Angelo Peretti
Devo ringraziare l'amico Josef che m'ha fatto una testa così, a me, patito del cacio e pepe, perché andassimo una sera a mangiare Da Oio, zona Piramide, a Roma. Devo ringraziarlo perché i tonnarelli cacio e pepe che ho mangiato lì erano veramente squisiti. La pasta di bella consistenza, il condimento né troppo rappreso, né troppo liquido (e la magia del cacio e pep sta tutta lì), il cacio di buona qualità (mica strasalato come spesso accade). Insomma: valeva la pena.
Valeva la pena anche per la simpatia del gestore, che quando gli ho chiesto di portarmi qualcosa d'altro di romano-romano m'ha chiesto se gli davo il permesso che ci pensasse lui (avete letto bene: m'ha chiesto il permesso, il che fa una grossa, sostanziale differenza col "ce penso io, dottó" di troppi mangifici dell'Urbe dove cercano di rifilarti gli avanzi "della casa"), e alla fine, tra la trippa e la coda alla vaccinara, ha scelto per me un'impeccabile, sontuosa (e untuosa, e quando ce vò ce vò) coda alla vaccinara, del cui sugo ho anche fatto la scarpetta. E m'ha anche consigliato - e poi, vedendo che non seguivo il consiglio, m'ha pure rimbrottato - di mangiarla con le mani, e volete che vi dica? non c'è paragone tra usar la forchetta e rosicchiare. Ha ragione lui.
Il conto è più che umano (ma nelle trattorie di Roma - quelle non turistiche, intendo - non si spende mai molto) e c'è anche una piccola, ma discreta lista di vini.
Se posso, ci torno.
Ristorante Da Oio a Casa Mia - Via Galvani, 43 - Roma - tel. 06 5782680
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