10 febbraio 2012

L'olio di Gianfranco: un distillato di casaliva

Angelo Peretti
Da oggi riprendo con una rubrichetta che sin qui ho poco implementato. Si chiama Olea ed è dedicata all'olio extravergine d'oliva. Mi appassiona l'olio. Perché sono nato e vivo in mezzo agli olivi, sul lago di Garda. Perché dietro c'è un mondo che è specularmente opposto a quello del vino. Magari anche perché non se ne parla così tanto e allora è ancora più piacevole dire la mia. E quando se ne parla è per dire della contrapposizione olio artigianale - olio industriale, e non è una bella cosa, perché non è dalla contrapposizioni che può nascere una consapevolezza diffusa.
Ecco, non capisco tutto questo fervore sul vino e invece l'atteggiamento quasi carbonaro sull'olio. Sembra che degli extravergini non gliene freghi niente (quasi) a nessuno. E quando si va a fare la spesa si tira giù dallo scaffale il grasso liquido che costa meno: tanto, serve solo per cucinare...
Mah, non capisco.
Intanto eccomi qui con un extravergina della nuova stagione, la raccolta del 2011, che, almeno dalle mie parti, non è stata certo spettacolare, per via di un andamento climatico di quelli poco adatti all'olivicoltura.
Eppure anche stavolta il mio coetaneo Gianfranco Comincioli, dirimpettaio dell'altra sponda del Garda, quella lombarda, ha tirato fuori un gioiellino, compatibilmente con la stagione.
Verde smeraldo chiarissimo, brillante e cristallino, il suo olio denocciolato di sola varietà casaliva (si usa dire monocutivar, ma non è granché come definizione) trasmette già in prima battuta all'olfatto ricordi d'oliva freschissima, e di erbe di prato appena sfalciate, e di fiori estivi, e poi di di mela croccante, e sul fondo quel che di mandorla che fa parecchio lago di Garda.
In bocca ha vitalità e carattere nervoso. Freschezza fruttata, vena erbacea senza però eccedere, una piccantezza vibrante che rinfresca l'assaggio, un che di rafano appena grattugiato, di verza che ha preso il primo freddo. Poi vira verso gradualmente la dolcezza della nocciola appena raccolta in montagna, e c'è sotteso un che di pistacchio. Il finale, dopo un'eternità, ha il pinolo.
Mica facile fare un olio così in un'annata come il 2011.
Olio extravergine di oliva denocciolato Casaliva 2011 Gianfranco Comincioli
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)

Nessun commento:

Posta un commento