13 ottobre 2010

Blanc de Morgex et de La Salle Selezione Vini Estremi 2004 Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle

Mario Plazio
Uno di quei vini che non assaggi molto spesso o quasi mai, e tanto meno con qualche annetto di cantina. È quindi con piacere che ho “riscoperto” una delle due bottiglie rimaste del vino emblema tra i bianchi della Val d’Aosta.
Con buona pace di chardonnay e altri vitigni riadattati con lo scopo di rendere più internazionale l’offerta enologica locale (e subito colpevolmente premiati da guide e guidine).
E non sono rimasto per niente deluso da quello che ho bevuto, anzi devo dire che ho ritrovato inattese emozioni che non sempre riscontro in etichette ben più importanti e costose.
Ovviamente il vino gioca tutto attorno ad una vibrante acidità ed ad una materia sottile ma paradossalmente amplificata in lunghezza dal persistere delle sensazioni tattili di acidità e di mineralità.
I sentori di idrocarburi e di agrumi, limone in particolare, lo avvicinano per certi versi ad un riesling tedesco. I paragoni si fermano però qua, non crediate di poterlo sostituire ad un Mosella.
Grande beva e sensazione di salinità ad inizio bocca ne completano il profilo.
Ancora una dimostrazione di quello che possono regalare vini “minori” (minori solo per i saccenti che bevono solo Borgogna o bocce di alto blasone).
Un appunto a qualche ristoratore avveduto: cominciate a prendere questi vini e a metterli in cantina per qualche anno. L’investimento non sarà dei più onerosi, ma potrete offrire grandi emozioni senza svenare il conto corrente dei clienti.
Due faccini :-) :-)

5 commenti:

  1. Da grande sostenitore dei vini valdostani non posso far altro che rallegrarmi delle belle parole che ho letto a proposito di questo vino. Autoctono, 100% prié blanc, piede franco. Vitigni tra i più alti d'Europa e viticoltura eroica, nel vero senso della parola. Un "vinino" davvero notevole :-)

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  2. lo conosco da molto tempo. L'ho ribevuto di recente. Bel bianco fresco e tagliente.

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  4. A me è toccato lavandinare inesorabilmente una bottiglia del 2006. A discolpa del vino devo dire che è stato preso in un supermercato dove lo stoccaggio non era certamente dei migliori.
    Peccato.

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  5. Supermercati: quante volte ho visto il vino vicino al grill dei polli. Più che al caldo, al fuoco.

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