30 dicembre 2009

Elogio del vinino: sul web arrivano le recensioni

Angelo Peretti
Ancora citazioni per il vinino sul web. E cominciano ad arrivare anche le recensioni di bottiglie che rientrano a tutti gli effetti nella tipologia. Ne sono (portate pazienza per la nota autocelebrativa) molto contento.
Parla dei vinino Andrea Petrini sul blog Percorsi di vino in un post titolato "Dalla Calabria al Piemonte, un viaggio alla ricerca del buon vino quotidiano". Dice: "Quando sei considerato esperto di vini tutti si aspettano a Natale che tiri fuori bottiglie strabilianti, costosissime, tali da confermare la tua fama da enosborone e da sciupa soldi. Lo ammetto, l’ho fatto gli anni scorsi ma, quest’anno, le cose sono cambiate. Il motivo? Ho ritrovato dopo tanto tempo gli appunti che presi allo scorso Squisito 2009 e mi sono tornate in mente le parole di Luciano Mallozzi, docente AIS di Roma (che ora possiamo vedere anche alla Prova del Cuoco), che in una intervista diceva di essere 'stufo' di bere sempre e solo grandissimi vini. Non si possono sempre stappare bottiglie di grande Solaia, Sassicaia, non possiamo ogni volta cucinare il capriolo perché abbiamo nel bicchiere un Barolo d’annata. Non si può bere sempre al massimo. Queste la parole che mi riecheggiano la vigilia di Natale, ogni tanto bisogna riscoprire anche il vino quotidiano, il vino franco, sincero, quello del focolare familiare e per alcuni il vinino". I suoi "vinini" consigliati? Il Cirò Rosso Classico Superiore 'A Vita di Vigna de Franco e lo Scaparon Bel Beive di Casa Scaparon (una Barbera piemontese).
Altra citazione sull'Enofaber's Blog in un post dedicato al Colli Orientali del Friuli Schioppettino 2007 di Dorigo. Dice: "Per mia fortuna, una persona che frequenta abitualmente il Friuli, la scorsa estate mi ha portato una bottiglia di questo Schioppettino 2007 di Dorigo ed è stato uno dei vini che ho bevuto durante il pranzo di Natale. Sicuramente è uno di quei vini che si potrebbe definire vinino: il termine non per è nulla dispregiativo, anzi; la valenza principale che si vuole sottolineare utilizzando questo 'neologismo', coniato da A. Peretti sul suo Internet Gourmet, è quella della piacevolezza e della convivialità, come Jacopo Cossater esemplifica in questo splendido post su Enoiche Illusioni. Infatti questo vino rientra in questa sfera di piacevolezza e apparente semplicità: utilizzo il termine apparenza perché ritengo che questo vino possieda una complessità (soprattutto olfattiva) non indifferente, rendendo l’assaggio molto interessante. Vino da bersi abbastanza giovane, almeno questa è l’idea che mi sono fatto durante l’assaggio". E dopo le note di degustazione conclude dicendo: "Insomma, un gran bel vinino…"

1 commento:

  1. Onore a lei per l'arguta intuizione nel riuscire a definire il concetto di vinino. Sono sicuro che ci saranno interessanti sviluppi a seguito di questa idea. A presto e soprattutto auguri di buon anno.

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