Angelo Peretti
Questo è interessante, almeno per me: del mio Elogio del vinino si seguita ancora a parlare on line. Bene: mi sa che mi toccherà passare dalle enunciazioni ai fatti, e lanciare prima o poi una sorta di Vinino fun club (fun con la u, perché il vinino è, appunto, divertente), con tanto di occasione di confronto e di assaggio. Vedremo: ci sto pensando.
A scriverne sul suo blog Enoiche Illusioni è ora Jacopo Cossater.
Dice (e mi fa arrossire) che "la definizione dei vinini è una delle cose più interessanti nate in rete in questo 2009 che ci stiamo lasciando alle spalle": troppa grazia.
Aggiunge: "Il vinino, per chiarire, è quello 'che si beve', che non ha niente a che vedere con quelle bottiglie grosse e muscolose che magari sono subito ammalianti, da degustare, ma che ad un bicchiere difficilmente ne segue un altro. Sono vini facili ma allo stesso tempo intriganti, vini da tutti i giorni, economici e belli. Un mondo da scoprire, e rilanciare con forza". E concordo.
Riporta poi il testo dell'Elogio. E chiude chiedendosi: "Non è bellissimo?"
Torna a parlar di vinino anche Davide Cocco su iCru, recensendo la Barbera del Monferrato a marchio La Badia. Scrive: "Guardo la bella etichetta della Barbera La Badia e penso che ho appena bevuto un ottimo vinino. Nella versione più nobile del termine, quella redatta da Angelo Peretti, che ha dato nuova dignità a questa tipologia di vino. Un vino da compagnia, da tavola, da lunghi pranzi e chiacchiere della domenica". Ringrazio della citazione.
A questo punto, sì, qualcosa mi toccherà inventare. Di concreto.
A proposito, intanto ricordatevi magari di giocarci un po' sopra votando il vinino come la parola dell'anno nel mondo della gastronomia: il sondaggio l'ha lanciato un blog di cucina, e la pagina del voto si raggiunge cliccando qui.
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