Angelo Peretti
Preferisco di gran lunga l’estate all’inverno. C’è chi ama l’opposto, ma io adoro il caldo e i colori della stagione del sole. Così, in una grigiastra giornata autunnale, in tavola il bollito veronese che preannuncia l’inverno, m’è venuta voglia d’estate. E l’ho in qualche maniera soddisfatta trovando in cantina una bottiglia d’uno dei miei rosé preferiti: il Côtes de Provence di Château Sainte Marguerite.
Ho letto che è uno dei 23 soli cru formalizzati in zona – Provenza, Francia - nel 1955, sull’esempio bordolese. E in particolare, questo s’articola su 25 ettari coltivati secondo i dettami dell’agricoltura biologica.
Ma, biologico o no, cru o meno, quel che conta è che è un rosato dalla grand’eleganza.
Provenzale già nel colore, rosa scarico. Sottilmente fruttato. Intriso di spezia dolce e di vaniglia. Sapido, salato, fresco. A tratti sottilmente agrumato, a momenti conduttore di vaghe memorie di pesca bianca. E solare: ti ricorda certe giornata assolate, quando fuori le cicale friniscono quasi impazzite e le pietre si arroventano e a te vien voglia di appisolarti per la siesta post-prandiale.
Aristocratico e succoso: è la finesse francese.
Per chi voglia ritrovare il sole nel bicchiere. E comunque, chi l’ha detto che un rosé è solo per l’estate?
On line è (ancora) possibile acquistarlo sui 12 euro.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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