
Italia in Rosa, organizzata dai comuni di Moniga del Garda e Lazise e dai Consorzi di tutela del Garda Classico e del Bardolino, accomunati dalla tradizione condivisa del Chiaretto (la sua formula venne ideata nell’Ottocento dal senatore Pompeo Molmenti proprio nelle cantine di Villa Bertanzi, a Moniga), si conferma dunque la maggior manifestazione nazionale dedicata ai vini rosati.
A far la parte del leone nel catalogo degli espositori è il Veneto, rappresentato da ben 69 produttori (il Bardolino Chiaretto, che “gioca in casa”, è il vino più presente), ma subito a ridosso c’è la Lombardia, con 59 aziende (ancora Chiaretto, stavolta del Garda Classico, e poi Franciacorta Rosé e Cruasè dell’Oltrepò Pavese). Seguono, sostanzialmente allineati in termini di rappresentanza, l’Abruzzo (16 produttori, con il Cerasuolo protagonista assoluto), la Sicilia e la Toscana (13 aziende per ciascuna delle due regioni: nel primo caso prevalgono vini a base di Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Syrah, mentre i toscani propongono soprattutto rosati tratti dal Sangiovese), mentre viaggiano attorno a quota 10 il Trentino Alto Adige (Lagrein e Schiava, in particolare), la Puglia (con alcuni fra i suoi più celebri rosati), l’Emilia Romagna (soprattutto con il Lambusco in versione rosata), la Campania (con il Lacryma Christi e l’Aglianico del Taburno in rosé) e il Piemonte (con il Nebbiolo vinificato in rosa). Chiudono le Marche, la Sardegna, il Friuli Venezia Giulia, la Calabria, la Basilicata, il Lazio, il Molise e l’Umbria. Di fatto, tutta l’Italia del vino “in rosa” sfila a Moniga del Garda e Lazise, offrendo una straordinaria panoramica del settore. Cui si aggiunge un accenno di Francia: i “cugini” transalpini avranno una decina di aziende presenti, provenienti dalle Languedoc Roussillon.
Quanto ai vitigni utilizzati negli uvaggi dei vini in degustazione, accanto alle uve gardesane, come la Corvina Veronese, la Rondinella, il Groppello e il Marzemino, prevalgono varietà quali il Sangiovese, il Montepulciano, il Negroamaro, mentre il Pinot Nero è presente soprattutto fra gli spumanti. Buona rappresentatività anche per Lagrein, Lambrusco, Nebbiolo e Merlot. Fra le curiosità, la presenza di vitigni quali il Wildbacher, lo Zweilgelt, l’Aleatico e la Lacrima.
Il biglietto d’ingresso unico è proposto a soli 5 euro. A coordinare il servizio dei vini sono gli staff dell’Associazione Italiana Sommelier della Lombardia e del Veneto: il sabato si assaggia dalle 17 alle 23 e la domenica dalle 11 alle 23 (cancelli chiusi dalle 21.30).
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