Mario Plazio
Un vino che è divenuto un "classico". Uno dei bianchi italiani maturati in botte di medio contenuto che più impressiona per continuità negli ultimi 10 anni.
Come si comporta questo 2005? Si percepisce un inizio di evoluzione accanto a decisi aromi di frutta matura e a una mineralità che sfuma verso il sulfureo.
Alla prova dei fatti, pur se godibile, sembra non ancora assestato. Ad una parte polposa e matura, quasi sferica, si oppone una vibrante acidità che però non si integra con il resto del vino. Non è chiaro se siamo di fronte a un peccato di gioventù che il tempo saprà risolvere, oppure se la maturazione in legno ne abbia in qualche modo bloccato la spontaneità.
Non che il legno sia sovrastante, anzi si nota poco. Certo è che al momento le varie parti giocano da sole, non formano un insieme in grado di esprimere un valore più alto.
Da risentire sicuramente tra 4 o 5 anni.
Due faccini scarsi scarsi :-) :-)
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