15 aprile 2010

Ma chi non cambia muore

Angelo Peretti
M'è capitato di ascoltare qualche giorno fa "Voci di impresa", la trasmissione curata da Alessandra Scaglioni su Radio 24. Facevo zapping (si dice così anche per la radio?) mentre guidavo, tornando da Vinitaly. Mi ci son soffermato perché parlava Diego Planeta, che è un mostro sacro del vino siciliano (è lui nella foto). E poi a casa ho voluto riascoltare l'intervista (Radio 24 ha l'archivio on line). Un passaggio, in particolare, m'ha colpito. Quello nel quale Planeta si soffermava sulla crisi attuale del mondo del vino e sulla necessità di cambiamento. Un passaggio illuminante, di cui trascrivo qui di seguito le parole.
"Io sono preoccupato da una certezza - ha detto Diego Planeta - e la certezza è che il mondo che ne verrà fuori, verrà fuori diverso, specialmente per ciò che concerne le abitudini dell'uomo. Dobbiamo cambiare il sistema di distribuzione, dobbiamo cambiare canali, dobbiamo cambiare vestito, dobbiamo cambiare messaggio. Sicuramente dobbiamo cambiare qualcosa. Siamo entrati in un tunnel e ancora la luce non la vediamo. Non abbiamo veramente le idee chiare su come dobbiamo cambiare. Le do per certo che chi non cambia muore".
Parole pesanti come pietre. Che il mondo del vino farebbe bene a leggere e metabolizzare.

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