15 settembre 2010

Nusserhof e quel Blaterle che non vuol farsi dimenticare

Angelo Peretti
Non so praticamente nulla di Nusserhof, l'azienda sudtirolese di Heinrich ed Elda Mayr, associata alla Freie Weinbauern Südtirol, i Liberi Vignaioli dell'Alto Adige. O meglio, so quel poco che si legge nel cataloghino della mostra annuale del sodalizio altoatesino, il Vinea Tirolensis, e dunque che è a Bolzano, e che ha appena 3 ettari di vigna, coltivata secondo i canoni dell'agricoltura biologica. Sul sito dell'associazione, in un italiano un po' precario (ma è Südtirol, vivaddìo), si legge che occupa un antico maso che dal 1788 è di proprietà dalla famiglia Mayr. Una zona rispettata dall'assalto urbanistico perché quest'è la casa natale di Josef Mayr-Nusser, "martire per la sua fede cristiana durante la seconda guerra mondiale". E mi fermo qui con le informazioni conosciute sull'azienda, che prima o poi mi deciderò a visitare. Ma vado avanti invece coi vini, ché da un paio d'anni m'intrigano assai e dovrò andare a comprarmi.
Sono vini che hanno personalità. Rustica, magari, ma spiccata. Vini che ti dà soddisfazione berli, anche se si fanno avanti più a spallate che in punta di piedi. Vini che, a rischio di essere frainteso, mi verrebbe da definire autentici, nel senso che nulla concedono a tendenze modaiole o ruffianerie internazionali. Vini mica facili, anche. Ma che se li avvicini con pazienza ti possono donare belle sensazioni.
Uno in particolare: il Blaterle. Un bianco raro e di stile antico, intrigantissimo, dall'omonimo e pressoché dimenticato vitigno. Ma mica solo questo. E dunque qui di seguito cerco di dar conto, per chi vorrà andare a far visita prima di me al maso, di cos'è attualmente in bottiglia. O meglio, di quel che ho tastato alla recente mostra di Bolzano nella quale si potevano trovare i vini dei vigneron indipendenti dell'Alto Adige.
Blaterle 2009 Vino da tavola tratto - dicevo - dall'omonimo vitigno. Bianco. Stupendo. Al palato è speziato e perfino piccante. Sì, piccante è l'aggettivo giusto. Incredibilmente. Leggermente agrumato, assai floreale. Credo abbia una capacità d'invecchiamento considerevole e mi piacerebbe tastarne qualche vecchia annata. Chissà. Costa sugli 11 euro in cantina.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Südtirol Lagrein Riserva 2006 Rosso rustico, tannicissimo. Deve ancora uscire dal guscio, eppure già da adesso sfoggia un frutto succoso e invitante e polputo. Speziatissimo, ed è spezia fine. Buono da bere, buono da mangiare, per la concentrazione. Bel vino, da mettere in cantina e lasciar lì ancora qualche anno. Costa 15 euro, e credo sia un affare.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Südtirol Lagrein Kretzer 2009 Se cercate un rosato dalla personalità spiccata, be', tenetelo presente. Credo che con un grande speck ci stia a meraviglia. Color buccia di cipolla. Salatissimo. Lampone. Buona lunghezza. Costa 9 euro.
Due lieti faccini :-) :-)
Tyroldego 2006 Vino da tavola - rosso - fatto coll'uva di teroldego. Piuttosto tannico e leggermente amaro, ma ha tanta di quella polpa che ci passi sopra. Emerge una curiosa e ben delineata memoria di noce. Un 2006 che ha ancora bisogno di tempo.
Un faccino e quasi due :-)
Elda 2007 L'Elda è un vino da tavola fatto con tutte le uve rosse delle vigne vecchie del maso, con la schiava in primo piano. E in effetti la schiava si avverte nella spezia molto pronunciata. Vino fresco, tannico, rusticissimo.
Un faccino e quasi due :-)

2 commenti:

  1. Caro Angelo, siamo due appassionati (io e mia moglie) di vino, autodidatti (si, qualche corsetto lo abbiamo fatto), a cui piace andare per cantine e conoscere non solo il vino ma anche il suo produttore.
    Con questa filosofia siamo andati nel lontano 2007 presso questa cantina: entusiasmante il sig. Heinrich, che seppura avendolo visitato senza preavviso, ha perso con noi oltre un'ora facendoci visitare le vigne, la cantina e spiegandoci la sua filosofia.
    A distanza di anni purtroppo il Blaterle ed il Rosato sono oramai finiti: abbiamo ancora 3 bottiglie di Lagrein Riserva 2004, che centelliniamo ed ogni volta scopriamo più interessante.
    Francesco

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  2. Mi fa piacere la tua testimonianza, Francesco. Credo che i vini di quest'azienda abbiano qualcosa di speciale, che molti altri hanno smarrito per strada. Non sono vini "perfetti", così come lo "stile internazionale" vorrebbe, e proprio per questo conservano un carattere e una personalità decisamente interessanti. I francesi li chiamerebbero espressioni di terroir.

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