Angelo Peretti
Ho detto di recente della visita a Mango per l’assaggio del Moscato d’Asti dell’annata 2009, in anteprima. Ma s’è potuto tastare anche dell’Asti, dello spumante intendo. E qui di seguito presento le mie impressioni su un quintetto di bollicine astigiane, tra quelle provate.
Il Consorzio dell’Asti sta investendo fior di quattrini sulle riviste di settore per cercare di destagionalizzare il consumo, ma mi par di capire che sia partita dura: è sotto Natale, soprattutto, che si stappa la bolla fatta coll’uva di moscato. E insomma parlarne adesso, tutto sommato, non va male: per chi ama il genere, spero di dare qualche interessante consiglio.
Ecco qui sotto, dunque, le cinque etichette, in cento battute cadauna.
Asti La Selvatica 2009 Caudrina
Un must. Nitide memorie di pesca gialla, mandarino, uva moscato, fiori. Cremosità e tensione.
Tre faccini :-) :-) :-)
Asti Patrizi 2009 Manfredi
Caramello, amaretto, pesca sciroppata. Polposo, denso, cremoso, avvolgente. Gioca sulla potenza.
Due faccini :-) :-)
Asti 2009 Bera
Pera sciroppata, amaretto. Grasso. Prende slancio avvalendosi d’una buona freschezza
Due faccini :-) :-)
Asti 2009 Cà dei Mandorli
Al naso sentori floreali e officinali, quasi in stile sauvignon blanc. Cremoso al palato.
Un faccino :-)
Asti 2009 Terrenostre
Crosta di pane, frutto maturo, pesca soprattutto. La dolcezza è piuttosto evidente.
Un faccino :-)
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