18 febbraio 2012

Cacio e pepe in Campo de' Fiori

Angelo Peretti
Ordunque, sappiate che anche dove c'è un gran via vai di turisti si può mangiar bene, e che magari d'estate, quando si può star fuori, si mangia bene stando in piazza, sotto gli ombrelloni, e guardando i turisti accaldati che vagano per il centro, ed è una pacchia. Roma, Campo de' Fiori. Centro-centro. Il posto si chiama Antica Hostaria Romanesca, e quell'Hostaria con la acca e poi anche quell'Antica e quel Romanesca sembrerebbero messi lì apposta per far solo da specchietto per le allodole per il forestiero e io confesso che per il nome l'avrei snobbata questa trattoria, ma certi amici mi ci hanno portato giurando e spergiurando che si mangia bene, e infatti ci ho mangiato bene, e ci ho mangiato bene due volte, una all'aperto, in estate, e una al chiuso, nella microscopica saletta che sa un po' di olio fritto, d'inverno.
I tonnarelli cacio e pepe li sanno fare bene, col sughetto (acqua di cottura, pecorino, pepe) che, come regola vuole, non è né troppo fluido né troppo denso, e sopra un'abbondante grattugiata di pecorino romano aggiuntivo. E buone erano anche le mezzemaniche (i miei compagni di tavola hanno insistito per le mezzemaniche al posto dei canonici bucatini) col sugo all'amatriciana. E soprattutto ho trovato deliziosa la trippa, col pomodoro, come si usa a Roma.
Conto sui trentacinque euro, col vino.
Antica Hostaria Romanesca - Campo de' Fiori, 40 - Roma - tel. 06 6864024

2 commenti:

  1. In questa trattoria, purtroppo molto, troppo affollata, ho mangiato la coda alla vaccinara e dei carciofi fritti da favola ... da ritornare senza indugio

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