Mario Plazio
Un vino rosso facile facile dai vigneti piantati negli scorsi anni in Val d’Illasi a 450 metri di altitudine.
A tratti pinoteggia e si compiace del suo buon portamento.
Alla ciliegia fresca si accompagnano anche belle sfumature floreali. Peccato però che aleggi sempre una sensazione di legno non sempre in linea con la purezza del frutto. Questo si traduce in una certa dolcezza della beva che, pur non stonando, toglie definizione al profilo del vino e impedisce che l’insieme abbia un finale ancora più lungo e profondo.
A conti fatti un vino certamente godibile e versatile, che però per fare un balzo in avanti dovrebbe affrancarsi dall’insistenza del rovere e cercare equilibri diversi.
Un faccino e mezzo
Dovrebbe fare un balzo in avanti anche la grafica di questa etichetta che è mediocremente anonima e non riconducibile ad un territorio;solo minimamente al brand aziendale. L'uva per produrre questo vino viene da uno dei vigneti che considero tra i più belli di tutta la zona con quel originale andamento dei filari che ricorda il logo di "fate l'amore non fate la guerra". Perchè non azzardare ! anzichè restare nella mediocrità scontata. Giudizio assolutamente personale.
RispondiEliminaI giudizi sono sempre e solo personali: da sempre insisto che il bello del vino è che permette di porre in evidenza la soggettività, anche dal di là dell'oggettività tecnica
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