15 dicembre 2009

Bob Dylan - Christmas in the Heart

Angelo Peretti
Ce l'avete presente quell'abbinamento, che da qualche anno va di moda ma sta conoscendo sempre nuovi proseliti, tra i formaggi stagionati (o erborinati) e le confetture? A me, che amo il formaggio, non va più di tanto, perché il gusto del cacio mi si modifica, anche sensibilmente, con la dolcezza acida d'una confettura, o il piccante d'una mostarda, o la morbidezza zuccherosa d'un miele. Preferisco dunque in genere mangiarmeli così, da soli, i miei formaggi. Ma ammetto che certuni abbiano un carattere così marcato, deciso, quasi urticante talvolta, che il refrigerio d'una marmellata ti vien da cercarlo. Dunque, in quei casi - con un Roquefort, per esempio, o un Cabrales o uno Stilton - l'accostamento ci può anche stare ed esser piacevole, con quella personalità così spiccata del cacio - ruvido, rustico, deciso, maschio - che viene almeno un po' ingentilita. Ed anzi, certe volte ne vien fuori un connubio squisito: formaggio e confettura fondono i loro caratteri per crearne un altro fascinosamente nuovo, né dell'uno, né dell'altro. Comunque, ripeto, è cosa da ammettere, per me e i miei gusti, in piccola misura, ché i rischi son due: da un lato, smarrire il gusto del formaggio, e dall'altro rendere il tutto - il troppo - stucchevole.
Ecco, a questo mi veniva da pensare in chiave enogastronomica ascoltando l'ultimo disco di Bob Dylan. Che se n'è uscito con un album di quelli che non t'aspetti: una raccolta di canzoni di Natale. Christmas in the Heart (Natale nel cuore), s'intitola. Ed è ruvidotto e cartavetrato come tutto l'ultimo Dylan, ma anche, in sovrapposizione, dolcino (dolciastro?) come ha da essere, per convenzione non scritta, un mix di canti natalizi. Insomma: come un Roquefort e una confettura d'albicocche, assieme.
Magari ci si è anche divertito, Dylan, a cantare, in parte dissacrandoli, quei Xmas carols. E più di tutti ha colpito con l'accetta l'Adeste Fideles, cantanto in un latino - come dire - alcolico, storpiato, stropicciato, inzaccherato, prima che il coretto vi posi sopra la sua (amabile?) dolcezza retrò.
Da prendere a piccole dosi. Ma da prendere.
Bob Dylan - Christmas in the Heart - 2009

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