7 ottobre 2010

Côtes de Bourg 2006 Château Martinat

Angelo Peretti
Vi piace il merlot ma siete stufi marci di certi merlottoni densi, scuri, polputi e tannici? Ah, be', vi capisco. Anche a me piace il merlot, ma mica quand'è ridotto a marmellata alcolica. Mi piace che unisca invece eleganza e snellezza, frutto e beva.
Orbene, di recente un rosso bordolese che esalta il lato merlottista che piace a me l'ho trovato. Un Côtes de Bourg, appellation piccolina dell'area di Bordeaux, e dunque ancora a prezzi umani, umanissimi. Ed è però denominazione che sta tirando fuori anno dopo anno cose sempre più interessanti. Grazie al cielo anche cose bevibilissime, di quelle che non ti ci vogliono coltello e forchetta per affrontarle. Un po' sullo stile bordolese d'antan, quand'ancora non imperava la moda parkeriana. E vivaddìo, ancora a prezzi umani, ché nelle denominazioni satellite dei big mica se lo possono permettere di far andare i listini alle stelle, pena lasciare il vino invenduto.
Ebbene, il rosso in questione è il Côtes de Bourg 2006 di Château Martinat. L'ho comprato perché ho visto che aveva ottenuto il coup de coeur dell'appellation sulla Guida Hachette del 2009, e dunque perché non provare? L'ho provato e me ne sono innamorato.
Vien fuori per il 60% da uve appunto di merlot, cui s'aggiunge il cabernet sauvignon per un 30% e il resto è malbec. Ma l'essenza merlottista è quella che prevale nettamente, con quell'impronta varietale che noti da subito sia all'olfatto che al gusto.
Frutto rosso, spezia, un che di vaniglia. Polpa, ma senza eccssi, ed anzi succosa freschezza fruttata.
Maturo oggi, pronto da bere, può invecchiare agevolmente ancora un po' d'anni, credo.
Rosso che t'invita a versare subito un altro bicchiere. E che ti riconcilia con merlot.
Il prezzo, dicevo: comprato on line, arriva a casa a 11 euro e mezzo.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

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