23 novembre 2011

Nec Plus Ultra

Angelo Peretti
Allora, se non ricordo male, Ercole raggiunse la fine del mondo, prese una montagna, la spezzò in due e sopra ci scrisse "nec plus ultra", e cioè, di là non c'è nulla, perché si è arrivati al limite estremo. Ora, che un produttore di vino metta in etichetta la frase scolpita sulle colonne d'Ercole potrebbe sembrare un po' azzardato, ma se il produttore è uno champagnista come Bruno Paillard, che è uno che con le bollicine ci sa fare davvero, be', allora bisogna prestarci attenzione. Fortuna vuole che il Nec Plus Ultra 1996 io possa averlo assaggiato, e posso dire che la sentenza ci sta: siamo proprio agli estremi, e sarebbe meglio dire ai vertici, del piacere del mondo con le bolle.
Ordunque, mi si dice che con questo suo Nec Plus Ultra il suo facitore Paillard abbia voluto provare a realizzare il più grande Champagne che gli sia possibile fare, e per questo occorra attendere che stiano assieme parecchie congiunture favorevoli. Insomma, ci dev'essere un'annata di quelle perfette. La prima fu il '90, poi venne il '95 ed ora ecco uscito il '96.
Metà chardonnay, metà pinot noir, uve prese da quattro dei diciassette villaggi classificati come grand cru. Dodici anni sui lieviti, poi altri tre di riposo dopo la sboccatura (Paillard ci tiene all'affinamento post dégorgement, e sulle bottiglie la data della ritappatura ce la mette sempre). Dosaggio basso basso.
Nel bicchiere ci trovi i fiori essiccati, il fieno, le noci, il frutto disidratato, un che di iodato, di aria di mare. Una cremosità assoluta, che lo rende dapprima quasi impalpabile, e ti viene da pensare alla seta, al cachemire, e ti coccola. Eppoi invece ecco che prende slancio, che corre, che diventa affilato. Sì, raramente si trova una dinamicità di genere in un vino.
È un gran vino, insomma, e come tutti i grandi vini va mica bevuto freddo: meglio tenerlo a temperatura di cantina e poi metterlo in un secchiello con acqua e ghiaccio, che si rinfreschi senza raffreddare.
Ora, però, devo dare un'avvertenza a chi volesse prender su e andare a comprarselo e a berselo, 'sto Champagne delle meraviglie: attenti, ché non costa poco. Cuzziol, il distributore, dice che viene intorno ai centottanta euro più iva, che fa qualcosa come duecentoventi euro, che non sono pochi. Il prezzo della bellezza.
Champagne Brut N.P.U. Nec Plus Ultra 1996 Bruno Paillard
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

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