Mario Plazio
Della serie non si è mai finito di imparare, ho avuto l’opportunità quest’anno di ampliare i miei orizzonti assaggiando numerosi vini provenienti dai Colli Euganei. Non che non li avessi mai provati, ma mai con tale completezza. E devo dire che, tra luci ed ombre, ho scoperto un territorio dalle potenzialità ancora in gran parte inesplorate.
Il terroir c’è tutto: i terreni che vanno dal vulcanico al calcareo, i climi che sono mediterraneo per la parte che guarda il sud e più continentale e fresco per le esposizioni più a nord. I vitigni includono in gran parte varietà di origine bordolese. Pare che proprio qui siano arrivate le prime barbatelle di cabernet franc da Bordeaux verso il 1850. Poi si scoprì che era carmenère, ma questa è un’altra storia. Fatto sta che il territorio pare perfetto per ottenere dei grandi tagli bordolesi, aggiungendo di suo un carattere specifico che si rivela nelle bottiglie dei migliori produttori.
Altra uva degna di interesse è il moscato. Sia la versione Fior d’Arancio spumante che quella secca hanno grandi prospettive di crescita.
Gli uomini ci sono pure. Molti sono partiti da pochi anni, cambiando le regole del gioco rispetto ai genitori o cominciando ex-novo una attività sulla scorta della passione per il vino. In realtà il quadro non è così idilliaco come potrebbe sembrare. La zona sconta una certa mancanza di identità e fatica ad imporre sul mercato il marchio Colli Euganei. Questo a causa di tante vigne di pianura poco adatte a produrre qualità, ad una abitudine a lavorare per il vino sfuso, che negli anni scorsi ha portato ricchezza ma che oggi non trova grandi sbocchi ed al massimo contribuisce ad arrotondare il reddito.
Il Mottolo, azienda di recente formazione guidata dalla esagerata passione per il vino (francese in primis) di Sergio Fortin, ha costituito per chi scrive una vera rivelazione. Le vigne sono in parte vecchie e in parte sono state completamente rinnovate per lavorare in equilibrio e senza forzature. Questo significa privilegiare la finezza e la eleganza sulla concentrazione, e lavorando su portainnesti, impianti, densità ecc. si arriva ad ottenere in vendemmia uve che non necessitano di alcuna manipolazione in cantina.
Di seguito i miei commenti della degustazione che ho avuto il piacere di effettuare in cantina con Sergio. Una degustazione decisamente interessante per una cantina che andrebbe opportunamente valorizzata e scoperta da amanti del buon bere, enotecari e ristoranti. Soprattutto vini che si possono bere ed abbinare a molti stili di cucina in virtù di una eleganza di fondo che raramente ho sentito così marcata su tutti i prodotti.
Le Contarine 2009
Moscato (secco) quasi in purezza. Ancora molto giovane e varietale nei profumi. La bocca è croccante e fresca, continua e gradevolmente aromatica nel finale di eccellente persistenza. Non ci sono tracce di pesantezza od opulenza che caratterizzano molte altre etichette affini.
Due faccini + :-) :-)
Le Contarine 2008
Millesimo più contrastato, il vino è evoluto ed insiste sulla frutta molto matura, albicocca e pesca. Bocca più grassa ma meno dotata di eleganza. Manca della purezza del precedente.
Un faccino e mezzo :-)
Le Contarine 2006
Introverso e molto chiuso. Comincia ad accennare una sottile mineralità. Ancora più delicato e fine del 2009, non ne ha però la materia. Aromi di uva spina e rosa, vivace e piuttosto lungo.
Due faccini :-) :-)
Le Contarine 2004
Naso strepitoso di frutta esotica, mango, e note minerali sassose affermate. Poi anche cera d’api, fiori secchi, acacia ed agrumi. Elegantissimo al palato, esibisce un prestazione notevole in termini di lunghezza e persistenza aromatica. Credo esistano pochi vini di questa tipologia in grado di tenere testa a questa versione. Tutti i vini portano in dote una grande sapidità, indice di facilità di beva.
Due faccini e mezzo :-) :-)
Colli Euganei Merlot Comezzara 2007
I rossi della casa vengono a lungo affinati. Prova ne è questo merlot base che esce solo ora. Dimenticate i merlot toni tutto frutto e morbidezza. Il Comezzara è quanto più lontano da questo cliché. Si beve che è un piacere, mantenendo la morbidezza e la setosità dei tannini dei merlot maturi, ma tutto in punta di piedi e senza esagerazioni. Se poi lo andiamo a sezionare vediamo che saltano fuori anche aromi prettamente territoriali come l’acciuga (molto Colli Euganei) e la terra. Cosa volete di più?
Due faccini :-) :-)
Colli Euganei Merlot Comezzara 2008
Appena imbottigliato il 2008 è più difficile da giudicare. E’ sicuramente più concentrato, ma mantiene il profilo elegante e una notevole freschezza. Viene venduto a 9,50 € in cantina
Due faccini + :-) :-)
Colli Euganei Cabernet Vigna Maré 2008
Inizio un po’ polveroso, poi si apre. Profondo, frutta nera (cassis) e bocca fresca e dinamica. Leggera nota vegetale di peperone, tannini più abbondanti e solidi.
Due faccini - :-) :-)
Colli Euganei Cabernet Vigna Maré 2007
Versione minore, con legno in evidenza, sensazione di toffee. Privilegiata la concentrazione, ne risente la finezza.
Un faccino e mezzo :-)
Colli Euganei Cabernet Vigna Maré 2006
Naso vorticoso, animale, cuoio, liquirizia e fiori. In bocca la materia è piuttosto delicata, non troppo concentrata. Tannini veraci e bisognosi di tempo per assestarsi, buona lunghezza. Costa 6 euro in cantina
Due faccini :-) :-)
Colli Euganei Rosso Serro 2007
Vino rosso di punta del Mottolo. Concentrazione ed impatto al naso. Bordolese per i sentori di grafite e frutta nera. In bocca è più snello di quanto ti aspetti, o forse non ostenta e si porge austero. Speziato e nobilmente strutturato, ha bisogno di molto tempo per rivelarsi. Eccellente tra qualche anno.
Tre faccini :-) :-) :-)
Colli Euganei Rosso Serro 2006
Anche qui l’impressione è di trovarsi di fronte a un vino a cui serve tempo. Più in eleganza del 2007, offre frutta rossa, lamponi e spezia (dall’uva non da legno) e fiori. Al palato è dotato di grazia e colpisce più per la lunghezza che per la larghezza. Coi minuti escono erbe alpine, ferro e minerali in un compendio di indubbio fascino. Il Serro non deriva da uve appassite, ma perfettamente maturate in pianta. Il legno è generalmente vecchio, salvo sostituzioni di barriques esauste.
Tre faccini - :-) :-) :-)
Colli Euganei Fior d’Arancio passito Vigna del Pozzo 2008
Vino ottenuto come a Sauternes, vale a dire con “tries” (passaggi) successivi. In appassimento ogni acino viene controllato maniacalmente per garantire la massima pulizia. Ne risulta un naso avvolgente di confettura di albicocche, praline e frutto della passione. Il tutto rifinito da una bella botrite. Massima pulizia al palato, frutto ovviamente dolce, ma senza eccessi. Miele e lavanda, notevole freschezza aromatica.
Tre faccini - :-) :-) :-)
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