Angelo Peretti
Era un po' che non andavo a Novacella, luogo per me dei ricordi. Luogo incantato. Che riesco a farmi piacere anche quando trovo pullman di turisti in gita. Ma che prediligo nei giorni del silenzio. Quando è bello rivistare la chiesa, che riluce anche nelle ore buie con quel suo tripudio di decorazioni che sembrano acquerellate. Quando è magico far visita alla biblioteca, ricca di codici antichi.
Di rito un salto nella stube, a mangiare speck e kaminwurze. E a bere almeno un bicchiere dei grandi vini che fanno nelle cantine pluripremiate dell'Abbazia.
Stavolta mi sono concesso due vini della linea Praepositus, quella di punta: il Kerner e il Sylvaner. E la preferenza è andata al secondo, ché il primo l'ho trovato ancora un po' chiuso, scontrosetto, con un finale sulla vena amarognola. Quanto al Sylvaner, invece, be', questo 2008 è davvero gran bianco.
Offre memorie intense ed eleganti di fiori e di frutta bianca. E la bocca è succosa e insieme polposa: il frutto quasi lo mastichi, senza tuttavia darti mai l'impressione di vino grasso, senza smancerie sdolcinate, ma anzi conservando snellezza straordinaria di beva e freschezza invitante. Ha, insomma, notevole finezza. E persistenza infinita.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
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