Carlo Petrini, presidente di Slow Food
A Bruxelles comandano le multinazionali. Noi dobbiamo contrapporre questa nostra multinazionale virtuosa di piccoli produttori. I vignerons e i contadini per aver peso nella politica europea devono fare sistema. È necessario che si rapportino con i ristoratori, i vari attori del settore e soprattutto con i consumatori, che io amo chiamare coproduttori, in quanto soggetti informati, attivi e responsabili. Noi oggi qui riuniti ci confrontiamo, scopriamo le diverse culture per creare una rete e superare i limiti del nazionalismo dei vignerons, troppo parcellizzati, forti sul territorio, ma con poca voce in capitolo a livello europeo. Creando questo movimento di piccoli produttori potremo far valere le nostre istanze basate su rispetto di identità, sostenibilità, qualità, tradizione ed economia locale. Questa è la nostra filosofia, una politica slow, ma con piede fermo.
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