la domanda abbia già superato l'offerta?).
Terzo: se davvero ci si aspetta che il fenomeno Prosecco abbia un trend esponenziale, nei paesi extra-Ue, dove le regole europee non sono applicate, potrebbe esserci la fortissima tentazione di piantare glera (il nome nuovo dell'uva del Prosecco) per produrre un Prosecco "made in qualche altra parte del mondo", col risultato che i prezzi sul mercato globale subirebbero un'ulteriore contrazione.
Quarto: lo scenario agrario veneto e friulano potrebbe cambiare radicalmente, conducendo ampi tratti del territorio verso una monocultura intensiva di vigne di glera, con buona redditività nel breve e rischi nel medio-lungo.
Detto questo, al prosecchisti auguro le migliori fortune. Ma sono un po' perplesso.

4 commenti:

  1. Buongiorno Angelo, prima di tutto complimenti per il blog! Come veneta appassionata di
    prosecco e come orientalista (ho viaggiato molto in Giappone e in Cina) mi permetto di
    commentare quanto scritto...credo che la DOCG stia avendo effetti positivi proprio nel
    far percepire la qualità e la garanzia del prodotto al cliente finale ovunque si trovi,
    anche nei paesi extra-ue. Il successo del Prosecco a livello internazionale non può che
    portare gli appassionati e gli esperti a conoscere i territori di produzione e la
    filiera produttiva!

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  2. Grazie dell'intervento, Giovanna: lo prendo come un ausicio. A condizione che poi chi arriva non trovi itinerari e depliant come quelli di cui ho scritto oggi relativamente a Vidor.

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  3. PROSECCO DOC VERSO IL MILIARDO DI BOTTIGLIE
    Come commentare l’affermazione di Gianluca Bisol:”tra 25 anni produrremo 1 miliardo di bottiglie di Prosecco?”

    Gianluca Bisol è persona autorevole nel mondo del prosecco, lungimirante e professionale se ha fatto questa dichiarazione i suoi buoni motivi deve pur averli! Difficile ovviamente fare una previsione a cosi lungo termine, in 25 anni potrebbe succedere di tutto! Certo è che il Prosecco piace, leggero, versatile, profumato ed elegante, incontra perfettamente lo stile di vita moderno! In questo momento la DOC Prosecco e le due DOCG sono in fase di assestamento produttivo e di prezzo, dopo la loro costituzione(2009) che ha portato ad una riduzione della resa, c’è stato il conseguente aumento di prezzo, che ci ha portati al limite della nostra fascia di mercato. Nel frattempo c’è stata la corsa all’impianto di prosecco nelle 9 provincie autorizzate con conseguente aumento del potenziale produttivo, stimato tra 2 anni a circa 400 milioni di bottiglie, le stime autorevoli sull’andamento dei prezzi sono orientate in una riduzione del 30% nel 2012 per arrivare poi ad un prezzo di 0,50€/l a regime con l’attuale domanda. Ha senso produrre a questi prezzi??? In questo momento credo che il Prosecco debba cercare di ottenere la protezione internazionale in ambito WTO, in quanto prodotto di successo, sarà anche molto copiato soprattutto se le previsioni sono queste. Secondo deve esser fatta una zonazione della DOC in modo da limitare le zone d’impianto future a quelle + vocate. Terza cosa una denominazione autorevole quale dovrebbe essere quella del Prosecco dovrebbe avere uno scopo sociale e non uno scopo industriale! Se le previsioni saranno rispettate, gli impianti non coinvolgeranno certo le zone DOCG ma solo la DOC in cui abbiamo appezzamenti enormi che per essere convertiti a vigneto hanno bisogno di ingenti investimenti che una piccola azienda non potrebbe fare! Morale della favola x produrre il miliardo dovremmo quasi triplicare gli impianti e chi lo farà??? Se non le grandi aziende o mediante investimenti provenienti da altri settori??? La via migliore è quella di crescere lentamente consolidando le posizioni ottenute aumentando di volta in volta l’offerta in base alla domanda evitando quindi la nascita di aziende speculatrici potenzialmente destabilizzanti x l’intero “Mondo Prosecco”. E infine si sente commentare sta notizia data dal Sig. Bisol poeticamente, da persone e blogger che non hanno mai tastato con mano la cultura e i problemi del vero Prosecco e nei loro blog non son capaci nemmeno di scrivere correttamente il nome della denominazione Conegliano Valdobbiadene DOCG!

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  4. e' puro trionfalismo. e' uno sproloquio leghista. e' rendere omaggio ad un ex ministro che di agricoltura e prosecco conosceva solo quanto riscontrava in discoteca. l'allargamento della zona doc del prosecco, lo strombazzare che abbiamo venduto piu' dei francesi, che servira' un miliardo di bottiglie... e' solo mettere la testa sotto la sabbia. struzzi o stronzi? il prosecco sara' un problema per il mercato del vino italiano. dal prossimo anno entrano in produzione 100 milioni di nuove bottiglie. chi le berra'? crollera' il prezzo - il consumatore non si conquista a prezzi consoni - e tutti faranno mea culpa. zaiata.

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