2 febbraio 2012

Amarone in Villa parte due

Mario Plazio
Proseguo l'illustrazione delle impressioni degli assaggi effettuati ad Amarone in Villa, il 18 gennaio, a Villa de Winkels, a Tregnago.
Qui di seguito un'altra ventina di vini dopo i primi dieci di ieri.
Altre aziende sono state assaggiate, ma non ho attribuito punteggi. Dovendo trarre una conclusione, posso solo dire che mi ha fatto piacere trovare alcuni base (Tommasi e Tedeschi) centrati e di beva eccellente, segno forse di uno spostamento dello stile verso una maggiore sorbevolezza. Non posso che rallegrarmene. Al contrario, molte cantine insistono su materie possenti e legni invasivi che sicuramente non aiutano il consumatore a capire il territorio. Questo, mi si perdoni la franchezza, sembra più un espediente per poter giustificare certi prezzi, che una necessità espressiva. Teniamo conto che stiamo andando verso un tipo di approccio al cibo sempre meno stratificato e con un occhio alla leggerezza. Dove li mettiamo ‘sti Amaroni palestrati?
Tra le aziende “giovani” luci e ombre. Qualcosa sembra comunque muoversi e questo non può che far piacere. Vedremo nel corso degli anni se anche gli ultimi arrivati affineranno il loro stile.
Amarone della Valpolicella Classico Rossan 2006 Terre di Pietra
Un vino originale caratterizzato da una notevole dinamica gustativa. Più profondo che largo, ha un pizzico di volatile che accompagna e sottolinea il frutto. 88/100
Amarone della Valpolicella Zovo 2007 Pietro Zanoni
Interpretazione personale, marino e note fruttate più tipiche che virano alla prugna. Moderno nel senso migliore del termine, potente senza essere volgare con una buona acidità. Perde solo di continuità nel finale per eccesso di rovere. 87/100
Amarone della Valpolicella Classico 2007 Allegrini
Naso che manca in parte di finezza, al palato è piuttosto tannico e scomposto. Forse è in un momento non felice, val la pena di risentirlo. 84/100
Amarone della Valpolicella Classico 2006 Allegrini
Più piccolino del precedente, ne ricalca in parte gli aspetti più difficili. Entrambi sono stati serviti da doppi magnum, per cui potrebbe essere un problema di affinamento (e di temperatura). 83/100
Amarone della Valpolicella 2006 Corte Canella
Piccolissima produzione (meno di 1000 bottiglie) di una azienda ai suoi primi passi. Esprime concentrazione ed è frenato da un eccesso di alcol e tannini. Non ha però le note amare riscontrate in altri campioni e si beve gradevolmente. 80/100
Amarone della Valpolicella Vigneto Tremenel 2006 Villa Erbice
Piuttosto evoluto, non esercita una grande pressione sul palato e tutto sommato si beve facilmente, anche se è un po’ piccolino. 83/100
Amarone della Valpolicella Vigneto Tremenel 2005 Villa Erbice
Molto diverso nello stile dal precedente, evidente la ricerca di concentrazione, china e rovere al palato, piuttosto secco e tagliente. Non mi convince. 78/100
Amarone della Valpolicella Plenum 2004 Villa Canestrari
Naso speziato, anche troppo. Poi fiori, menta, sotto si sente il vino che palpita. Facile. 85/100
Amarone della Valpolicella Riserva 2005 Villa Canestrari
Anche qui lo stile cambia, il vino è monocorde, stanco forse a causa del prolungato affinamento, con note dolci di marzapane e caramella poco gradevoli. 79/100
Amarone della Valpolicella 2007 Marion
Invitante e fresco, note erbacee e di marasca. Ancora giovane e austero, ha i mezzi per evolvere molto positivamente. Buon compromesso tra eleganza e potenza. 91/100
Amarone della Valpolicella Classico 2006 Marchesi Fumanelli
Semplice e ben fatto, senza grandi ambizioni ma gradevole. 81/100
Amarone della Valpolicella 2007 Fattoria Garbole
Ecco una versione di Amarone moderno, concentrato ma bilanciato nei suoi elementi. Certo c’è un uso disinvolto del legno, ma il vino c’è e si sente, ad esempio vi è una sottile florealità. E poi i tannini sono eleganti e non c’è sensazione di amaro. Migliorerà sicuramente tra 5-10 anni. 90/100
Amarone della Valpolicella 2006 Tenuta S. Maria alla Pieve
Reticente al naso, non fa molto per farsi ricordare, uscendo rapidamente dal palato. Non ha punti negativi ma dovrebbe esibire più personalità. 82/100
Amarone della Valpolicella Classico Ca’ Florian 2007 Tenuta S. Maria alla Pieve
Più ambizioso del base, va alla ricerca della morbidezza perdendo in finezza e lunghezza. Fin troppo piacione e sferico. 79/100
Amarone della Valpolicella Classico 2006 Terre di Leone
Torniamo su vini dal profilo più slanciato. Morbido e accogliente, si segnala per note salmastre davvero intriganti. Persistente e fine. 89/100
Amarone della Valpolicella Casa del Bepi 2006 Viviani
Elegante e slanciato nonostante la densità. Bravo Claudio a non farsi scappare la mano, riuscendo a mettere insieme potenza e finezza (terroir). Ancora molto giovane. 90/100
Amarone della Valpolicella Basaltico 2005 Ernesto Ruffo
Ben fatto e tonico, sembra però compiacersi del proprio frutto e si imbriglia nel rovere. 79/100
Amarone della Valpolicella Basaltico 2004 Ernesto Ruffo
Meglio del precedente, probabilmente perché c’è meno materia e il liquido è più spontaneo. Peccato il finale dolcino di spezie e rovere, avrebbe potuto essere più interessante. 81/100

Nessun commento:

Posta un commento