Mario Plazio
Uno di quei vini che non assaggi molto spesso o quasi mai, e tanto meno con qualche annetto di cantina. È quindi con piacere che ho “riscoperto” una delle due bottiglie rimaste del vino emblema tra i bianchi della Val d’Aosta.
Con buona pace di chardonnay e altri vitigni riadattati con lo scopo di rendere più internazionale l’offerta enologica locale (e subito colpevolmente premiati da guide e guidine).
E non sono rimasto per niente deluso da quello che ho bevuto, anzi devo dire che ho ritrovato inattese emozioni che non sempre riscontro in etichette ben più importanti e costose.
Ovviamente il vino gioca tutto attorno ad una vibrante acidità ed ad una materia sottile ma paradossalmente amplificata in lunghezza dal persistere delle sensazioni tattili di acidità e di mineralità.
I sentori di idrocarburi e di agrumi, limone in particolare, lo avvicinano per certi versi ad un riesling tedesco. I paragoni si fermano però qua, non crediate di poterlo sostituire ad un Mosella.
Grande beva e sensazione di salinità ad inizio bocca ne completano il profilo.
Ancora una dimostrazione di quello che possono regalare vini “minori” (minori solo per i saccenti che bevono solo Borgogna o bocce di alto blasone).
Un appunto a qualche ristoratore avveduto: cominciate a prendere questi vini e a metterli in cantina per qualche anno. L’investimento non sarà dei più onerosi, ma potrete offrire grandi emozioni senza svenare il conto corrente dei clienti.
Due faccini :-) :-)
Da grande sostenitore dei vini valdostani non posso far altro che rallegrarmi delle belle parole che ho letto a proposito di questo vino. Autoctono, 100% prié blanc, piede franco. Vitigni tra i più alti d'Europa e viticoltura eroica, nel vero senso della parola. Un "vinino" davvero notevole :-)
RispondiEliminalo conosco da molto tempo. L'ho ribevuto di recente. Bel bianco fresco e tagliente.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA me è toccato lavandinare inesorabilmente una bottiglia del 2006. A discolpa del vino devo dire che è stato preso in un supermercato dove lo stoccaggio non era certamente dei migliori.
RispondiEliminaPeccato.
Supermercati: quante volte ho visto il vino vicino al grill dei polli. Più che al caldo, al fuoco.
RispondiElimina