Angelo Peretti
Scrivendo qualche tempo fa del Valpolicella di Novaia dicevo della Val di Marano e di come i produttori di questa vallata sappiano (ancora) rappresentare il loro terroir d'origine, interpretandolo in vini mai troppo carichi, mai troppo concentrati, a cominciare perfino dal colore, che è spesso un po' più scarico che presso i cugini d'altre plaghe valpolicellesi. Una valle che, anche quando amaroneggia, sa conservare beva, e non è mica così frequente in terra valpolicellista.
Ecco, torno sulla questione con un altro vino della famiglia Vaona, questo Recioto del 2005 che magari in degustazione - con la valutazione centesimale che premia le strutture - potrebbe anche non uscire fra i top, non mirando appunto a concentrazioni marmellatose, ma che nel bicchiere, a fine cena, oppure stand alone in qualche ora meridiana o serale, sa il fatto suo. Perché si fa bere, e s'apprezza soprattutto per questa sua dote: la bevibilità. Eppoi certo anche per un fruttato minuto, ma molto ben delineato, e una spezia fine e mai sopra le righe e una freschezza succosa e una dolcezza ben calibrata, per nulla orientata alla stucchevolezza.
Un Recioto apparentemente esile, ma in realtà per nulla banale, ed anzi perfettamente espressivo della valle maranese d'origine.
Insomma: un bel Recioto, di quelli che ti vien voglia di vuotartene subito un altro bicchiere.
Ora, però, che mi si conceda, dopo questa recensione così favorevole, un'unica nota un po' critica sull'etichetta, il fogliolino incollato sul vetro intendo. Oh, se quell'etichetta rendesse un po' meglio merito al contenuto della bottiglia...
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
Nessun commento:
Posta un commento