Angelo Peretti
Qualche giorno addietro, su quest'InternetGourmet lanciai la proposta d'un cambiamento di rotta del Vinitaly. Dicevo che a mio avviso sarebbe preferibile cominciare la domenica e finire il mercoledì, anziché mantenere il tradizionale e probabilmente un po' logoro format giovedì-lunedì. E spiegavo perchè.
Franzo Ziliani ha rilanciato l'idea sul sito dell'Ais e su Vino al Vino.
Ora ricevo il comunicato stampa col quale il Consorzio del Chianti Rufina dice d'essersi attivato da giorni presso VeronaFiere, facendosi portavoce dell'istanza d'un cambio di rotta, e proponendo d'aprire la domenica per chiudere il giovedì. Bene, molto bene. Vediamo se qualcosa si muove.
Ecco di seguito il testo del comunicato.
È di qualche giorno fa la richiesta, presentata a Veronafiere, da parte del Consorzio Chianti Rufina di cambiamento di date per la 45° edizione di Vinitaly, uno degli appuntamenti di maggior rilievo di fama internazionale che si svolge nella città scaligera durante la primavera. La comunicazione arriva dal direttivo del Consorzio: Giovanni Busi in rappresentanza dell’omonimo Consorzio in qualità di Presidente e al contempo titolare della Fattoria Travignoli, dichiara che con questa lettera il Consorzio vuol essere il rappresentante, l’ambasciatore delle tante e pressanti istanze che stanno pervenendo in questi giorni da parte degli stessi associati ma anche da altre realtà partecipanti alla manifestazione vinicola quali giornalisti, trade, ecc. Nello specifico, dichiara Busi: “Ci viene richiesto di esaminare la disponibilità a variare il giorno di inizio e di fine della fiera dagli usuali giovedì e lunedì ad una più congeniale dislocazione delle giornate, con inizio fiera la domenica e giorno di chiusura il giovedì. Questa nuova disposizione delle giornate porterebbe, a nostro parere, ad una maggiore e più incisiva presenza degli operatori esteri, i quali si troverebbero ad avere una giornata infrasettimanale in più per visitare gli stand senza incappare nella solita ressa che si registra nei giorni di sabato e domenica, e quindi, offrire loro anche la possibilità di poter estendere il soggiorno, per turismo, a Verona o nelle zone limitrofe anche durante il fine settimana, con evidenti ricadute positive sull’economia veronese. Infine, sarebbe comunque mantenuta la giornata del lunedì, che da sempre è e deve restare appannaggio di ristoratori ed enotecari. Quest’operazione quindi dovrebbe certamente giovare a tutte le categorie qui sopra citate e, al contempo, crediamo non possa causare ripercussioni negative nei confronti del pubblico di appassionati e di operatori di settore che animano la fiera in quei giorni”. Conclude Busi: “ Ora si spera che, dato il rilievo di questo evento, Veronafiere possa prendere in considerazione le nostre richieste creando così nuove e stimolanti sinergie per tutto il settore vitivinicolo”.
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