Ho avuto, l'altra sera, una conversazione telematica su Facebook con una vignaiola, Carolina Luna Gatti, aziend'agricola Lorenzo Gatti, 5 ettari di vigna coltivata col sistema a bellussi, a raggera (vedi la foto) - agricoltura "naturale": letame, rame, zolfo - nella zona del Piave.
Carolina è attiva sul web: Fb, Vinix, il blog Rabosando. L'invitavo a esser - on line - più diretta, spontanea. A raccontare sé stessa, le sue giornate in vigna e in cantina. Perché è questo che nessun comunicatore saprà mai descrivere davvero d'un vignaiolo e del suo mestiere.
L'ho, insomma, sfidata.
Mi ha risposto con un post già in serata. Ed ecco, sì: è esattamente quel che vorrei leggere sul diario d'un vigneron. Mi ha dato il permesso di riprenderlo qui su InternetGourmet, quel suo post. Il testo è quello che segue: buona lettura.
Angelo Peretti
“Mi piace chi mi sfida.
Il mio vino mi sfida ogni vendemmia, ed io sfido lui.
A volte vinco io, altre volte vince lui. A volte facciamo pari.”
l'enologa.
Ho scritto questo ad un webnauta, persona che scrive di cibo e vino, che stimo per la semplicità con cui racconta del vino e del cibo, che mi ha “sfidato” a scrivere di più delle nostre fatiche.
Accetto la sfida e provo a scrivere qualcosa di “mio” e “nostro”.
L’altro giorno guardavo le bellussere e mi chiedevo che annata ci aspetterà: scrutavo il cielo, guardavo i fossi pieni d’acqua e guardavo i tralci: le gemme iniziano a gonfiarsi, sentono la primavera che arriva a dispetto di questo tempo che ci regala sole a singhiozzo.
Per terra qua e la spuntano le margherite, tra i tralci secchi che leveremo appena asciugherà un po’ il terreno.
Guardavo tutta questa meraviglia e chiedevo di avere un’annata come il 2008, l’annata perfetta per quello che riguarda la simbiosi di noi umani con loro viti: uve sane, polpose, profumate, che han dato dei signori vini. Nonostante la grandinata in fioritura.
Sarà così? Non lo so, ma vorrei tanto… Grandinata esclusa!
Lo vorrei per tutte le fatiche che facciamo ogni giorno, per i calli che ci fa la potatura in inverno, o l’uso del badile in estate, per le mani colorate di nero in vendemmia e le ore passate ad osservare le vasche che fermentano scrutando il momento ottimale per travasarle ed abbassare la temperatura del mosto che diventa vino.
Lo vorrei per tutte le carte che devo fare, che sia un’annata buona o meno buona, e per i relativi incazzamenti quando sbaglio a fare qualcosa.
Comunque sia, che sia un’annata come il 2008 o meno, sarà un successo! Perché come sempre ci metteremo tutta la passione e l’amore possibile, tutto il sudore ed i sorrisi che ci usciranno.
Detto questo, questa serata per me vignaiola/cantiniera si conclude con un buon sonno ristoratore, perché domani si pota!
Carolina Luna Gatti
cavoli, adesso son una wips... tocca fare le cose ancora più bene. grazie!!! ps: ti ho ricitato sul rabosando.
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