Angelo Peretti
L'Elogio del vinino ha raccolto altri commenti sulla rete. Crescono i sostenitori, si fa avanti qualche oppositore.
Nella prima categoria, quella dei fan, c'è Maria Grazia Melegari, che sul suo wine blog Soavemente si domanda (addirittura): "Con i 'vinini' si apre una nuova stagione (del gusto e della critica)?" Scrive Maria Grazia: "La domanda posta nel titolo sorge spontanea, alla lettura del bell "Elogio del vinino" scritto da Angelo Peretti, ovvero del Manifesto per la piacevolezza dei vini da bere. Dell' esigenza di riabilitare - o meglio - nobilitare quei vini che piccoli non sono, ma che offrono al consumatore la soddisfazione della beva molti sentivano davvero il bisogno. Dopo anni di disquisizioni, di degustazioni, di guide affascinate da vini superconcentrati, eccessivamente alcolici e muscolosi, perchè non rivolgere il pensiero e l'azione a vini piacevoli, serenamente godibili e bevibili? Quelli, per intenderci, che si bevono volentieri a tavola al punto che la bottiglia si svuota rapidamente. Le premesse ci sono tutte: delle guide e delle degustazioni - spesso assai autocelebrative - animate da vini monumento e spesso da celebri winemaker ci si è ormai stancati; è in crisi anche il concetto di classifiche e graduatorie basate su punteggi. La logica premiale delle guide ha finito per far credere importante e a volte sostaziale far vini d'impatto, muscolosi, alcolici. (Ho assaggiato un vino premiato di recente: era un rosso di questo tipo e l'aveva preceduto un moscato bianco di ben 15 gradi alcol segno eviidente di una logica produttiva ormai centrata sul "vino momumento"). Come fai a berti un vino così a tavola ? Davvero non se ne poteva, non se ne può più".
Di parere diverso è Roberto Gatti, che sul suo WineTaste ci manda invece a dire che non concorda con la definizione di vinino. "A mio avviso - scrive - non esistono i 'vinini', non mi piace il termine, perchè potrebbe suonare riduttivo della fatica del vignaiolo e di tutto quello che vi è a monte di una bottiglia di vino. Ritengo invece che esistano i vini buoni ed i vini mediocri, i vini eccellenti ed i vini ottimi, i vini difettati ed i vini integri ecc. Qualche tempo fà (l'accento è sull'originale - ndr) avevo pensato ad una rubrica di nuova ideazione, che avevo suggerito ad un titolare di un sito internet, dal titolo: 'Vini da tutti i giorni' che forse è il sinonimo della definizione simpatica ma non appropriata di 'vinini'." Poi, prende in esame, contestandone vari passaggi, i contenuti dell'Elogio del vinino. E concludendo, ribadisce: "Il termine 'vinino' a me non piace, perché lo trovo riduttivo del termine vino, e meglio allora sarebbe chiamare questi come: vini facili da bere tutti i giorni". Ora, come lui non è d'accordo con me, io non lo sono con lui: quel "da bere tutti i giorni" suona come una fastidiosa prescrizione medica, e "facile" lo si diceva di certe donnine d'ampia disponibilità. Mmh, suona male, male assi.
Assolutamente d'accordo con te, Angelo, e in disaccordo con Roberto - la cui opinione, ovviamente rispetto - Dietro al termine "Vinino" non ci vedo alcun intento riduttivo nei termini della qualità e della bontà dei vini. Sono vini godibili, bevibili. ( Che ne dici du una sorta di "disciplinare" che meglio aiuti a riconoscrli?)
RispondiEliminaCi vedo pure, nella parola "Vinino" un intento che sdrammatizza tutta la prosopopea degustatoria che ben conosciamo. Un vino conviviale, insomma, che si fa bere e che invita non a seriosi cerimoniali ma al piacere della tavola e al bere sereno e consapevole.
Avanti con il Vnino fAn Club! E' una cosa bella e divertente...E grazie per la citazione.
M.Grazia
scrivo mentre penso .. quindi perdonate la mia leggerezza :-)
RispondiEliminae se diplomaticamente fossero chiamati VINELLI .. in questa manierasi si eviterebbe di utilizzare una sorta di un diminutivo e quindi ( come dice Roberto Gatti ) di eviatre un termine che in taluni casi potrebbe sembrare troppo dispregiativo.
Cordialmente
Angelo
@Maria Grazia. Il disciplinare arriva. Domani o dopodomani, su InternetGourmet.
RispondiElimina@Angelo. Vinello è riduttivo: è proprio questo il termine dispregiativo.
Roberto Gatti quando lo leggo lo trovo un fine dicitore ma questa volta "e andato a specchi". Sono andato a leggermi il suo intervento e le sue "annotazioni" e le ho trovate almeno ridondanti.
RispondiEliminaAssolutamente in disaccordo sulla classificazione fra vini "mediocri buoni....integri....." ecc ecc. Left field.
L'ottimo Gatti non ha compreso il fine alto e ultimo di questa inziativa, non è nelle sue corde.
P.S. "Vinino" va benissimo è un termine pure simpatico, ottimo per il marketing....
@Stefano
RispondiEliminaL'ho capito eccome, ed in linea di principio ne condivido alcuni contenuti, ma vinino mi sembra riduttivo della " nostra " amatissima materia o meglio liquido.
Ciao, spero a presto
Roberto Gatti