Angelo Peretti
Credo di non offendere nessuno se dico che Scanzorosciate, provincia di Bergamo, non è certamente uno dei paesi olivicoli più noti d'Italia o quanto meno di Lombardia. Non è notissimo - me lo perdonino i produttori del posto - neppure il Moscato che fan da quelle parti - quello di Scanzo -, figurasi l'extravergine.
Eppure l'olio che mi son trovato a tastare è d'una microazienda oliandola appunto di Scanzorosciate: si chiama Il Castelletto. Gli ulivi son su due ettari. Altri quattr'ettari all'incirca di terra - l'ho letto su internet - sono dedicati alla vigna, e ci si fa, appunto, il Moscato di Scanzo.
Qui mi occupo dell'extravergine, e vedo che è certificato sotto la dop dei Laghi Lombardi, sottozona del Sebino (leggasi lago d'Iseo, Lombardia).
L'hanno intitolato, l'olio, al re Alarico: storia medievale, per chi vuol approfondire.
Orbene, il 2009 ha colore giallo lievissimamente sfumato nel verde.
Eppoi naso da mandorla dolce, oliva matura, un po' di vaniglia perfino, pomodoro maturo.
La bocca è come te l'aspetti: tendenzialmente dolce, ancorché sul fondo ci sia un piacevole substrato lievemente amaro. Un che di carciofo, accennato.
Stupisce la piccantezza un po' ruvida, che comunque dà slancio a una pasta di delicata impronta.
Emerge il pepe. E il finale è poi ancora dolce, sui toni della nocciola e del mix di frutta secca. Ed è livemente astringente.
Due lieti faccini :-) :-)
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