5 febbraio 2011

Olio extravergine di oliva Cru di San Martino Riva di Anna Peggion 2010 I Due Fratelli Botter

Angelo Peretti
Per chi bazzica gli ambienti della moda, quello di Anna Peggion è un nome noto. Per gli altri dirò che è una delle più celebri talent scout di modelle che abbiamo in Italia. E dico anche che è originaria di Asolo e che vicino alla Rocca ha ristrutturato un cascinale settecentesco e ne ha tirato fuori una dimora di charme e che, come tradizione asolana vuole, nella tenuta ci sono degli olivi. Ovvio che su quegli olivi dovevesse prima o poi metterci su l'occhio Emanuele Botter, che assieme col fratello Ezio gestisce quel luogo del gusto che è il Caffè Centrale nella piazzetta di Asolo (lo si vede nella foto). E il perché ci ha messo su l'occhio è presto detto: perché I Due Fratelli Botter (questo il marchio di fabbrica) hanno cominciato ormai da un po' d'anni a produrre olio, per rilanciare e valorizzare la storia olivicola del luogo, e dei due fratelli, quello che ha la passione oliandola è Emanuele.
La faccenda funziona grosso modo così: Emanuele ha organizzato una specie di "cooperativa" (la metto fra virgolette, perché non mi pare lo sia sotto il profilo burocratico) fra appassionati del paese, e questi si prendono cura dei giardini con olivi della varie ville asolane e poi raccolgono le olive e ne fanno extravergine. Siccome i vari appezzamenti di terra da quelle parti li chiamano "rive", gli oli migliori prodotto con le olive di una singola "riva" vengono imbottigliati ed etichettati come si trattasse di veri e propri cru, come nel vino. Ora, quest'anno I Due Fratelli Botter sono usciti con un nuovo cru, che si chiama, appunto, Cru di San Martino Riva di Anna Peggion, e qui il cerchio si chiude rispetto all'incipit.
Detto questo, penso sia bene aggiungere una spiegazione anche sul perché io parli di quest'olio, e la risposta è semplice: perché è davvero un bell'olio, probabilmente uno dei migliori dell'ultima annata in terra veneta.
Ha un colore gialloverde brillante, chiaro e cristallino. Eppoi profumi intensi di oliva verde, di alloro, di rosmarino, di erbe di prato. E in bocca è ancora la freschissima espressività vegetale a colpire, con immediatezza. L’ingresso, molto bello, è amaro, su toni di cardo e carciofo, per volgere poi gradualmente verso la dolcezza della frutta secca, transitando attraverso una persistente presenza erbacea. La piccantezza vivace ravviva una pasta di impianto leggero, ma elegante. Buono.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)

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