Angelo Peretti
Sempre difficile tastare vini da botte (o da vasca d'acciaio, dopo l'uscita dal legno e prima di passare in vetro). Eppoi è anche potenzialmente anche rischiosetto scriverne. Ché in primis ti devi tarare, appunto, sul rovere che può essere ancora in rilievo e su certe riduzioni che son più che plausibili. E comunque non sai mai se quel tal vino che hai provato lo stai giudicando con sufficiente cognizione di causa (ammesso che tal cognizione possa mai effettivamente esservi, ma almeno ci si prova) e quali artifizi enologici (lecitissimi, chiaro) si debbano ancora mettere in campo e quali tagli si vadano eventualmente ancora a compiere. E anche e soprattutto c'è che non puoi proprio sapere se quello è veramente ciò che finirà poi in bottiglia, e dunque scrivi una certa cosa e poi chissà cosa ti troverai nella boccia a lavoro finito. Insomma, un bell'azzardo.
Ordunque, all'Anteprima dell'annata 2006 dell'Amarone, alla Fiera di Verona, di vini da botte ne sono stati presentati in degustazione ben venticinque sui sessantasei totali serviti dai sommelier dell'Ais scaligera, ed è una bella percentuale. E a me non pare il caso - mi sbaglierò, ma la penso così - di scrivere insieme di quelli da vasca e di quelli da bottiglia, e dunque scelgo di parlarne separatamente. Cominciando proprio da quelli da vasca e dicendo quelli dei venticinque che più m'hanno colpito, fatto salvo che il "the best" della categoria l'ho già descritto ieri, ossia l'Amarone Classico 2006 di Terre di Leone, e dunque qui non lo cito nuovamente.
Ne descrivo cinque, ma sappiate che ce n'è ancora altri d'interessanti. D'altro canto, qualche limitazione me la devo pur mettere in queste note descrittive, e dunque cinque e solo cinque per scelta, consentitemelo, "redazionale".
Amarone Classico da botte 2006 Buglioni
All'olfatto è un tripudio di fruttino e di erbe officinali: marasca, ciliegia, prugna, origano, rosmarino. In bocca propone da subito una beva considerevole, pur non mancando in termini di spessore. Noce moscata e chiodo di garofano in rilievo. Succose presenze di frutta matura, ma anche di dattero. Speziatura dolce. Vino fine, morbido senza essere stucchevole.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Amarone Classico da botte 2006 Manara
Et voilà, è finalmente tornato in grande spolvero l'Amarone dei Manara. Magari questo 2006 non ha quella beva elegante che così tanto m'era piaciuta nell'annata, memorabile, del 2000, ma quest'è un rosso di quelli che daranno soddisfazioni, quando sarà in bottiglia: ci scommetto. Tanta ciliegia matura, e poi mora, anche in confettura, e spezia, e vene erbaceo-officinali (rosmarino).
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Amarone Classico Costa delle Corone da botte 2006 Monteci
Bella sopresa. Monteci è il recentissimo ramo potenzialmente d'elite di un'azienda commerciale valpolicellista. E da quest'assaggio e da altri precedenti mi vien da dire che son partiti col piede giusto. Questo è un Amarone da un unico vigneto. Ha naso un po' animalesco, e poi ci trovi spezia, grafite. Bocca polposa, carnosa. Ciliegia croccante, vene erbacee.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Amarone Classico Calcarole da botte 2006 Guerrieri Rizzardi
Che dire? Il Calcarole è il Calcarole, classicissimo e assolutamente e costantemente votato all'annata e al terroir. Il 2006 è stato caldo e morbido? Allora eccoti l'Amarone caldo e morbido, ma pur sempre con quell'eleganza che viene da quel vocatissimo cru. Cioccolato, cocco, frutto appassito, brandy. Dolcezza e materia. Questo sì che merita d'invecchiare.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
Amarone Classico San Giorgio da botte 2006 Carlo Boscaini
Eccolo qua, il Boscaini, che si conferma in gamba e ti fa vini capaci di farsi piacere all'amante della tradizione e al patito della modernità. Al naso ha mirtillo e amarena. La bocca è polposa, con bel frutto maturo e anche tracce di peperone. Un Amarone fatto molto, molto bene: risponde al gusto dei più senza essere sfacciatamente moderno.
Due lieti faccini :-) :-)
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