9 febbraio 2012

Naturali parte 3: Alsazia e Sud Ovest

Mario Plazio
Eccomi alla terza puntata del resoconto dei miei assaggi a Dive Bouteille, la rassegna dei vini naturali svoltasi pochi giorni fa nella Loira, allo Château de Brézé, poco lontano da Saumur.
Ho detto nei giorni scorsi dello Champagne e della Borgogna. Riparto dall'Alsazia.
Stranamente pochi i rappresentanti dell’Alsazia, tradizionalmente fertile di vignerons dall’approccio naturale.
Bott-Geyl presentava un Alsace Riesling Grand Cru Schlossberg 2010 chiuso e minerale, fine e lungo ( 2+ faccini), un Alsace Riesling Grand Cru Schoenenburg 2010 più maturo e rotondo (2 faccini) e un Alsace Riesling Grand Cru Mandelberg 2010 minerale e vegetale, esotico, teso e profondo (2 faccini e mezzo).
Più contrastata la prova del Domaine Binner, tra i più celebrati dalla critica d’oltralpe. Ho trovato alcune cuvée eccellenti, altre fin troppo ossidate, come il pur buono Riesling K 2008, dagli aromi di limone (2+ faccini). Il Riesling Grand Cru Schlossberg 2007 è fine e floreale, con molta materia e un finale che si appesantisce (2 faccini). Il Pinot Noir 2010 è disponibile ed evoluto, con fragoline in evidenza e bocca già avanti (1+ faccini). Miglior vino il Gewurtztraminer cuvée Béatrice 2010, equilibratissimo e per nulla pesante (3 faccini), divertente il Petillant Naturel a base di riesling, fresco e fruttato (1 faccino e mezzo e vinino).
Nella Francia del Sud-Ouest si trovano alcuni produttori interessanti ed originali.
Onore al Domaine De Souch, con Madame Yvonne Hégoboru, già passata alle cronache per la partecipazione al film Mondovino. Personaggio estroso ed istrionico, produce vini bianchi di grande carattere. Il Jurançon sec 2010 è esotico, leggermente amarognolo ed esprime al palato tutto il carattere del magnifico terroir di Jurançon (2+ faccini). Il Jurançon Moelleux 2006 è molto riuscito (2 faccini e mezzo), mentre il Jurançon Moelleux Cuvée Marie-Kattalin 2009 viene prodotto con il solo vitigno petit manseng e passa in legno. Ha una lunghezza interminabile, è solo troppo giovane (3 faccini). Vino indimenticabile.
Finalmente ho avuto l’occasione di assaggiare i vini del Domaine Bernard Plageoles, che in quel di Gaillac coltiva e salva dall’oblio vitigni rari come l’ondenc. Leggero lo spumante Mauzac Nature Quand Même 2010 (1+ faccini), strano, delicato e quasi tannico il Mauzac Vert 2010 (2- faccini), amarognolo e sottile l’Ondenc 2011 (1 faccino e mezzo). Mi è piaciuto il Mauzac Cépage Mauzac Doux 2010, fine, delicato e di beva impressionante, un vinino (3 faccini).
Molti i rappresentanti della regione Languedoc-Roussillon.
Thierry Navarre produce un Saint-Chinian 2010 facile e godibile (2 faccini) e un Saint-Chinian Cuvée Olivier 2010 da vecchie vigne di maggior impatto e complesso (3- faccini).
Le Temps des Cerises propone vini molto giocosi, come Avanti Popolo 2011, dal frutto fresco e di gran beva (2- faccini) e un Fou du Roi 2011 interessante e minerale, un bel vinino (2 faccini).
Interessante il Casot de Mailloles con un bianco a base di grenache gris e blanc, il Blanc du Casot 2011, che ricorda al naso il Trebbiano di Valentini e dalla bocca asciutta e fresca (2 + faccini). Buono anche il rosso a base di syrah El Nino 2011 (2- faccini). Ancora meglio il Soulà 2011, grenache con rese di 10 ettolitri/ettaro, profondo, marino e finissimo (3- faccini) e il Visinum 2011, una parcella dove vengono raccolte le uve rosse da vigne molto vecchie ad alberello. Vino ricco ed elegante saprà sfidare il tempo (3 faccini).
Vinyer de la Ruca è frutto della pazzia di un italiano installato su un territorio selvaggio, andatevi a vedere il sito internet. Meno di 1000 bottiglie all’anno di un vino di una forza tellurica che ho raramente sentito. Il Banyuls 2008 esprime un carattere unico, potenza ma anche raffinatezza. Fuori dall’ordinario (3 faccini e più).
Sempre nel Roussillon si trova la Tour Vieille, che propone diverse varianti di rosso secco. Il Collioure 2009 è riuscito, elegante e minerale (2 faccini e mezzo). Il Collioure Puig Oriol 2009 contiene della syrah, è più beverino e speziato (2+ faccini). Il Collioure Puig Ambeille 2010 ha invece della mouvèdre accanto al grenache ed è il più completo e dinamico (2 faccini e mezzo). Tutti i vini non vedono il legno e hanno un prezzo molto onesto. Il Memoire d’Automne vin de voile è simile a un Vin Jaune dello Jura, morbido e non lunghissimo, ha un naso medicinale (1+ faccini), mentre il Banyuls Vin de Méditation deriva da una solera del 1952, ha note di caffè e frutta secca, è semplice e si beve con piacere (2 faccini).
Appuntamento a martedì prossimo con la quarta puntata, dedicata a Rhone e Jura.

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