24 aprile 2010

Vinitaly: una proposta per il cambiamento

Angelo Peretti
A distanza ormai di due settimane dall'edizione 2010 di Vinitaly, mi domando se la formula della rassegna veronese si possa e si debba cambiare.
Che l'evento fieristico scaligero abbia successo mi pare innegabile, al di là delle critiche che abitualmente affiorano. I numeri lo dicono chiaramente. Ed anche lo confermano, mi pare, le opinioni degli espositori, che, vabbé, si lamentano di questo o quell'aspetto organizzativo, ma ribadiscono che a Vinitaly occorre esserci.
"Comunque vada, sarà un successo", era lo slogan di Chiambretti per un'edizione ormai abbastanza remota del Festival di Sanremo. E Vinitaly è, appunto, come il festivalone canoro, quello che in tanti criticano, però lo guardano anche, e i dati di ascolto esplodono.
Però c'è un rischio. E il rischio è quello che di slogan se ne usi un altro, quello che "squadra che vince non si cambia". Col problema che i giocatori invecchiano, e magari prima o poi la squadra comincia a perdere.
Ecco, credo invece che ora che è all'apice del suo successo di pubblico, il Vinitaly possa e debba cambiare. Senza tradire la propria anima costantemente in equilibrio precario fra evento nazional-popolare e momento di business. Anzi, rafforzando entrambe le proprie caratteristiche. ma dandovi nel contempo maggiore coerenza interna.
Intendo semplicemente - ma anche complicatamente, per gli organizzatori - questo: perché invece che continuare a fare la fiera dal giovedì al lunedì non spostare l'appuntamento dalla domenica al mercoledì?
L'attuale formula funziona, ma scricchiola. Per più ordini di motivi.
Il primo: la stampa e i buyer internazionali sono a Vinitaly dal giovedì al sabato. Poi rientrano, anche per questioni di voli (la domenica è più complicato).
Poi: il sabato la fiera resta in balìa di troppi visitatori che col business e con la passione del vino non c'entrano niente (dice niente il numero degli sbronzi in giro per i padiglioni la sera?).
La domenica è un bagno di folla, il che è positivo in termini di fidelizzazione del consumatore finale, ma non consente di fare affari: costo puro per i produttori (che tra l'altro la domenica, dopo tre giorni di fiera, sono già "cotti").
Il lunedì è il giorno della stanchezza e dell'oblio, mentre dovrebbe essere la giornata dei ristoratori, che invece - con buona ragione, essendo gli espositori in smobilitazione - disertano.
Mettiamo invece il caso che si apra la domenica per chiudere il mercoledì.
Il sabato potrebbero agevolmente arrivare gli operatori esteri e per loro - così come per la stampa di settore - si potrebbero allestire serate promozionali in città e nelle province vicine: un'occasione di business extra fiera in più. Per gli arrivi a Verona, il sabato ci sarebbe l'opportunità di sfruttare voli low cost, minor affollamento sui treni e autostrade meno trafficate.
La domenica - con gli espositori ancora "freschissimi" - ci sarebbe il consueto bagno di gente, ma senza i caciaroni-ubriaconi del sabato. La domenica costituirebbe poi un'occasione d'oro per i media generalisti, che troverebbero pane per la loro smania di folla e di gossip, con corrispondente visibilità della fiera.
Dal lunedì al mercoledì si farebbe effettivamente business, oltretutto con la ristorazione che potrebbe "riappropriarsi" della fiera.
I vantaggi per gli espositori: maggior ordine, maggior possibilità di fare affari, costi minori (un giorno in meno di fiera).
Le prospettive per la fiera: possibili minori incassi (un giorno in meno), minori costi (un giorno in meno, anche in questo caso, ovviamente), miglior soddisfazione dei clienti.
Le prospettive per l'economia veronese: week end pieno (gli espositori e gli operatori arrivano il venerdì o il sabato, e occupano le stanza al completo anche la domenica, mentre ora ci sono partenze già dal sabato) e prolungamento degli affari fino al mercoledì, non perdendo dunque neppure un giorno di "tutto esaurito" rispetto ad oggi.
Le prospettive per gli allestitori: maggior numero di giorni disponibili nella settimana pre-Vinitaly.
Mi pare possa filare. Mi illudo?

15 commenti:

  1. Angelo m'impegno a rilanciare la tua intelligente proposta su Vino al Vino e invito altri giornalisti e wine blogger a fare altrettanto. Complimenti!

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  2. Grazie, Franco. Spero si possa aprire una riflessione su Vinitaly e sul suo futuro.

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  3. Intanto Angelo ho segnalato la tua proposta (e l'ho utilizzata come titolo) sulla rassegna stampa settimanale WineWebNews che curo per il sito Internet dell'A.I.S. Ecco il link:
    http://www.sommelier.it/archivio.asp?ID_Categoria=3&ID_Articolo=1897

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  4. @ Angelo

    Ottima proposta e ben argomentata.
    Riesci a farla "percolare" fino agli organizzatori?

    alex

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  5. @Alex. Credo che se davvero ci sarà diffusione dell'idea potremmo anche pensare di portarla sino in fiera.

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  6. uno dei motivi principali per cui non riusciamo ad andare al vinitaly... il weekend si lavora, e in un momento come questo è troppo "pesante" pensare di rinunciare al finesettimana!!!
    caffè Giordano, ancona

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  7. Complimenti signor Peretti io con la mia famiglia sono anni che diciamo questa cosa ,speriamo vada in porto.Io sono sempre convito che fare i grandi numeri non significhi fare qualità bravo!!!

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  8. Finalmente una proposta sensata per una fiera che deve avere come scopo principale permettere l'incontro degli operatori !!!

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  9. Grazie di aver dato voce al pensiero di tanti piccoli produttori che durante la fiera fanno le stesse osservazioni ma poi tornati a casa non fanno sentire il loro disagio , prigionieri ciascuno del proprio orticello e della convinzione di essere troppo piccoli per contare qualcosa.
    Mi unisco alla Sua proposta e spero che lo faranno molti altri.

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  10. favorevolissimo!!!
    Inoltre, per i sommelier come il sottoscritto che approfittano dell'entrata gratuita del lunedì, è un "dramma" in quanto si riesce a degustare e a conoscere i produttori fino al primo pomeriggio; dopodichè il vuoto negli stand...
    che senso ha prendere un giorno di ferie per il Vinitaly se poi mezza giornata la si passa a passeggiare tra stand tristemente deserti da chi dovrebbe essere lì a raccontarti i propri vini?
    Massimo (Belluno)

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  11. Ringraziando Franco Ziliani per il rilancio della proposta, dico che mi impegno a far pervenire a VeronaFiere le considerazioni che verranno espresse sulla Rete. Non credo sia un'impresa impossibile, almeno per il 2012 (le date del 2011 sono già state annunciate). Avanti!

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  12. Bella proposta! io sono un sommelier professionista che per motivi di lavoro non ho potuto partecipare... ma credo che come me ce ne siano molti altri; proposta intelligente spero che venga accettata.

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  13. Ottima proposta.
    Inappuntabile ed intelligente.
    Buona fortuna con l'Ente Fiera, sarà un bel Vietnam..!

    Gianni "Morgan" Usai
    www.riquadro.com

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  14. Caro signor Peretti che fine ha fatto questa sua proposta? non ho più sentito niente.Mi piacerebbe avere notizie grazie Roberto Merlin

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  15. @Roberto. Qualche consorzio si è mosso. Poi, l'oblio. Ma non è detto.

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