8 ottobre 2010

Badia a Coltibuono: il fascino del luogo e del vino

Angelo Peretti
Non ho visto le vigne (vi si pratica l'agricoltura bio). Non ho visto la cantina di vinificazione. Ma sono stato all'abbazia. Alla Badia a Coltibuono, ex monastero benedettino, ora villa che fa accoglienza turistica. Silenziosa. Fra i boschi fitti delle colline chiantigiane, in terra di Gaiole. Il paese è laggiù, dopo i tornanti, cinque chilometri più sotto.
Un posto affascinante, la Badia, di quelli che ti restano nella mente e nel cuore. Un luogo dove puoi stare con te stesso. Ed è gran cosa.
Poche stanze, la mia grandissima, affacciata sul giardino. La chiesuola dalla possente torre-campanile. Il giardinetto all'italiana, su un lato l'orticello. Poltroncine di legno all'aperto, sotto la magnolia, per riposare. Dentro, l'ex refettorio affrescato è luogo ideale per sostare a leggere un libro.
Il refettorio dà su quel che resta del chiostro e da lì, da una porticina, si scende nelle cantine dove stanno i legni per l'affinamento dei rossi: dicono che il primo vano fosse una cripta, ma poi i monaci capirono che era meglio "seppellirci" il vino ad invecchiare il giusto tempo. C'è, là sotto, anche una collezione di vecchie bottiglie cariche di muffa, e mi piacerebbe mi toccasse la sorte di poterne stappare qualcheduna.
Poco fuori dall'abbazia c'è il ristorante. Consiglio chi fosse da quelle parti d'andarci: il cuoco sa davvero il fatto suo, ha misura e creatività. Bravo. Eppoi il servizio è impeccabile, la carta dei vini notevole, il luogo suggestivo.
Mi piacerebbe tornarci, prima o poi. Al ristorante e anche alla Badia.
Ho assaggiato i vini, alla Badia. O meglio, all'enoteca, che è sette-ottocento metri prima dell'abbazia. Dico assaggiati, perché usano calici piccolissimi, ed è un peccato. Ma l'impressione è possibile farsela lo stesso. E la competenza del gestore è notevole. Non ho preso il suo nome: mi dispiace, e comunque lo ringrazio.
Ecco cos'ho trovato. Epperò prima dei vini faccio una nota per un olio dlla Badia, il Campo Corto, un monocultivar della varietà frantoio: ad agosto l'ho trovato d'una integrità spettacolare.
Chianti Classico RS 2008
Al naso il frutto e un'avvincente vena agrumata, come di mandarino. In bocca il frutto è innervato dal tannino. Ha freschezza e succosità. Costa 11 euro.
Due faccini :-) :-)
Chianti Classico 2007
Elegante nei profumi. Possente al palato, eppure anche succoso di frutto rosso dolce. Tannino maschio. Vino ancora in divenire, ma convince. Viene 12,45 euro e per me è un ottimo acquisto.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Chianti Classico Riserva 2006
Da agricoltura bio. Austero, nobile. Frutto rosso denso, quasi sotto spirito. Rabarbaro. Alla lunga, escono sentori di violetta. Gran persistenza. Fascinoso. Costa 22 euro e li vale.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Sangioveto di Toscana 2006
Molto, molto giovane, e dunque dal tannino ruspante. Ci vuol pazienza: occorre saperlo aspettare. Ha bel frutto e freschezza. Incenso, fiore. Costa 34 euro.
Due faccini :-) :-)
Cultus Boni 2004
Tanto tannico. Fruttatone. Un vinone (c'è del merlot): non è il mio vino. Forse aspettandolo ancora un po'... Il prezzo è 19 euro.
Un faccino :-)
Vin Santo 2004
Bell'equilibrio fra dolcezza e vena ossidativa. Complesso, lungo. Fiori essiccati, noce, tabacco da pipa, frutto stramaturo. Non ricordo quanto costa, ma costa un bel po'.
Due faccini :-) :-)

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