Mauro Pasquali
Innanzitutto il nome: nasce da un'idea di Marco Capitoni che volle, creando questo vino, fermare una sensazione, uno stato d'animo che ha contraddistinto l'annata imbottigliata. Quindi una frase per ogni millesimo. Leggo sulla bottiglia 2005: Una lepre a correre sfidai, la raggiunsi… mai! Sfide. La sfida di produrre un vino in questa terra, incastonata tra Montalcino e Montepulciano, quindi fra vini ben più famosi, anche se, spesso, non altrettanto emozionali e buoni. Una sfida a “misurarsi con i grandi vini della tradizione toscana”.
La prima annata prodotta risente della mano ancora non perfetta, ma sappiamo che il sangiovese è uva scorbutica.
Le vigne, vecchie di trent'anni, danno sangiovese e piccole percentuali di colorino e canaiolo.
Il vino matura per due anni in botte grande da 33 ettolitri (grande scelta in una terra recentemente convertita alla barrique) e poi ancora un anno in bottiglia.
Il naso profuma di frutto maturo, di ciliegia, di frutti di bosco, cui fa da accompagnamento una bella freschezza. In bocca mi avvolge subito con il suo grande equilibrio ed armonia per lasciarmi, alla fine, una bella sensazione di pulizia.
Il 2007, assaggiato in botte, fa ben sperare per un vino, quando uscirà, fra due anni, da incorniciare.
Nel frattempo, ma non prima della prossima primavera, vedrà la luce l'annata 2006: un bel passo avanti verso un grande vino della tradizione toscana.
Due beati faccini :-) :-)
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