Angelo Peretti
Nei giorni del gran caldo agostano mi son trovato un paio di volte a ripensare alle bevande estive "proibite" che mi faceva assaggiare papà, quand'ero un ragazzetto appena. M'ha assalito la memoria dell'amaro luppolato della birra Wührer e del dolceamaro della gazosa - la Bertolini - tagliata con un po' di vino rosso.
Brutta cosa quando incombono i ricordi, la nostalgia: vuol dire che s'invecchia.
Quattrini di sprecare in bibite non ce n'erano. S'andava allora con papà la sera, prima di cena, in spiaggia, a raccogliere i "vuoti", le bottiglie di vetro abbandonate da chi aveva passato la giornata sulla riva. Poi portavi i vetri in bottega, e te li pagavano: mi pare che i più cari fossero quelli grossi della Coca Cola. Ci si faceva compensare, anziché in denaro, con qualche bottiglia, di quelle che non ci saremmo potuti permettere: la Wührer, appunto, e più spesso la Bertolini. Qualche volta ci scappava un gelato "ricoperto", con lo stecco.
Poi è finita l'epoca delle cauzioni e sono arrivate le lattine, la plastica e il brik.
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