25 febbraio 2012

Pieropan e una bella idea di Valpolicella

Mario Plazio
Chi mi conosce e ha avuto modo di leggere qualche mia elucubrazione su InternetGourmet, avrà probabilmente notato il grande rispetto e l’ammirazione che nutro per Nino Pieropan e per i suoi vini.  Grandi bianchi che rispecchiano al meglio il territorio, o meglio, i territori di Soave. Altrettanto sinceramente ho sottolineato le perplessità suscitate dai primi rossi prodotti in terra di Valpolicella, troppo anonimi e politically correct per un vignaiolo di questo calibro.
Quando Nino mi ha consegnato la nuova annata di Ruberpan, mi ha raccomandato di assaggiarlo con attenzione, in quanto a suo avviso era finalmente vicino all’idea che lui e i suoi figli Andrea e Dario avevano rispetto alla Valpolicella. La curiosità era ovviamente notevole.
Voglio subito confessare che finalmente ho trovato un vino al di sopra delle mie aspettative. Come da copione sfodera una pulizia e una confezione impeccabili. I profumi sono caratteriali e vanno dalla ciliegia al melograno e fino agli agrumi. La bocca è invitante, croccante e fresca, con un tannino maturo ma ancora deciso. Un vino da attendere ma a cui è difficile resistere, tutto impostato sulla piacevolezza senza rinunciare alla complessità e alla profondità.
Una perfetta trasposizione del territorio, senza ammiccamenti all’amarone o sdolcinature del tutto inutili. L’invecchiamento dei legni di affinamento e la maggiore età delle vigne hanno sicuramente la loro influenza. Se posso azzardare un paragone direi che non siamo lontanissimi dalla Borgogna, fatte salve le diversità.
Per me è un vinino, anzi un grande vinino.
P.S.: date anche una occhiata all’Amarone 2008.
Valpolicella Superiore Ruberpan 2009 Pieropan
Tre faccini :-) :-) :-)

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