Angelo Peretti
Anche nei giorni - che comprendo, ma che pure spero si stiano, come mi pare, estinguendo - dell'ubriacatura filo-parkeriana tutta marmellata e alcol e tannino, la vallata di Marano è rimasta la più identitaria nel mondo produttivo della Valpolicella.
In piena area classica, propone, quando davvero i vignaioli interpretano il terroir - e qui in genere lo fanno -, dei vini mai troppo carichi nel colore, mai troppo azzardati nell'alcol, mai troppo densi nel frutto. Insomma, confermo: vini di terroir, e non è mica poco.
Nella parte alta della valle c'è l'aziendina della famiglia Vaona. Si chiama Novaia. E Marcello Vaona è uno dei giovinotti che rappresentano la nuova generazione valpolicellista: parlateci, se volete conversare con uno entusiasta della sua terra.
Ora, dico che se cercate un Valpolicella Superiore che si faccia bere e che esprima la sua terra d'origine, questo I Cantoni - il nome è quello del vigneto - può fare al caso vostro. Ed è fatto, questo rosso valpolicellese della val di Marano, con quella tecnica dell'appassimento breve - in questo caso una trentina di giorni - che a mio avviso rappresenta un filone di notevole interesse, e che va approfondita ancora.
Il vino ha colore sì scuretto, ma non impenetrabile, ed anzi cristallino.
Profumi sì fruttati, ma per nulla marmellatosi, ed anzi ben - elegantemente - integrati dalla spezia e dal fiore essiccato.
Bocca sì vellutata e morbida, ma per nulla aggressiva, e l'alcolicità - coi suoi tredici gradi e mezzo - mi sembra molto ben integrata.
Insomma: sa stare bene in tavola, e se ne beve volentieri il secondo bicchiere.
Due lieti faccini :-) :-)
ottimo prodotto di grande carattere e struttura
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